Gyōji (行司)

Il Gyōji è l’arbitro degli incontri di sumo ma le sue funzioni rituali sono molteplici.

Il Gyōji durante gli incontri

Prima che i lottatori salgano sul dohyō, subito dopo l’annuncio dello Yobidashi, anche il Gyōji nomina ad alta voce i nomi di entrambi i lottatori (una volta per i Maegashira, 2 volte per San’yaku e Yokozuna). Se è l’ultimo incontro del giorno l’arbitro comunicherà la seguente frase この相撲一番にて本日の打ち止め kono sumō ichiban nite honjitsu no uchidome Questo è l’ultimo incontro della giornata“. Se invece si tratta dell’ultimo incontro dell’ultimo giorno la formula è differente: この相撲一番にて千秋楽 kono sumō ichiban nite senshūraku: “Questo è l’ultimo incontro del torneo“.

Successivamente i due rikishi effettueranno i vari rituali [vedi Rituali] di purificazione e il Gyōji sarà in attesa, sul dohyō, guardando alla sua destra. Quando l’assistente dell’arbitro decreta che “il tempo è finito” (制限時間いっぱい Seigen jikan ippai) il Gyōji si girerà verso il centro del dohyō per poi annunciare 時間です、両手をついて jikan desu, ryōte wo tsuite: “è finito il tempo, abbassate le mani“. In questo momento egli mostrerà il 軍配 gunbai, “ventaglio”, in una mossa che viene definita 軍配を返す gunbai wo kaesu.

Quando i lottatori stanno andando al loro posto per cominciare l’incontro l’arbitro urlerà a gran voce 待ったなし! matta nashi! traducibile con “non fatemi aspettare” cioè non fate una falsa partenza!“. Se uno dei due lottatori non abbassa le mani sino a toccare il suolo ma parte lo stesso per fare il tachi-ai, il Gyōji fermerà l’incontro urlando まだまだ!Mada mada!, “non ancora!

Il Gyōji poco prima dell’inizio del torneo, notare che è posizionato verso il centro del dohyō [fonte]

Successivamente l’arbitro abbasserà di scatto il gunbai in una mossa che si chiama 軍配を引く gunbai wo hiku. Se l’incontro comincia in modo regolare allora l’arbitro esclamerà よい、八卦よい! yoi, hakkeyoi! Ci sono varie opinioni sul significato originale ma in italiano lo tradurrei con un “Forza!”, esso è semplicemente un urlo di incitamento.

Durante tutto l’incontro l’arbitro urlerà a gran voce, più che altro per creare pathos, la parola 残った nokotta rimasto” ripetutamente. La funzione è quella di comunicare ai lottatori che nessuno dei due è uscito dal dohyo quindi l’incontro può continuare senza problemi.

Se durante l’incontro i due lottatori sono aggrappati l’uno all’altro e non si muovono, il Gyōji deve incitarli a continuare il match urlando よい、八卦よい、よい!yoi, hakkeyoi, yoi! Come detto precedentemente questa locuzione serve solamente per incitare i contendenti.

Quando uno dei due lottatori viene sconfitto il Gyōji dichiara 勝負あり!/勝負あった! shōbu ari!/shōbu atta! che vuol dire: “l’incontro è finito” declinato al presente o al passato.

Se l’esito dell’incontro è chiaro l’arbitro decreterà la vittoria puntando il gunbai verso la zona da cui il lottatore vittorioso è entrato (軍配を上げる gunbai wo ageru), est oppure ovest. Se invece l’incontro termina con un risultato dubbio (es. quando due lottatori cadono fuori dal dohyō insieme), il comitato dei giudici che siede a bordo ring si riunisce per decidere se il risultato decretato dall’arbitro vada confermato (軍配通り gunbai dōri, “come il ventaglio”) oppure ribaltato (軍配差し違え gunbai sashichigae, “il ventaglio è stato mostrato in modo sbagliato”): questa riunione si chiama 物言い mono-ii che significa “parlare delle cose” e il Gyōji in realtà è solo uno spettatore passivo.

Esempio di 物言い mono-ii [fonte]

Se il giudizio viene ribaltato il Gyōji la tradizione sembra prescrivere che egli dovrebbe prendere il 短刀 tantō “pugnale” che indossa e togliersi la vita. Ovviamente questo non accade e come simbolo di pentimento l’arbitro presenterà ai vertici dell’Associazione Sumo una lettera informale di dimissioni (進退伺い shintai ukagai) che verrà automaticamente rifiutata.

