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Italianozeki al Torneo di Osaka 2023

Dimentichiamo per un attimo i risultati e i combattimenti di questo strano Torneo di Osaka 2023 e andiamo insieme dentro la Edion Arena dove si tiene il torneo, ma senza guardarlo. Questo è il resoconto di quello che succede dietro le quinte, ciò che non si vede in televisione.

Esterno

L’entrata della Edion Arena ci propone un vasto repertorio di stendardi dei rikishi Makuuchi e Juryo, per entrare si deve passare sotto la scritta 大相撲三月場所 (Torneo di Sumo di Marzo).

Eccomi davanti all’entrata
Da sinistra ci sono gli stendardi di Chiyoshoma, Asanoyama, Tohakuryu, Chiyonokuni, Tochinoshin
Sia a destra che a sinistra gli stendardi coi nomi dei lottatori
Dietro l’arena invece è l’ingresso riservato ai rikishi, molti fan cercano di fare foto, soprattutto quelli che non hanno la possibilità di entrare in arena

Appena entrati troviamo alcune colonne tappezzate con le foto degli Yokozuna recenti.

Yokozuna Hokutoumi
Yokozuna Hakuho

I trofei

Validato il biglietto di fronte a noi ci troviamo la bacheca con tutti i premi che verranno consegnati ai vincitori del Torneo, sia quelli speciali che quelli per il Campione Makuuchi.

La Coppa dell’Imperatore
La Coppa del Primo Ministro
I 3 Premi Speciali

A destra

Andiamo a destra, salta subito all’occhio il negozio dei gadget dove alla cassa troviamo gli oyakata stessi, gentilissimi e disponibilissimi.

Di fronte alle casse i GACHA giapponesi, le macchinette dove mettendo 500 yen si ottiene un gadget a sorpresa.

A sinistra

A sinistra dell’entrata invece troviamo lo stand dove vendono le spille dei lottatori, la lotteria per gli iscritti al Fan Club di Sumo e il centro informazioni dove all’improvviso spunta… Ikioi!

Ho avuto l’onore di incontrare Ikioi, ex lottatore di Osaka.

Di sopra

Si sale di un piano e si è allo stesso livello del dohyo, un altro piano per i posti a sedere migliori e poi un ennesimo per le postazion più economiche (oddio non tanto, il mio posto costava 7000 yen). Ci sono i negozi di gadget a tutti i piani, uno a est e uno a ovest, dove troviamo oltre ai gadget del sumo stuzzichini, patatine, bento box, birra freschissima e soft drinks.

Riviste di Sumo degli anni passati

Shitaku-beya

La Shitaku-beya è la stanza dove i lottatori si preparano prima di entrare in arena, sia per lottare che per il dohyo-iri. Ce n’è una a Est e una a Ovest.

Tamashoho (a sinistra)

Sold out

Quano l’arena è Sold Out distendono questo velo in cui troviamo la scritta 満員御礼 (grazie per il sold out)

満員御礼 (man’in onrei – grazie per il sold out)

Oyakata

A fine giornata gli oyakata circondando il dohyo per evitare che le persone ci salgano sopra. L’anno scorso se ne presentavano di più, quest’anno sono pochi.

Ikioi e Sokokurai
Kaisei
Kakuryu oyakata invece era in cabina di commento
Non è un oyakata ma ce lo metto qui lo stesso: Mainoumi al commento per la NHK

Gli incontri

Alcuni video e foto degli incontri ripresi da punti di vista inusuali.

I miei acquisti

Ecco cosa ho acquistato o ricevuto alla Edion Arena

Stickers di Abema, sticker di Sumo Prime Time e spille (3 spille 1000 yen)
Il pamphlet ufficiale del Torneo (ne farò un post dedicato)
Il curry di Kitanofuji (quando lo proverò vi farò sapere se ne vale la pena)
Hayashi del Kokugikan
Volantino del danpatsu-shiki di Ikioi (autografato)
Volantino del danpatsu-shiki di Okinoumi
Essendo fan ufficiale dell’Associazione Sumo ho partecipato ad una lotteria e ho vinto delle cards piuttosto fighe di Myogiryu e Goeido
Rivista del 1991 con Takanohana

Varie ed eventuali

Al konbini in fila di fronte a me c’era uno Yobidashi
I lottatori meno famosi vanno in giro per la strada
Bel poster che vorrei appendere in camera
Quando finiscono i combattimenti non andate subito a casa, vale la pensa vedere lo Yumitori-shiki di Satonofuji


Italianozeki è sbarcato su Patreon con l’obiettivo di ricevere aiuti finanziari per ampliare l’offerta dei contenuti e delle traduzioni: grazie ai fondi ricevuti abbiamo potuto comprare i biglietti per 3 giornate del Torneo di Osaka: giorno 1, 7 e 15! Siamo sempre in prima fila per voi. Se volete supportarci cliccate il link qua sotto:

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Il Brasile nel sumo pt.2: Kaisei fa la storia

Avevamo raccontato in questo articolo la storia dei primi lottatori di origini brasiliana ad approdare nel mondo del sumo, con la tradizione iniziata da Tatsunishiki, addirittura nel 1967. Con il passare degli anni, oltre ad aumentare il numero, è aumentato anche il livello dei rikishi che compirono la traversata oceanica dal Brasile verso il Giappone, e nei primi anni ’90 arrivarono i primi sekitori, capaci di raggiungere la divisione Jūryō. Il vero salto di qualità però c’è stato negli anni successivi, e in questa seconda parte della storia vorremmo parlarvi proprio di Kaisei Ichirō, unico lottatore capace di issarsi fino alla posizione di sekiwake e ritiratosi nel settembre 2022.

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Prima di lui però, cronologicamente, abbiamo altri tre rikishi. Uno è Kotonomori Takamori 琴乃盛 隆盛, attivo solamente per quattro tornei, nel 1999, dove ha sempre fatto registrare un saldo positivo di vittorie. Ma evidentemente questo non è stato sufficiente a convincerlo a proseguire una carriera in questo sport: da jonidan 69 infatti non ha preso parte al torneo di gennaio 2000, annunciando il suo ritiro e lasciando la Sadogatake-beya per tornare in patria.

Decisamente più fruttuosa invece è stata la carriera di Takaazuma Katsushige e Kaishin Kikuzo, entrambi esordienti nel 2004.

Takaazuma Katsushige 孝東 克重 nato a Guarulhos, Sao Paulo nel 1981, iniziò a prendere dimestichezza con il sumo nell’Accademia di Sao Paulo assieme ad altri brasiliani di origini giapponesi e, come si legge in questo articolo tratto dal blog sumobrasileiro, si fece notare “per la grande forza fisica, il piacere nell’allenarsi; per il carisma; e le sue doti esplosive nella corsa” fino a ricevere una convocazione dalla palestra Tamanoi, destinazione in passato del folto gruppo di rikishi brasiliani degli anni ’90. Christiano Luis de Souza, questo il suo nome di battesimo, esordì nel torneo di maggio 2004 assieme agli estoni Baruto and Kitaoji, facendo registrare un dignitosissimo 6-1 replicato per altri due basho. Dopo cinque kachi-koshi consecutivi tuttavia è arrivato il primo infortunio a tenerlo fermo per un torneo, impedendogli di lottare nella divisione Makushita. Purtroppo riuscì a tornare a quel livello solamente dopo oltre due anni, nel novembre 2007, dovendo gestire nel frattempo ulteriori infortuni. La più alta classifica Takaazuma l’ha raggiunta nel marzo 2008 come makushita 24, ma un netto 1-6 non gli ha permesso di fare il salto ulteriore, e dopo il torneo di settembre di quell’anno è arrivato il suo ritiro, annunciato a sorpresa a 27 anni.

Takaazuma Katsushige [fonte]

Troppi infortuni hanno minato la sua carriera da lottatore ma non il suo spirito di brasiliano in giappone, e ancora adesso Takaazuma risiede a Tokyo. Le ultime notizie lo danno come gestore di un furgone paninoteca, Polpetta Rotisserie Chicken (qui la pagina Facebook), sposato con una giapponese e padre di tre figli. Nel 2015 poi ha dato prova di grande umanità aiutando a riparare i danni dopo la grave inondazione a Jōsō, Ibaraki, zona dove risiede. Grazie alla sua competenza in giapponese, portoghese, inglese, cinese e spagnolo, è stato in grado di aiutare altri stranieri ripristinando proprietà danneggiate, facendo traduzioni e lavori di riparazione [fonte].

