Il 37enne mongolo fa doppietta di yusho; solo Takakeisho brilla tra gli Ozeki ma fa parlare di sé, out Terunofuji. Altra amarezza per Takayasu
Grazie alla vittoria di Tamawashi su Takayasu nell’ultima giornata, si è concluso il torneo di settembre con il secondo sigillo della carriera per il rikishi della Mongolia. Tamawashi quindi esce dal club dei single-yusho-winner e raggiunge Takakeisho, l’unico altro lottatore in attività ad aver vinto due Coppe dell’Imperatore. Qui di seguito trovate le parole del vincitore durante la premiazione, tradotte in italiano e pubblicate sulla nostra pagina Facebook.
Per quanto riguarda la stagione 2022 invece si tratta del quinto vincitore differente in altrettanti tornei, accaduto l’ultima volta nel 2020 quando addirittura fu diverso anche il vincitore di novembre. I temi su cui discutere che ci lascia in eredità questo Aki Basho sono molti, in primis sulle condizioni fisiche dello Yokozuna, costretto a ritirarsi il decimo giorno, chiudendo con un record di 5-5-5.
È il secondo torneo non portato a termine da Terunofuji da quando è diventato Yokozuna (l’altro a marzo di quest’anno), e considerando il livello di sumo non brillantissimo da lui mostrato in questi giorni, l’unica cosa da fare è apprezzare ogni sua apparizione sul dohyo sperando che i problemi alle ginocchia non ce lo portino via troppo presto.
Discorso diverso invece per gli Ozeki, di cui solo uno è riuscito a raggiungere il kachi-koshi. Takakeisho ha chiuso con un dignitoso 10-5, ma hanno fatto discutere certe sue mosse come i pesanti colpi al volto nel match contro Kotonowaka, e soprattutto l’henka che gli è valsa l’ottava vittoria contro un Hokutofuji, quando quest’ultimo era in piena corsa per il titolo. Decisamente peggio Mitakeumi e Shodai, con il primo che era in stato di kadoban – cioè a rischio declassamento – e non è stato in grado di salvarsi, dunque fra due mesi lo vedremo tornare in veste di Sekiwake. Il regno da Ozeki di Mitakeumi è durato appena quattro tornei in cui solo nel primo ha raggiunto il kachi-koshi. Stesso risultato, 4-11, per un fiacco Shodai, sempre più vittima della pressione che il suo rango rappresenta. Il prossimo torneo sarà l’ultimo da Ozeki anche per lui?
Non ci dilunghiamo troppo su di loro visto che già Franco Kitanofuji nei suoi editoriali quotidiani li ha attaccati a sufficienza, e più recentemente anche Musashimaru ci si è scagliato contro: “Che vergogna! Gira voce che entrambi fossero infortunati ma allora che si ritirassero! “Anche se perdo voglio combattere fino alla fine!” sono belle parole ma inutili”.
Il resto del San’yaku ha chiuso il torneo con luci ed ombre, con la nota molto positiva di Wakatakakage, partito male come i vecchi tempi ma finito in crescendo tanto da poter far partire la sua caccia al titolo di Ozeki. Servono 33 vittorie in tre tornei, e lui ne ha ottenute 11. Obiettivo minimo per novembre quindi un’altra doppia cifra.
Ha strappato il kachi-koshi, in exrtemis, anche Hoshoryu al suo primo torneo da Sekiwake, alternando prestazioni spettacolari e sconfitte che lasciano amaro in bocca; la sensazione comunque è che il 23enne mongolo stia maturando sempre più. Bene anche il Komusubi Kyribayama, 9-6, rimasto un po’ lontano dai riflettori in questo periodo e forse per lui e per i suoi risultati è meglio così. Prestazioni sottotono per Daieisho (7-8) e soprattutto Ichinojo (6-9) – vincitore del basho due mesi fa – ma tutto sommato in linea con i loro risultati di sempre.
Le grandi sorprese in positivo di questo Aki Basho sono rappresentate da Tobizaru e Wakamotoharu, entrambi 10-5. Il fratello più grande di Wakatakakage ha avuto anche l’onore di prender parte ad uno degli ultimi tre incontri che hanno concluso il torneo partecipando alla cerimonia assieme al fratello, evento a dir poco raro.