Deciso il vincitore il Gyōji proclamerà il suo nome ad alta voce. Terminato l’incontro il perdente si inchinerà a se ne andrà; il vincitore invece rimarrà e il Gyōji gli darà una o più buste contenenti denaro ricevuto dagli sponsor.

I Gyōji di livello Makuuchi e Jūryō di norma arbitrano 2 incontri al giorno. Per le categorie inferiori le regole sono un po’ diverse:

Giorno 1-12. Makushita 4 incontri, Sandanme 6 incontri, Jonidan 7 incontri, Jonokuchi 9 incontri.

Giorno 13-15: Makushita 3 incontri, Sandanme 3-4 incontri, Jonidan 4incontri, Jonokuchi 4-5ncontri.

Il Gyōji e i rituali

Dohyō-iri 土俵入り

Il Gyōji di livello Jūryō è presente al Jūryō dohyō-iri, il Gyōji di livello Makuuchi o San’yaku è presente al Makuuchi dohyō-iri. Per il più importante Yokozuna dohyō-iri invece ci sarà il Tate-gyōji in persona.

Dohyō-iri dello Yokozuna 照ノ富士Terunofuji [fonte]

Dohyō matsuri 土俵祭

Il Gyōji ufficia il dohyō matsuri, il rituale di purificazione del dohyō, sia esso quello del torneo ufficiale, del torneo itinerante o del luogo di allenamento delle heya.

土俵祭 Dohyō matsuri [fonte]

Kami okuri 神送り

Alla fine del torneo un Gyōji sarà lanciato in aria da lottatori delle categorie minori, rituale che ha la funzione di rispedire le divinità che hanno protetto il torneo per due settimane in cielo.

Altri compiti del Gyoji

Speaker dell’arena 場内放送

Non tutti lo sanno ma la persona che fa da speaker durante il torneo introducendo i lottatori e annunciando i vincitori e le kimarite non è altro che un Gyōji in borghese, seduto in una postazione minuscola dell’arena.

番付 Banzuke

Il Gyōji oltre a prendere parte insieme ad altre figure ai comitati per decidere gli incontri e il Banzuke, è la persona che concretamente scrive il nuovo Banzuke il quale viene poi copiato e distribuito.

Varie ed eventuali

Il Gyōji ha anche tanti altri compiti tra cui decidere e registrare le kimarite, annunciare gli incontri del giorno dopo, organizzare i tornei itineranti e, nella propria heya, fare del lavoro d’ufficio (ad esempio i Gyōji giovani sono quelli che rispondono al telefono).

Gerarchia dei Gyōji

I Gyōji salgono la gerarchia per anzianità, divisione che rimanda a quella dei lottatori.

第41式守伊之助
Shikimori Inosuke 41
[fonte]
  • 立行司 Tate-gyōji
    • 木村庄之助 Kimura Shonosuke
    • 式守伊之助 Shikimori Inosuke
  • 三役行司 San’yaku-gyōji
  • 幕内行司 Makuuchi-gyōji
  • 十両行司 Jūryō-gyōji
  • 幕下行司 Makushita-gyōji
  • 三段目行司 Sandanme-gyōji
  • 序二段行司 Jonidan-gyōji
  • 序ノ口行司 Jonokuchi-gyōji

Abbigliamento dei gyōji

Nappe e CoccardaCalzatureUniformeVentaglio
Kimura ShonosukeViolaTabi bianchi e zōriCanapa sottile per l’estate, seta spessa per l’inverno.
A sinistra il tantō, a destra l’inrō.
Laccato
Shikimori InosukeViola e biancoTabi bianchi e zōriCanapa sottile per l’estate, seta spessa per l’inverno.
A sinistra il tantō, a destra l’inrō.
Laccato
San’yaku-gyōjiRosso scarlattoTabi bianchi e zōriCanapa sottile per l’estate, seta spessa per l’inverno.
A destra l’inrō.
Laccato
Makuuchi-gyōjiRosso e biancoTabi bianchi e zōri fuori dal dohyōCanapa sottile per l’estate, seta spessa per l’inverno.Laccato
Jūryō-gyōjiVerde e biancoTabi bianchi e zōri fuori dal dohyōCanapa sottile per l’estate, seta spessa per l’inverno.Laccato
Makushita-gyōji
Sandanme-gyōji
Jonidan-gyōji
Jonokuchi-gyōji
Nero o verdeScalziCotone.In legno con venature

Tabi: calze tradizionali per mettere sandali infradito.
Zōri: sandali tradizionali giapponesi.
Tantō: pugnale.
Inrō: contenutore tradizionale giapponese per piccoli oggetti.

Qui la lista completa di tutti i Gyoji