Sempre nel 2004, ma nel torneo di gennaio, ha fatto il suo esordio nel sumo Kaishin Kikuzo  魁心 菊三. Nato a Para nel 1986, ha sùbito mostrato una propensione verso questo sport vincendo un torneo amatoriale in Brasile; e le sue discendenze giapponesi gli hanno permesso, tramite uno zio, di entrare in contatto con Tomozuna Oyakata (ex-sekiwake Kaiki). Con il ritiro dello statunitense Sentoryū Henri, si è aperto un posto per un lottatore straniero nella palestra Tomozuna, prontamente preso da Kaishin. 

Purtroppo l’andamento della sua carriera non si discosta troppo da quello del suo connazionale Takaazuma, con l’unica differenza che è durata qualche anno in più. Anche Kaishin (inizialmente con lo shikona Kainohama 魁ノ浜) ha iniziato con una serie di kachi-koshi, tanto da arrivare a giocarsi ai play-off il titolo jonidan nel gennaio 2005. La sua salita nel banzuke è stata inframezzata da svariati infortuni e nel maggio 2010, con un fisico da 185 cm e 160.8 kg, ha fatto il suo esordio in Makushita, la terza divisione. È riuscito in questo traguardo in altre due occasioni senza però mai produrre un record positivo di vittorie, e finendo per ritirarsi dopo il torneo di gennaio 2012 terminato con il quinto make-koshi consecutivo e il declassamento in Jonidan dopo quattro anni. 

Kaisei, Pele e Kaishin (circa 2011) [fonte]

Kashin, come Takaazuma, prediligeva uno stile di lotta più incentrato sulle prese al mawashi piuttosto che spinte dirette, ottenendo la maggior parte delle sue vittorie per yorikiri. Chiusa la carriera nel sumo con un best ranking da makushita 49, Kaishin è passato alla ristorazione lavorando come cameriere nel ristorante del suo ex compagno di palestra Kaishoryu. La sua storia è direttamente connessa con quella di Kaisei Ichirō – il vero protagonista di questo articolo – perché Kaishin prendendo la cittadinanza giapponese quando era ancora un rikishi, ha permesso alla sua palestra di reclutare altri lottatori stranieri e la scelta ricadde sul promettente Kaisei.

Wakaazuma col suo connazionale Kaisei

Ricardo Sugano è nato a San Paolo il 18 dicembre 1986 e da ragazzino non mostrava affatto un interesse verso il calcio, preferendo piuttosto sport da contatto come il judo. A 16 anni, considerando la sua notevole stazza, gli venne suggerito di partecipare ai campionati amatoriali brasiliani di sumo, dove vinse la competizione nella categoria senza limiti di peso. Questo risultato lo spinse a continuare gli allenamenti sotto la supervisione di Wakaazuma (ex jūryō di cui avevamo raccontato la storia in questo articolo) e ad approfondire la conoscenza di questa disciplina, ma il modo più efficace per farlo era andare direttamente alla fonte, cioè il Giappone. Le conoscenze di Wakaazuma, ritiratosi nel 2003, gli permisero di entrare in contatto con la Tomozuna-beya – la stessa di Kaishin – e venne accolto come lottatore nel 2006.

La presenza del suo connazionale nella palestra agevolò molto l’adattamento di Ricardo in un paese straniero, mentre per quel che riguarda la dieta non fu un problema visto che suo nonno, di nazionalità giapponese, già gli preparava piatti giapponesi quando vivevano in Brasile. E proprio per onorare Ichirō, il suo defunto nonno, Ricardo prese il nome di Kaisei Ichirō 魁聖 一郎.

Dopo un primo torneo nel settembre 2006 in maezumo, Kaisei a 19 anni ottenne in quello successivo un record di 6-1, con un fisico da 193 cm e 146 kg. Le buone prestazioni si ripeternono nei tornei successivi e nonostante qualche make-koshi, approdò stabilmente in makushita nel giro di due anni. Anche qui non sono mancati gli alti e bassi e per poco non ci scappò anche il titolo. Nel settembre 2009, col rango di Ms46, ottenne sette vittorie su altrettanti incontri e si giocò tutto in un play-off con il georgiano Ms10 Gagamaru che vinse il torneo. Successivamente a Kaisei gli ci vollero tre 5-2 consecutivi per uscire finalmente dal purgatorio del sumo, e fare il suo ingresso tra i sekitori (cioè i lottatori che ricevono uno stipendio mensile). L’esordio in Jūryō (quarto del suo paese a raggiungere questo traguardo) avvenne nel luglio 2010 e per i successivi 12 anni non è più sceso, diventando non solo il lottatore brasiliano di maggior successo ma anche il più longevo.

A novembre 2010, al terzo torneo in questa categoria, vinse il titolo Jūryō – il primo e unico della sua carriera – con il record di 11-4 seguito da un play-off a tre con Tochinowaka and Toyohibiki, battuti entrambi da Kaisei. Nel torneo successivo, un record di 8-7 da J1 gli fu sufficiente per entrare in Makuuchi, la massima divisione.

Il debutto nella Serie A del sumo fu scoppiettante: il 24enne Kaisei vinse infatti i primi 9 incontri come maegashira 16, risultato che non si vedeva dai tempi di Sadanoumi nel 1980, mantenendo un testa a testa con lo Yokozuna Hakuho. Ad infliggergli la prima sconfitta, nel decimo giorno, fu il georgiano Tochinoshin, impedendogli di avvicinarsi al record di Taiho che nel 1960 al debutto in Makuuchi arrivo a 11-0. In ogni caso, Kaisei terminò il Natsu Basho con un dignitosissimo 10-5, tanto da meritarsi il premio per lo Spirito Combattivo, e l’onore di ricoprire il ruolo di tsuyuharai per la cerimonia di ingresso dello Yokozuna Hakuhō, nonché portatore della bandiera durante le parate. “Ero nervoso ma Hakuho mi ha detto che ho fatto un buon lavoro. Sono rimasto accovacciato molto più a lungo di quanto mi aspettassi. È stato difficile. Ma lo Yokozuna è sembrato soddisfatto”, disse Kaisei all’epoca.

Kaisei è portabandiera di Hakuho dopo aver ottenuto un ottimo record di 10-5 al suo debutto in makuuchi (Maggio 2011)

Tuttavia le pressioni esterne tipiche di questo sport iniziarono a manifestarsi già al torneo successivo, quando il suo compagno di palestra, il veterano Ozeki Kaiō, annunciò il ritiro, rendendo quindi Kaisei il rikishi dalla classifica più alta nella sua heya. Il brasiliano non reagì bene, e quattro make-koshi consecutivi lo riportarono in Jūryō. La permanenza il seconda divisione durò appena un torneo e nei tornei successivi le sue qualità vennero premiate con un secondo Kantō-shō (a fine carriera saranno tre).

Negli anni successivi si alternarono record positivi a record negativi, certificando comunque il suo status da lottatore di massima divisione. L’apice in termini di classifica venne toccato nel 2016 quando a maggio entro in san’yaku per la prima volta (diventando il primo della sua palestra a riuscirci dopo Kaiō), e con un 8-7 venne promosso a Sekiwake due mesi più tardi. Disputò un unico torneo da Sekiwake non riuscendo a centrare il kachi-koshi, sconfitto nell’ultimo giorno dall’allora Ozeki Terunofuji in un match dove entrambi erano 7-7.

Rimasto lontano dai problemi fisici per tutta la sua carriera, il primo infortunio avvenne durante un allenamento con Hakuhō, in preparazione al torneo di marzo 2017. Un problema al ginocchio gli impedì di salire sul dohyo per i primi giorni di torneo, interrompendo una striscia di 739 incontri consecutivi dal suo esordio nel sumo. Questo problema si ripercosse sulle sue prestazioni, tanto da fare un altro breve passaggio, della durata di un torneo, in seconda divisione. La risalità fu rapida, e addirittura nel marzo 2018 da maegashira 6 chiuse con un 12-3, la sua miglior prestazione in assoluto. Sconfitto solamente da Ichinojō, Endō e dallo Yokozuna Kakuryu, Kaisei finì secondo nel torneo (assieme a Takayasu) dietro il vincitore Kakuryu.

Col passare dei mesi aumentarono anche i problemi fisici per il lottatore brasiliano. Prima un infortunio al polpaccio sinistro gli impedì di disputare per intero il torneo di novembre 2018 da Komusibi; poi si susseguirono problemi al tendine del bicipite destro (accusato durante un match contro Ryuden nel maggio 2019) e al braccio destro, che gli costarono l’ennesimo declassamento il seconda divisione. Infine la positività al covid di un suo compagno di palestra lo tenne fuori per tutto il torneo di gennaio 2021 (unica volta in 16 anni di carriera che ha saltato un basho per intero). Tornato in Jūryō per l’ultima volta nel marzo 2022 ha fatto registrare solamente 15 vittorie in tre tornei, e in vista di un suo declassamento in Makushita, Kaisei Ichirō ha annunciato il ritiro nell’agosto 2022.