Il 30enne Tobizaru invece, seguendo la sua solita crescita lenta e costante, ha fatto registrare due prime volte: una Kinboshi (stella dorata per aver battuto lo Yokozuna nel day 2) e Shukun-sho, premio per la prestazione straordinaria. Tutto ciò gli varrà anche l’ingresso in San’yaku a partire dal prossimo torneo: traguardo a dir poco meritato per un lottatore che fa della varietà uno dei suoi punti di forza ma che per competere coi migliori ha saputo adattarsi anche a stili più concreti.
Anche il fan-favourite Ura ha centrato un record positivo, 8-7, proprio all’ultima giornata utile, mentre si è fermato a 7 vittorie l’altro lottatore amatissimo dal pubblico: Tochinoshin. Il 34enne georgiano fa registrare il secondo 7-8 consecutivo ma anche in questo caso non si prevedono (troppi) spostamenti per lui nel banzuzke.
Menzione speciale anche per Nishikifuji, appena al suo secondo torneo in massima divisione, e già capace di andare di nuovo in doppia cifra; un 10-5 che da Maegashira 10 gli consentirà un altro bel balzo in classifica.
La maglia nera del torneo (oltre al Komusubi Abi, operatosi alla spalla e fuori per tutto il basho), la indossano i due ozeki e il Maegashira 14 Yutakayama, anche lui 4-11, e difficilmente lo rivedremo di nuovo in Makuuchi per novembre.
Per quel che riguarda il torneo Juryo, la seconda divisione del sumo, a vincere il titolo è stato il debuttante Tochimusashi, che a 23 anni è appena al suo decimo torneo da lottatore professionista. Si sono comportati egregiamente anche il 25enne kazako Kinbozan, 10-5, anche lui al suo primo torneo tra i salariati e già certo di salire nei piani alti del Juryo, e il gigante 20enne – protégé di Hakuho – Hokuseiho, 9-6.
A proposito di Hakuho, le sue previsioni su Otani si sono rivelate esatte. Al suo primo torneo assoluto infatti, il 22enne ex-studente della Nihon University ha trionfato in Jonokuchi, la divisione più bassa del sumo.
Per quel che riguarda il Makushita, la terza divisione che fa da ponte tra il “paradiso” e “l’inferno” del sumo, c’era grande attesa per Ms15 Asanoyama al suo secondo torneo dopo la squalifica. L’ex-Ozeki è purtroppo incappato in una sconfitta nel suo penultimo match (contro il 24enne Yuma per tsukiotoshi) terminando il torneo con 6-1, dunque dovrà con ogni probabilità ancora rimandare il suo passaggio nel Juryo. Nel video che segue potete rivedere tutti gli incontro di Asanoyama nell’Aki Basho 2022.
A vincere il titolo Makushita è, da imbattuto, il 29enne Ms36 Daiseiryu al suo primo titolo assoluto da professionista. Mentre a fare il grande passo nel mondo del sumo e diventare sekitori per il toreo di novembre saranno Ms1 Roga (4-3) e Ms4 Tsushimanada (5-2).
Nella divisione Sandanme invece il titolo se lo sono giocati due rikishi di nuova generazione: il 19enne Wakanosho (appena al suo 4° torneo assoluto) e il più esperto 21enne Oshoumi (ex Ms7 prima di saltare tre tornei per infortuni). Alla fine il match decisivo l’ha vinto Oshoumi vincendo il secondo titolo della carriera, dopo uno in Jonidan. Chiudiamo proprio con la penultima divisione, dove a vincere è stato Takahashi, 23 anni stella della Nishonoseki Heya, palestra dello Yokozuna Kisenosato. Il Jd44 ha chiuso 7-0 prima di battere per yorikiri nel play-off decisivo Jd73 Chiyodaigo; per Takahashi si tratta della 15esima vittoria su 16 incontri disputati in carriera, e del secondo titolo vinto consecutivamente su due tornei disputati.
1 commento su “AKI BASHO: Tamawa-bis tra Ozeki e Yokozuna latitanti”