È grandioso esser arrivato così lontano nel sumo ma allo stesso tempo è un sollievo annunciare il ritiro“. Come detto, l’idea di scendere in terza divisione dopo oltre un decennio non lo stuzzicava affatto. “In molti mi hanno spinto affinché continuassi e ottenessi le 4 vittorie necessarie per risalire tra i sekitori, ed essendo a malapena infortunato, avrei anche potuto farcela. Ma il fatto è che mi sono indebolito in generale, e la forza non è qualcosa che ti può ritornare“.

Nella conferenza tenuta dopo aver annunciato il ritiro, Kaisei ha aggiunto: “Gli ultimi 16 anni sono volati via in un batter d’occhio, e quanto mi sono divertito fino a questi ultimi mesi“. Parlando del suo più bel ricordo come lottatore non ha avuto dubbi: Battere l’ozeki Takayasu nell’ultimo match di giornata, nel torneo di luglio 2018, day 10. Fino a quel momento mi era capitato di disputare qualche match conclusivo di giornata, ma senza mai riuscire a vincere. L’atmosfera era tutt’altra cosa quando filamente ce l’ho fatta; i fan sono stati fantastici quel giorno e non avrei potuto farcela senza”. In vista della sua carriera da allenatore, col nome di Tomozuna Oyakata, ha aggiunto: “Non voglio che i miei allievi pensino solo a migliorare il loro sumo, ma anche all’approccio nella vita quotidiana, e sopratutto come mostrare riconoscenza verso i fan”.

Ottenuta la cittadinanza giapponese nel 2014, Kaisei ha quindi potuto ereditare il titolo di Tomozuna Oyakata, appartenuto precedentemente al suo allenatore e rimasto vacante proprio poco prima del suo ritiro. La palestra a cui è affiliato ora risponde al nome di Ōshima-beya.

Sposatosi nel luglio 2020 con una donna giapponese dopo cinque anni di fidanzamento, adesso Kaisei puoi alternare la vita familiare a quella di allenatore, mantenendo sempre la consapevolezza di aver scritto la storia del sumo per il suo paese. Infatti Kaisei è il primo brasiliano a raggiungere la divisione Makuuchi, il primo brasiliano a raggiungere il San’yaku e il primo brasiliano a ottenere il riconoscimento di oyakata, traguardi di cui il suo paese deve essere orgoglioso.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro, perché se è vero che al momento non ci sono lottatori brasiliani nel banzuke, ce n’è uno le cui origini rimandano al pease sudamerico. Si tratta di Lucas Kazuo Iima, 23 anni, ex giocatore di rugby alla Nagoya University of Economics. Con il nome di Agora, questo rikishi con 184 cm per 147 kg è una delle otto reclute introdotte nel sumo professionistico a dicembre 2022; e a gennaio di quest’anno ha fatto il suo esordio nel mae-zumo, vincendo l’ultimo incontro dopo quattro sconfitte. Appartenente alla Ajigawa-beya (che conta appena due lottatori), Agora disputerà il torneo di marzo col ranking di Jonokuchi 15 il terzultimo posto in assoluto del banzuke. La strada verso la cima è lunga e ardua, tuttavia non dovrà scoraggiarsi perché come abbiamo appena visto, c’è chi l’ha già percorsa prima di lui e ciò dev’essere fonte d’ispirazione.

News Recap: anche Kakuryu si prepara al taglio di capelli, Terunofuji non cambia obiettivi

Sono passate due settimane dal termine del torneo di gennaio, vinto con gran merito dall’Ozeki Takakeishō, ed è quindi normale che le celebrazioni non siano ancora terminate. In particolare ad Ashiya, città natale di Takakeishō che conta 95.000 abitanti. I luogi principali della città sono stati decorati con poster e striscioni di incitamento e congratulazioni verso il loro idolo di casa, con la speranza che il rikishi possa regalare loro altri motivi di gioia.

Vi riportiamo qui anche la traduzione dell’intervista concessa da Takakeishō al momento della cerimonia di premiazione.

Tra i vari riconoscimenti ci sono stati ovviamente anche i consueti premi, che in questo torneo sono stati: il premio Kantō-shō (spirito combattivo) a Kotoshoho, e il premio Ginō-shō (tecnica) a Kiribayama. Di seguito le varie motivazioni dietro queste scelte e gli esclusi.

Non bisogna comunque guardare solo ai piani alti della piramide del banzuke, perché qualche gradino più in basso si scalpita per salire, e dal prossimo torneo tra i sekitori ci saranno volti particolarmente interessante da tenere d’occhio.

A suscitare maggior interesse è certamente il 19enne Ochiai, che approda nella divisione Juryo dopo appena un torneo nel sumo professionistico, rischiando di riscivere completamente i record di precocità di questo sport. Ne sarà orgoglioso il suo capo palestra Myiagino oyakata, noto a tutti fino a pochi giorni fa col nome di Hakuho. “Che felicità – ha commentato l’ex Yokozuna. Ochiai è molto modesto e un assiduo studente, inoltre è una persona molto buona. Vorrei che diventasse un lottatore popolare, al suo passaggio tutti batteranno le mani per lui”.

Parlando di Hakuho Sho, la principale notizia che ha tenuto banco in questi giorni, è stata la cerimoia del Danpatsu-shiki avvenuta il 28 gennaio (qui potete leggere la sua ultima intervista prima del taglio dei capelli). Un evento commovente a cui hanno preso parte per rendergli omaggio quasi tutti i volti noti del mondo del sumo e non solo.

Chi invece si sta preparando in questo periodo al suo evento cerimoniale del talgio dello chonmage è Kakuryu, l’ultimo Yokozuna dell’era Heisei. Il suo Danpatsu-shiki avverrà a giugno 2023 e l’ex lottatore della Mongolia non vede l’ora. “Mancano quattro mesi. Passeranno in un baleno. Spero vengano in tanti a vedermi, sarà una fine dignitosa per la mia carriera. Per il mio ultimo dohyo-iri farò molti shiko così da avere una posizione stabile”.

Restando in tema Yokozuna, ha parlato alla stampa anche l’attuale rikishi numero 1 del mondo: Terunofuji, il quale anche lui, rendendo onore alla carica che ricopre, sta iniziando ad esser sempre meno banale. “Io sono uno a cui piacciono le sfide – ha ammesso con franchezza. Anche ora molte persone mi dicono che tornare sia impossibile. Uso queste parole come spinta a fare del mio meglio.

Ricordiamo che l’attuale Yokozuna è reduce da due operazioni alle ginocchia, ma questo non gli impedisce di continuare a darsi da fare per lo sport che ama. Il lottatore della Mongolia ha ribadito il suo obiettivo primario (“arrivare alla doppia cifre di tornei vinti”) e soprattutto ha sottolineato la sua priorità tra il benessere quotidiano e la voglia di lottare: “Se penso al futuro dovrei ritirarmi adesso”. Cosa che non ha affatto intenzione di fare.

Neanche il diretto interessato può darci conferma su una sua eventuale partecipazione al torneo di marzo (in programma ad Osaka, dove italianozeki sarà presente per il secondo anno consecutivo sul posto), mentre chi siamo sicuri ci sarà e avrà non pochi motivi per fare bene, è Kyribayama. Il rikishi della Mongolia ha ottenuto 11 vittorie al rango di Komusubi, un risultati di grande prestigio che fanno ripartire le voci di una possibile promozione a Ozeki.

Chiudiamo questa rassegna con una notizia legata alle palestre: dopo 62 anni la Ikazuchi-beya torna ad esistere, e lo fa ‘sopprimendo’ la Irumagawa-beya, cessata di esistere con il raggiungimento dell’età di pensionamento da parte del proprio oyakata.

L’ultima intervista di Hakuho: «Per uno Yokozuna “perdere” vuole dire “morire”»

Forse vi ricordate l’intervista che avevo tradotto tempo fa della giovane Izuka Saki a Takakeisho. Il 5 gennaio invece ha avuto l’occasione di intervistare l’ex Yokozuna Hakuho (Miyagino oyakata) in attesa del suo Danpatsu-shiki (rituale del taglio dei capelli / ritiro dal sumo), avvenuto il 27 gennaio, alle 11 di mattina (3 di notte in Italia).

Il grande Yokozuna dell’era Heisei (1989-2019), Hakuho. Nel 2021 è tornato alla ribalta vincendo il torneo di luglio senza neppure una sconfitta, e al torneo seguente non ha potuto partecipare per Covid. In questo modo ha appeso il mawashi al chiodo dopo 20 anni di carriera sul dohyo.

Sono ormai passati 16 mesi da quando ha presentato la domanda di ritiro, finalmente ci siamo. Ha vinto 45 tornei, 1093 stelle bianche, disputato 84 tornei da Yokozuna in cui ha brillato e ricevuto una montagna di critiche. Nel ricevere tutti questi commenti negativi, come avrà fatto ad andare avanti? Ora da oyakata cosa ne pensa del significato di 品格 hinkaku, dignità dello Yokozuna?

―― A fine gennaio taglierai i capelli e diventerai ufficialmente Miyagino oyakata. Come ti senti?

「Ho presentato i documenti per ritirarmi a settembre 2021, c’è voluto un sacco di tempo.」

―― Prima del tuo ritiro ufficiale torniamo indietro nel tempo, a quando eri Yokozuna, ora che sei un oyakata cosa ne pensi della frase “dignità dello yokozuna”. Un tema complesso così all’improvviso ma lei ha 14 anni di esperienza in quella divisione e molte volte è stato additato come qualcuno non meritevole della posizione per i suoi kachiage o schiaffi al tachi-ai. Riguardo a questi commenti, al tempo, come ha reagito?

「Eh già. Alcune volte utilizzavo quelle mosse ma mi sono sorpreso che fossero diventate motivo di tanto clamore. Col mio vigore giovanile in realtà studiavo bene l’avversario e quelle mosse erano frutto della mia srategia. A dirla tutta erano mosse molto rischiose, quando mi dicevano che solo io riuscivo a farle mi sono sentito onorato… I lottatori che salgono sul dohyo cambiano e infatti c’era anche un altro Hakuho. Ogni tanto riguardo i video degli incontri, spesso mi fa strano vedermi.」

―― Cosa intende per un “altro Hakuho”?

「Quando una persona sta per morire per un incidente oppure è concentrata in modo profondissimo, si dice che veda tutto a rallentatore. Io da quando avevo 15 anni vedo gli incontri di sumo come se fossero rallentati. Solo quattro anni fa ho capito che ero solo io a vederli in questo modo, che non era normale. Se chiedevo ai miei compagni di heya, gli incontri “finiscono subito!” Anche salendo sullo stesso dohyo la percezione del tempo è differente. Quando riguardo i video dei miei incontri mi accorgo che a guardarli da fuori tutto sembra molto più veloce. Però il cervello li ricorda a rallentatore. Gli psicologi chiamano questo fenomeno “trance agonistica, in inglese in the zone”.

――Lei combatteva in questo modo, eh? Wow!

「Quando sono diventato Yokozuna, il Grande Yokozuna Taiho mi ha confidato che “appena sono stato promosso ho subito pensato al ritiro.” Se uno Yokozuna perde si ritira. In pratica per uno Yokozuna “perdere” vuole dire “morire”. Per questo vedevo gli incontri a rallentatore e mi sono specializzato in certe tecniche per la vittoria. Ce la mettevo tutta. Nell’ultimo anno e mezzo però prendevo le pillole per dormire, non ero più così in forma. Avevo parecchi punti deboli.」

―― La responsabilità dello Yokozuna è vincere e lei questo l’ha fatto. “Perdere è come morire”, parole forti!

「Nel racconto mitologico “Nihon Shoki”, 1500 anni fa, Nomi-no-sukune in un incontro di sumo vince uccidendo Taima-no-kehaya. Nei tempi antichi chi perdeva moriva per davvero. Sono sicurissimo di essermi allenato più di ogni altro lottatore e l’ultimo torneo in cui ho vinto 15 incontri su 15 secondo me è stato un dono delle divinità. Ora invece ci sono tanti lottatori caldi e affamati di vittorie. Per vincere molti si allenano coi pesi e prendono tante proteine. La coscienza individuale è aumentata.」

―― Lei fino a quando si è divertito a fare sumo?

「Fino a quando sono diventato Sekiwake. Dopo invece c’era tantissima pressione, dovevo vincere per forza. C’era una canzone che amavo, il titolo è 凡庸 bon’you, “mediocre”, le parole dicevano: “solo perché lo dico non vuol dire che sia felice, solo perché piango non vuol dire che io sia triste.” Chi ci guarda da fuori vede degli Yokozuna fighi ma in realtà “anche se vinciamo non siamo felici, se perdiamo e piangiamo non siamo necessariamente tristi.”

―― Un canzone che tocca nel profondo. Quando lei era lottatore cosa intendeva per “dignità dello Yokozuna”?

「In passato significava “essere gentile ma forte”. Sul dohyo forte come un demone, appena sceso si ritorna persone cordiali. Io sono cresciuto con questo motto quindi direi che significa essere “gentili”. Oltre a questo ovviamente c’è la responsabilità di “vincere”. Uno Yokozuna ha “talento ed eccellente dignità”. Ad ogni modo le persone non sono perfette e quando si parla di “dignità” non c’è mai una risposta immediata.

―― Quale pensa sia la cosa più interessante del sumo?

「Il sumo è presente in 20 stati ma è sport nazionale solo in Mongolia e in Giappone. Per questo sono riuscito a crescere così tanto. Vorrei diffondere il sumo e la cultura giapponese nel mondo, mostrare questi samurai contemporanei e la loro attrattiva. Alla fine non si tratta solo di uno sport ma è un rito propiziatorio per il raccolto e un rituale per le divinità. Vorrei mostrare questo aspetto al mondo intero.

―― Per questo ha deciso di rimanere come oyakata?

「Esatto. Voglio far crescere i giovani e rendere il sumo famoso nel mondo. Il tutto ovviamente a partire dal Giappone. Mio padre che era un campione olimpico di wrestling che ha girato il mondo, mi diceva sempre “fai a modo tuo!”.

―― Che bello. Da ora in poi quali sono i suoi piani?

「Nel 2022 tanti Maegashira sono diventati campioni. I fan sono estasiati ma se c’è il Banzuke un motivo ci sarà. Secondo me gli spettatorei dovrebbero andare a casa dicendo “Yokozuna e Ozeki erano fortissimI!” Se questi perdono invece il commento dovrebbe essere “ho assistito ad un evento rarissimo!” Io vorrei che tornasse così, voglio crescere in fretta un futuro Yokozuna o Ozeki. Questo è il mio modo per ringraziare il sumo di quanto mi ha dato e per sviluppare la mia personale “via del sumo”.

―― Finito il Torneo di Gennaio, finalmente ci sarà il suo “danpatsu-shiki” al Kokugikan il 28 Gennaio. I biglietti sono andati subito sold out, si prospetta un pienone. La preparazione è stata difficoltosa?

「Eh già. Una volta decisa la data bisogna preparare un sacco di cose in tempo e ci sono tantissime riunione a cui presenziare. Ce l’ho veramente messa tutta. Devo ringraziare tutte le persone che hanno deciso di venire all’evento, e chiedere scusa a chi non è riuscito a comprare il biglietto.」

―― Che evento sarà?

「Ci sono 400 tamari-seki (posti vicino al dohyo) ma far tagliare un pezzo di capigliatura a tutti ci vorrebbe troppo tempo, ci saranno molti meno tagli. Inoltre ci saranno dei gadget in vendita solo quel giorno. Dopo l’evento ci sarà anche la festa, sarà un giorno molto lungo!」

―― Sono ormai 20 anni da quando è entrato nel sumo, che ricordi le riporta il mage?

「 L’anno scorso a settembre ho visto un film ambientato in epoca Meiji (1868-1912) con dei samurai molto orgogliosi. Il governo Meiji dell’epoca, quando l’era dei samurai stava finendo, si inchina nei confronti di queste persone valorose. Mi sono commosso e penso che la mia ultima volta sul dohyo sarà così.」

―― Al contrario, non vorresti tagliare subito il mage?

「All’inizio volevo sbrigarmi ma avvicinandomi alla data sto diventando sempre più nostalgico e triste.」

―― Dopo il taglio dei capelli che capigliatura si farà?

「Non ho ancora deciso. I miei supporter mi hanno detto che starei bene coi capelli alla James Bond!」

―― Qual è l’episodio più vivido che ricordi nella tua lunga carriera?

「Al mio debutto in Jonokuchi (marzo 2001) ho finito con un make-koshi, se potessi vorrei cancellare questo avvenimento vergognoso dalla memoria. A quanto pare, ho scoperto dopo, altri due Yokozuna hanno debuttato con un make-koshi: Wakanohana I e Yoshibayama.

―― Forse era il destino?

「Sì, e poi pensa che il motivo per cui ero interessato al sumo era proprio Wakanohana I! Quando Wakanohana I è venuto in Mongolia nel 1991 io l’ho incontrato insieme a mio padre. In quel momento ho imparato anche cosa fosse un “umaibo” (dolcetto per bambini giapponese)!)」

―― Davvero? Non lo sapevo.

「All’inizio ero molto magro e facevo molta fatica. Ero bianchissimo e magrissimo, mi chiamavano “moyashi” (germoglio di soia). La mia forza non bastava. Mi sono allenato anche nel mangiare. Nel 2002 l’ennesimo make-koshi in Sandanme. Mi ricordo quanto ero triste nel ritorno a casa in treno. Però dal quel momento ho ottenuto solo kachi-koshi! Da quando avevo 17 anni non ho più visto un make-koshi.」

―― Che figo! Però quando le ho chiesto dei ricordi lei mi ha subito parlato delle sue sconfitte, argomento molto profondo.

「Già. I due anni e mezzo che ci sono voluti per diventare Sekitori sono stati molto intensi. Dormi, ti svegli e sei più forte. Non è stato facile ma alla fine mi sono divertito. Però piangevo tre volte al giorno. Due volte durante il keiko e una nel futon, la notte. Pensavo: oh no, anche domani devo allenarmi! All’inizio volevo ritirarmi e lasciare il sumo ma ho pensato che avrei solo imbarazzato mio padre e portato vergogna a chi mi ha cresciuto. Proprio in quel momento ho ottenuto buoni risultati sul dohyo e la cosa mi ha dato forza per continuare.」

―― Solo due make-koshi, ha salito il banzuke senza problemi.

「Il sumo è una società basata sul banzuke. Più si sale meno cose ci sono da fare, per esempio le pulizie o rispondere al telefono. Soprattutto giunto in Makushita ci si poteva concentrare solo sugli allenamenti e sono riuscito velocemente a salire fra i Sekitori.」

―― Ci sono altri motivi della sua rapida scalata?

「La lingua. Quando ho imparato bene il giapponese riuscivo a capire cosa mi dicevano il capo palestra e i miei compagni. Ho studiato il giapponese ascoltando le canzoni e leggendo il testo confrontando la voce coi kanji che avevo sott’occhio.」

―― 45 tornei vinti, 1187 vittorie, svariati record: qual è il motivo secondo lei, ci ha mai pensato?

「I due anni e mezzo durissimi degli inizi, quella esperienza mi ha sempre accompagnato. E poi ho sempre tenuto in grande considerazione i fondamentali del sumo: shiko, suribashi, teppo. Probabilmente poco interessanti da fare e da vedere ma sono invece importantissimi perché per fare questi esercizi bisogna pensare, essere concentrati e muovere il corpo in modo giusto. Nel mio caso se passano 1, 2 o 3 giorni il mio corpo cambia. Dopo i tornei prendevo una settimana di ferie e al ritorno le mie giunture erano molli e non potevo lottare, dopo 3 giorni invece si indurivano ed ero pronto per gli incontri. Per questo i movimenti base sono importanti. Inoltre vengono limitati gli infortuni e i risultati arrivano sicuramente.」

―― Penso che lei sia la persona che dà più importanza alle cose basilari, la trovo molto persuasivo.

「E poi dopo i 30 anni ho cominciato anche l’allenamento muscolare, forse per questo sono riuscito a combattere altri 5 anni. Il mio corpo è piuttosto morbido ed elastico, se mi riposo per qualche giorno i muscoli scompaiono immediatamente.

―― Ora invece sono molti i lottatori che si allenano in palestra.

「Le persone normali ritengono sia importante dopo i 40 anni fare esercizi di stretching e usare manubri leggeri ma noi atleti dobbiamo allenarci già dai 30 anni per mantenere la forza necessaria per combattere. I rikishi di oggi l’hanno capito.」

―― Nella Miyagino-beya ci sono i Sekitori Enho e Hokuseiho, e poi alcuni studenti/lottatori appena entrati che stanno facendo molto bene. Non vedo l’ora di vedere cosa lei potrà fare per crescerli al meglio.

「Grazie mille. Non posso fare nomi se no metto loro pressione ma tra i miei allievi ci sono tanti futuri campioni. Anche io non vedo l’ora che crescano!」

News Recap: Kisenosato sorride, Isegahama un po’ meno. Chi si aggiudica l’Izutsu-beya?

La stagione 2022 ce la siamo messa definitivamente alle spalle e, dopo aver riassaporato qui alcuni dei match più spettacolari degli ultimi dodici mesi, è tempo di prepararsi per il nuovo basho in programma da domenica 8 gennaio. La più grande novità? Il ritorno da Sekitori di Asanoyama, con tanto di mawashi bianco.

Uno dei favoriti per l’Hatsu Basho 2023 è senza dubbio Hōshōryu 豊昇龍, lo scorso torneo lungamente lizza tra i vincitori salvo poi sciogliersi nel finale. Questa sua ancora inesperienza nel gestire la pressione è ampiamente ricompensata da un grande spirito combattivo e un vasto bagaglio tecnico, così vasto da esser lui il rikishi col maggior numero di kimarite differenti usate nell’ultimo anno. Chissà se questa varietà potrà tradursi presto in una Coppa dell’Imperatore.

Sul grande spirito combattivo di Hōshōryu, ne ha parlato anche lo Yokozuna Hakuhō 白鵬 in una lunga ed interessante intervista a NHK, paragonando la grinta del 22enne mongolo a quella dello zio Asashōryū 朝青龍. Questa ed altre dichiarazioni più o meno audaci le trovate a questo link. Al momento però Hakuhō sarà sicuramente impegnato ad organizzare il suo danpatsu-shiki, il cerimoniale taglio di capelli che sancisce simbolicamente il ritiro di un lottatore, in programma il 28 gennaio a Tokyo. E mentre lui si occupa di inviti e banchetti, nella sua heya sono tutti presi a preparare l’ultima corda bianca che indosserà Hakuhō.

Anche alla Oshiogawa-beya ci sono stati giorni movimentati di lavori collettivi, ma molto più banalmente si è deciso di rivare il dohyō giusto qualche giorno prima di natale.

Più che dohyō invece, alla Izutsu-beya c’è da ristabilire un po’ di ordine a livello gestionale, dato che quello che fino ad ora svolgeva il ruolo di oyakata (il capo palestra) non aveva i titoli per farlo e ha deciso di abdicare per un più tranquilla carriera televisiva. Alla finestra restano Shimanoumi e Kakuryu.

La fine dell’anno non ha portato con sé la fine di scandali nel mondo del sumo, anzi si è chiuso proprio col botto: cioé con le dimissioni di Isegahama oyakata (ex Yokozuna Asahifuji) dall’incarico di Direttore dell’Associazione Sumo Giappone, la seconda carica più alta della gerarchia. Questo è arrivato a seguito delle accuse di “negligenza nella supervisione dei propri allievi”, che si è maniefstata in forme di violenza e abusi tra gli allievi della sua palestra

Chi invece può permettersi di sorridere eccome è l’ex Yokozuna Kisenosato, adesso a capo della Nishonoseki-beya. Il suo è stato il primo capodanno in questa nuova veste e non poteva festeggiarlo in maniera migliore.

Chiudiamo la carrellata di news riproponendovi una interessante intervista ai fratelli Waka, tradotta e publbicata integralmente sulla pagina Facebook di italianozeki.

Hakuho: “Solo chi è destinato a diventare Yokozuna ci riesce. Il prossimo? Asanoyama”

Ad oltre un anno dal ritiro avvenuto nel settembre 2021, Hakuhō 白鵬nei giorni scorsi è stato intervistato da Hiro Morita, giornalista di NHK World Japan. L’ex lottatore della Mongolia è apparso molto rilassato, fornendo tanti spunti di riflessione che solo una persona della sua esperienza può dare, e, seppur gli mancano i giorni in cui combatteva sul dohyō, non ha nascosto di trovarsi molto a suo agio in veste di Miyagino Oyakata, come 13° allenatore della palestra Miyagino.

Rispondendo alle domande di Morita – commentatore inglese del sumo per il canale NHK nonché volto principale del canale YouTube ufficiale della federazione, Sumo Primetime – Hakuhō ha iniziato così la sua valutazione sulla stagione 2022 di sumo: “È straordinario vedere sei campioni differenti per ciascun torneo; inoltre tre lottatori Maegashira hanno vinto il titolo consecutivamente e non era mai successo. Sono davvero stupito. Io sono sempre stato molto motivato nell’infrangere record, quindi mi piace vedere persone che ne stabiliscono di nuovi”. E tra tutti i tornei ce n’è uno che spicca particolarmente secondo lui. “A novembre c’è stato il play-off a tre per la prima volta dal 1994 e il 3° Maegashira vittorioso consecutivamente; per queste ragioni è stato il più memorabile per me. Io non ero molto bravo nei play-off quindi sono contento di non averne mai preso parte in uno con tre rikishi”.

“Potranno anche esser chiamati Maegashira ma hanno dimostrato di essere dei vincenti: Ichinojo aveva già lottato con me per la vittoria del Yusho (nel 2014 e nel 2019, ndt), Tamawashi aveva già vinto la Coppa dell’Imperatore un paio di anni fa, Abi era già stato in corsa in precedenza e finalmente ce l’ha fatta”. […] “Il Coronavirus ha reso difficile per i rikishi rimanere in forma e questo ha reso difficile per i primi della classe vincere più titoli”.

Sullo Yokozuna Terunofuji 

“Quando ero giovane sono stato il solo Yokozuna per un po ‘di tempo e sicuramente c’era pressione, ma me ne sbarazzavo allenandomi duramente ogni giorno. Terunofuji sta lottando con gli infortuni ma continua a vincere tornei; mi ricorda un po’ me stesso negli ultimi anni. Si è operato ad entrambe le ginocchia e per questo era assente al torneo di Novembre, e io sono un po’ preoccupato per le sue condizioni andando avanti col tempo”.

Su chi ha fatto più progressi

Uno dei rikishi ad aver ottenuto il kachi-koshi (maggioranza di vittorie) in tutti i sei tornei, vincendo inoltre il maggior numero di incontri nella stagione 2022, è Wakatakakage, uno di quelli ad esser migliorati maggiormente secondo Hakuhō. “Wakatakakage è il primo nome che viene in mente; a marzo ha vinto il suo primo torneo. Il suo otsuke (presa con l’avambraccio) è un’arma solida. Successivamente è diventato più variegato, lottando anche alla cintura dell’avversario. Espandere il repertorio offensivo è vitale se vuole salire ancora in classifica; sviluppare il suo sumo preservando le sue vecchie armi è notevole”. Ma non è solamente un discorso di tecnica, bensì anche di fisico: “Credo che si renderà conto quanto più facile sia vincere se riuscisse a mettere sù 10 o 20 chili in più”.

Lo Yokozuna più vincente della storia ha anche parole di elogio per Hōshōryu. “Lui fa molto affidamento ai lanci ma mi piace il suo atteggiamento di non arrendersi mai. Ha un grandissimo spirito combattivo e deve migliorare nella forza mentale. Il suo spirito combattivo è forte tanto quanto quello di suo zio (Asashoryu), anche se pure lui deve mettere su qualche chilo. Certe volte è troppo impetuoso e perde a causa dei suoi errori“.

Cosa c’è dietro le scarse prestazioni degli Ozeki?

“Carenza di allenamento, punto. In passato si allenavano duramente con noi per diventare ozeki, ma senza più questi allenamenti, i loro avversari hanno raggiunto il loro livello. Io credo si siano troppo concentrati sul proteggere il loro status; quando ciò accade diventi troppo difensivo e inefficace. Loro devono ricordarsi come sono arrivati lì e mantenere quello spirito combattivo. La loro incapacità di restare aggressivi fisicamente e mentalmente gli ha impedito di realizzare i loro obiettivi”. 

Most Valuable Rikishi

Prendendo spunto dalla NBA dove è celebre il titolo di MVP, Mosta Valuable Palyer, Morita chiede ad Hakuhō chi possa fregiarsi del premio di MVR della stagione 2022. “Kotonowaka ha fatto grandi progressi, Ichinojo ha vinto il suo primo Yusho, ma il mio MVR è Takayasuha spiegato il capopalestra naturalizzato giapponese. “Ha lottato per il titolo in tre occasioni e ha disputato due play-off. Io credo davvero che sia il più forte tra i rikishi in attività: ha sia una buona presa che una buona spinta, la sua parte bassa del corpo è pesante e stabile, il ché lo rende difficile da battere. Secondo la mia analisi, per vincere un torneo dev’esserci qualcosa che gli manca nella sua preparazione per competere in un torneo. Potrebbe trattarsi di qualcosa mentale, o problemi fisici, o allenamento insufficiente. Il titolo non arriva se c’è un qualcosina che manca. La ragione può essere rintracciata più avanti, alla fine del torneo. Ma anche darsi troppo da fare non è detto che funzioni. Yokozuna e Ozeki risiedeono nel mezzo tra il non essere troppo aggressivi e non essere troppo difensivi. È un mondo sconosciuto alla maggior parte dei rikishi”.

Il primo candidato a raggiungere il rank di Yokozuna?

Asanoyama. Tra i rikishi contro cui ho lottato, lui è quello spicca per il suo corpo e la sua potenza. Forse secondo solo a Takayasu. Lo stile di Asanoyama è più o meno completo, il ché lo rende complicato da battere; inoltre oggi è molto più duro mentalmente. Vuole far vedere quanto vale. Superare le avversità lo ha aiutato a diventare una persona più forte. Con la sua forza e la sua  continuità, ce lo vedo come prossimo Yokozuna”.

Differenza tra essere Ozeki e Yokozuna

“Io sono stato Ozeki solo per sette tornei, e spesso sentivo i precedenti Yokozuna dire che ci sono delle cose che apprendi solamente quando diventi uno Yokozuna, ma io ero troppo giovane e ritenevo fosse solamente la differenza di un posto in classifica. Solo quando lo sono diventato ho appreso che essere Yokozuna richiede una forza mentale speciale. Io credo sempre che un forte Sekitori possa diventare Ozeki, non esisteva il rango di Yokozuna nei vecchi tempi. Io ritengo che solo chi è destinato a diventare Yokozuna ci riesce“.

Il tempo in cui dominava il dohyō però è sempre più alle spalle, e ora dirige gli allenamenti con lo stesso zelo e professionalita con cui ha affrontato la carriera da lottatore.“Io voglio tirar su dei rikishi fedeli e dignitosi in quanto esseri umaniquesto il suo obiettivo. “Ho molte speranze in Hokuseihō. Tenetelo d’occhio, potrebbe vincere il titolo in massima divisione”. E se ce lo dice uno che c’è riuscito 45 volte, non possiamo che dargli retta.

NEWS RECAP: riparte il Tour Invernale e riapre la Ajigawa-Beya

Terminato il torneo del Kyushu – con la sorprendente vittoria di Abi in un memorabile play-off a tre – il sumo è tornato ad offrire ai propri appassionati sparsi per il Giappone giornate di lotta e incontri con i fan. Dopo due anni infatti è ripartito il Tour Invernale con otto tappe, ed è terminato il 14 dicembre.

Tornando per un momento all’ultimo Basho del 2022, riportiamo qui la traduzione delle motivazioni ufficiali che hanno portato gli organizzatori a conferire ai rikishi i premi speciali: Prestazione Straordinaria (殊勲賞 Shukun-shō) per Takayasu, Spirito Combattivo (敢闘賞 Kantō-shō) per Abi, e Premio per la Tecnica (技能賞 Ginō-shō) a Hoshoryu.

C’è chi invece ha chiuso la stagione davvero male – con un inequivocabile 0-15 – e si tratta di Terutsuyoshi. A quanto riporta un tabloid giapponese, ci sarebbero delle motivazioni extra-dohyo ad aver influenzato le prestazioni del rikishi.

E mentre lui scende (al prossimo torneo sarà in Juryo) c’è chi sale, o per meglio dire, inizia la scalata nel mondo professionistico del sumo. Ciò comporta anche la riapertura per il 2023 di una palestra: la Ajigawa-Beya.

Con la fine dei sei tornei stagionali, è anche possibile fare alcuni calcoli e vedere chi ha guadagnato di più negli ultimi 12 mesi, e per il secondo anno consecutivo, in cima alla classifica troviamo lo yokozuna Terunofuji.

I 10 migliori match di sumo del 2022

Il sumo è uno di quei sport che di fatto non si ferma mai. Come ad esempio la Formula 1 e il tennis, i tornei dello sport nazionale del Giappone si susseguono a ritmo cadenzato, e solo l’arrivo di un nuovo anno dà come l’illusione che termini una stagione e ne inizi un’altra, mentre di fatto il tempo trascorso tra in basho e l’altro è sempre lo stesso. Sfruttando quindi come riferimento temporale gli ultimi 12 mesi, vediamo quali sono i migliori dieci match della stagione 2022 del sumo. 

Abbiamo preso in considerazione solo le prime due divisioni, Makuuchi e Jūryō, cercando di usare come criteri di scelta sia il valore tecnico dell’incontro sia la sua rilevanza per la classifica del torneo. Ecco gli incontri in ordine temporale.

1) WAKATAKAKAGE – TAKAYASU Haru Play-off, 27 marzo 2022

Probabilmente l’incontro più bello ed emozionante di tutto l’anno. Il sekiwake Wakatakakage batte il maegashira 7 Takayasu aggiudicandosi a marzo il primo torneo della sua carriera. Non mancano le occasioni per entrambi i lottatori ma alla fine la maggior elasticità e agilità di Wakatakakage gli permettono di chiudere per uwatedashinage. Per Takayasu questa è solo la prima di una lunga serie di delusioni che lo accompagneranno durante l’anno.

2) SADANOUMI – TAKANOSHŌ Natsu Day 15, 22 maggio 2022

Tra i tanti insospettabili che hanno lottato per il titolo in questa stagione ci sono anche M12 Sadanoumi (10-4) e M4 Takanoshō (11-3), che nell’ultimo giorno del Natsu Basho avevano ancora chance di raggiungere Terunofuji in un potenziale play-off. Alla fine lo yokozuna ha vinto il suo match togliendo loro qualsiasi possibilità, ma i due rikishi si sono comunque accontentati con un premio: Fighting Spirit per Sadanoumi, e Outstanding Performance per Takanoshō. A noi invece hanno regalato questo avvincente incontro.

3) ICHINOJŌ – TERUNOFUJI Nagoya Day 5, 14 luglio 2022

La seconda parte di stagione per Terunofuji è stata caratterizzata da molte più ombre che luci, e le prime incrinature sono arrivate a luglio quando, nella quinta giornata, è arrivata la seconda sconfitta del torneo per lui. Nel derby della Mongolia, lo yokozuna è stato battuto da Ichinojō in un match forse non particolarmente spettacolare, ma rilevante per il fatto che alla fine Ichinojō alzerà la coppa dell’Imperatore al cielo per la prima volta in carriera. Questa è la nona kimboshi (stella dorata) per lui

4) TERUNOFUJI – WAKAMOTOHARU Nagoya Day 8, 17 luglio 2022

Uno dei match più insoliti e confusionari della stagione (se non addirittura della storia) è quello tra Terunofuji e Wakamotoharu nel torneo di Nagoya. I due rikishi danno vita ad un match lungo e combattuto quando, dopo oltre due minuti di lotta, il gyōji prova ad interrompere l’incontro per permettere loro di recuperare energie, ma il suo tentativo è troppo poco incisivo. Così, inavvertitamente, Wakamotoharu prosegue portando fuori dal dohyō uno yokozuna in stand-by. Il mono-ii è d’obbligo è quindi il match va ripreso da dove era stato interrotto.

5) TOBIZARU – TERUNOFUJI Aki Day 2, 12 settembre 2022

Settembre è l’ultimo torneo disputato dallo yokozuna, terminato dopo 10 giorni caratterizzati da 5 sconfitte. Una di queste è arrivata contro Tobizaru, alla sua prima vittoria contro il primo della classe. Torneo da incorniciare per la stessa volante che chiuderà col record di 10-5, il premio per la performance straordinaria, e l’ingresso in san’yaku.

6) TAKAKEISHŌ – KOTONOWAKA Aki Day 4, 14 settembre 2022

Una delle “mansioni” di un ozeki è quella di rendere difficile la vita ai propri colleghi, ancor di più se sono giovani e in ascesa, per fargli subito capire quant’è dura la vita di un rikishi. Forse anche con questa idea in mente Takakeishō ha affrontato il 25enne Kotonowaka – uno dei lottaotri più promettenti attualmente – nel quarto giorno del torneo di settembre. Kotonowaka ne è uscito malconcio dopo tanti sonori colpi al viso.

7) URA – TERUNOFUJI Aki Day 6, 16 settembre 2022

Un altro rikishi in grado di approfittare delle condizioni non ottimali di Terunofuji è Ura. Il 30enne giapponese infatti torna a battere uno yokozuna per la seconda volta in carriera dopo Harumafuji nel luglio 2017.

8) HOSHŌRYŪ – MIDORIFUJI Kyushu Day 5, 17 novembre 2022

Tra i rikishi che primeggeranno negli anni a venire c’è senza dubbio Hōshōryu, 23enne dalle enormi abilità tecniche. Una prova del suo talento l’ha data nel match contro Midorifuji, in cui si è esibito in una kimarite più unica che rara: Kawazugake. “Di sicuro non ho fatto apposta a vincere con una kimarite rara, non me n’ero neanche accorto. Sento di potermi muovere bene sul dohyo” ha affermato a fine incontro il lottatore della Mongolia.

9) ENHŌ – TOHAKURYU Kyushu Day 11, 23 Novembre 2022

10) ABI – TAKAYASU Kyushu Play-off, 27 novembre 2022

L’ultimo torneo del 2022 si è schiuso con una grande sorpresa (positiva o negativa a seconda dei punti di vista): Abi ha battuto Takayasu sia nel regular match sia al play-off, aprendosi la strada verso la vittoria del suo primo titolo in Makuuchi. I due match – che vi proponiamo entrambi qui sotto – sono quanto di più diverso potrebbe esserci uno rispetto all’altro. Nel primo entrambi i rikishi hanno chance di vincere il match (e nel caso di Takayasu avrebbe significato anche vittorie del torneo), mentre nel secondo Abi opta per un’henka che, seppur controversa, offre sempre una discreta dose di spettacolo.

NEWS RECAP: Teru-out, la cabala dice Takakeisho. Ichinojo, problemi di alcool e violenze

Takakeishō si sveglia sempre a novembre, Asanoyama aveva pensato di nuovo al ritiro ma “era solo un orgoglio insensato”. Tobizaru colleziona Pokemon e vestiti

Ormai non è una notizia degli ultimi giorni, ma quando uno Yokozuna si opera alle ginocchia è sempre un evento di grande risonanza ed è questo il caso di 照ノ富士 Terunofuji il quale ha confermato la sua assenza dal Torneo del Kyushu, al via domenica 13 novembre.

Il medico che ha operato lo Yokozuna, il dottor Takahashi, ha rilasciato alcuni commenti: “Terunofuji sentiva di non poter lottare come uno Yokozuna. Sul piatto c’era l’opzione di non operarsi ma le probabilità che guarisse erano molto flebili.” Durante gli esami pre-operazione pare che lo stesso chirurgo si sia sopreso per la gravità dell’infortunio, soprattutto nei riguardi del ginocchio destro. Il 24 ottobre Terunofuji ha cominciato la riabilitazione e il 26 i punti di sutura sono stati rimossi, il medico ha continuato: “Sono sopreso della velocità con cui sta guarendo.”

Shinohara, dello staff della Isegahama-beya, ha voluto chiarire: “Nonostante il gonfiore delle parti interessate il dolore è decisamente diminuito. Purtroppo stiamo entrando nella stagione fredda e il recupero rallenterà, questo è il momento più importante per guarire al meglio.” Takahashi ha infine chiuso l’argomento col suo parere di medico: “Sono cosciente della grande responsabilità che uno Yokozuna si porta sulle spalle ma sono preoccupato che possa forzare il suo ritorno prima di una completa guarigione. Dove posso cercherò di frenarlo”. A Terunofuji gli auguri di una pronta guarigione.

Passando all’imminente Basho invece – l’ultimo della stagione 2022 – le statistiche danno come favorito 貴景勝 Takakeishō, e non solo perché è il lottatore più alto nel banzuke a presentarsi ai nastri di partenza. Guardando i vincitori nelle ultime annate pari del torneo di novembre, si legge sempre il nome del 26enne giapponese:

Torneo di Novembre 2014: vincitore torneo Jonokuchi al debutto

Torneo di Novembre 2016: vincitore torneo Juryo

Torneo di Novembre 2018: vincitore torneo Makuuchi

Torneo di Novembre 2020: vincitore torneo Makuuchi

Chi invece non punterà alla vittoria ma solo a far bene e soprattuto a divertirsi, è il debuttante 熱海富士 Atamifuji. Il sorridente 20enne è al suo primo torneo in Makuuchi (come Maegashira 15), e in molti lo considerano uno dei rikishi più promettenti nell’attuale panorama del sumo. “Anche se sono salito in alto voglio mantenere i ritmi di quando ero più giovane. Agli inizi mi allenavo sempre almeno due volte al giorno” ha detto qualche giorno fa Atamifuji, e noi gli auguriamo tanto successo.

Facendo un salto nei piani più bassi del banzuke, troviamo 朝乃山 Asanoyama, ancora ‘bloccato’ in Makushita. L’ex Ozeki non è riuscito a vincere il torneo lo scorso settembre e questo risultato deludente gli ha fatto tornare alla mente il pensiero del ritiro, tuttavia subito accantonato. “Ero psicologicamente a pezzi. Un ex Ozeki non può perdere nessun incontro in Sandanme o in Makushita, questo era il mio spirito – ha detto in una recente intervista – Se ci penso ora ero proprio uno stupido a pensare di ritirarmi. Era solo un orgoglio insensato ha poi concluso, tornando subito a mostrare il giusto spirito propositivo, necessario in una situazione come la sua.

A rilasciare un’intervista recentemente è stato anche 翔猿 Tobizaru, fresco di promozione in san’yaku. “Durante gli allenamenti sono riuscito a sconfiggere avversari che prima trovavo molto difficili. In quel momento ho capito di essere diventato più forte” ha detto la scimmia volante spiegando i suoi progressi. “Ho tantissimi sostenitori e non voglio deludere le loro aspettative. Se fosse solo per me probabilmente non mi impegnerei così tanto. Il tifo mi dà forza“, dunque il messaggio è chiaro: continuiamo a tifarlo

Tra le notizie di cronaca purtroppo bisogna registrare quella relativa a 逸ノ城 Ichinojō, campione del torneo di luglio. Il gigante della Mongolia ha un problema di abuso di alcool, che lo rende violento, e l’Associazione Sumo ha fatto partire un’investigazione, in particolare su possibili violenze ai danni della okami-san, la moglie del capo palestra. Al momento non sembra in discussione la sua partecipazione al torneo di novembre.

Infine chiudiamo con l’Heya Power Ranking, una serie di statistiche relative alle 43 palestre che accolgono i 606 rikishi, dalla più popolosa a quella col maggior numero di sekitori.

KITANOFUJI dice la sua sul prossimo torneo

Inaspettatamente Kitanofuji ha scritto un articolo su rivista che è stato pubblicato online questa mattina. Non ho perso tempo ed ecco a voi la traduzione (link originale).

𝐂𝐡𝐢 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐞?
Mitakeumi è tornato fra i Sekiwake, ora abbiamo due soli Ozeki e uno Yokozuna che non è chiaro se prenderà parte o no alla competizione. Anche l’ultimo torneo dell’anno è apertissimo. A ottobre Terunofuji e Shodai hanno festeggiato le loro promozioni mentre Mitakeumi non ha fatto in tempo. Per lui è arrivata l’ora di svegliarsi o il suo compagno di università Wakatakakage fra un po’ lo supera.

Terunofuji alla festa per la sua promozione a Yokozuna con il capo palestra Isegahama.

𝐓𝐚𝐦𝐚𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢
Tamawashi ha vinto il torneo in modo fantastico a tre anni dalla sua prima vittoria. Il nonnino è ancora in formissima. Al contrario viene però da chiedersi: ma i giovani che fanno? Tamawashi “l’uomo di ferro”, veterano del dohyo si allena costantemente e si sono visti i frutti del suo lavoro.

Tamawashi vincitore del Torneo di Settember (Aki Basho)

Nella sua heya è l’unico Sekitori il che lo porta molto a focalizzarsi su sé stesso ma allo stesso tempo non si capisce bene quanto la mancanza di avversari alla pari in allenamento possa condizionarlo. Il rikishi di mezz’età deve impegnarsi tantissimo ogni torneo ma se centra il bersaglio può vincere almeno un torneo all’anno.
In passato ci sono stati rikishi anzianotti che usavano la tecnica della presa del mawashi, quelli che spingono come Tamawashi tendono a non avere più la forza di un tempo. Per questo c’è solo da ammirarlo.

𝐓𝐞𝐫𝐮𝐧𝐨𝐟𝐮𝐣𝐢
Terunofuji non è messo bene. Non è passato molto tempo dalla sua promozione ed è già ne guai, penso che sappia di aver raggiunto il suo limite.
I vecchi malanni sono tornati, si è operato ma non credo possa tornare quello di un tempo. Magari si riposa per 2 o 3 tornei ma non penso riuscirà ad essere in forma.

Terunofuji: Yokozuna dohyo-iri all’Aki Basho 2022 insieme a Midorifuji e Nishikifuji

𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐳𝐞𝐤𝐢
Takakeisho si sta comportando bene, degli altri due c’è poco da dire.
Se un lottatore non si impegna in allenamento deve essere redarguito dal suo capo palestra, forse i loro oyakata non sono abbastanza severi?
Da qualche anno non vado più a vedere gli allenamenti ma ho sentito dire che i rikishi ora si allenano per due ore e basta, che comodità! Ai miei tempi l’allenamento era sfiancante.

Takakeisho durante il Tour Autunnale (Aki Jungyo)

Alcuni diranno che il declassamento di Mitakeumi sia stato sfortunato, che non se lo meritava… Io invece dico che è andata proprio così! Se perde continuamente vuol dire che non è nella condizione di lottare, la cosa finisce lì. Questo è quello che accade quando progredisci senza intoppi, questo è il punto debole dei rikishi che vengono dalle università (Mitakeumi ha cominciato la sua carriera come Makushi 10 NdT). Inoltre pare siano scomparsi gli oyakata severi, questo è un peccato.

Mitakeumi durante il Tour Autunnale (Aki Jungyo)

Shodai quest’anno, in totale, credo non abbia raggiunto il kachi-koshi (34-41 NdT). Ozeki da due anni e già al suo quinto Kadoban. Dopo lo scorso torneo nell’assemblea dell’Associazione si è parlato di un futuro cambio di regole per gli Ozeki, per esempio decidere un numero minimo di vittorie. Shodai non sembra essersi infortunato gravemente ma tutti i Sekitori hanno un qualche dolore nascosto.

Shodai perdente contro Hoshoryu

𝐈𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐞 𝐊𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨𝐟𝐮𝐣𝐢
Quando ero in Sandanme ho dovuto saltare un torneo per appendicite (settembre 1960 NdT), a parte gli ultimi anni non ho mai saltato neppure un giorno di torneo dopo quell’evento. Quando sono diventato Yokozuna mi sono detto che potevo anche perdere 8 incontri ma non mi sarei mai ritirato.
A proposito, c’è stato un periodo in cui ho ottenuto un record di 11-4 per quattro tornei di fila (settembre 1970 – marzo 1971 NdT) e hanno cominciato a chiamarmi per prendermi in giro “Eleven Yokozuna”.
In quel periodo ho detto al mio capo palestra di volermi ritirare, lui (ex Yokozuna Chiyonoyama) mi ha detto “aspetta un attimo!” e anche i miei supporter mi hanno consolato dicendomi che 11 vittorie sono un grande risultato. Erano altri tempi, ben più difficili di adesso. (Kitanofuji ha poi vinto il successivo torneo 15-0 NdT).
Fare il rikishi porta necessariamente ad avere vari dolori e infortuni ma è dovere di Yokozuna e Ozeki portare dei risultati concreti. Se ci si allena bene non ci si infortuna poi tanto. Chi non si allena si infortuna più spesso ma gli infortuni non sono scuse.
Se ti rompi un osso puoi ritirarti ma se hai un infortunio minore prendi qualche anti-infiammatorio e sei come nuovo. Se guardo ai miei tempi mi sembra che i rikishi di adesso siano tutti un po’ viziati.

𝐖𝐚𝐤𝐚𝐭𝐚𝐤𝐚𝐤𝐚𝐠𝐞
Wakatakakage in doppia cifra nonostante le tre sconfitte all’inizio, come sempre un inizio poco scoppiettante. Se vuole diventare Ozeki deve mettere a posto il suo inizio di torneo. Se uno parte con tre sconfitte di solito si scoraggia ma lui ha raggiunto ben 11 vittorie! Visti questi risultati è innegabile che il Sekiwake abbia un talento fuori dal comune.

Wakatakakage vince contro Sadanoumi e raggiunge l’undicesima vittoria all’Aki Basho

𝐇𝐨𝐬𝐡𝐨𝐫𝐲𝐮
Pensavo che Hoshoryu potesse vincere 10 incontri e cominciare la scalata per diventare Ozeki ma a metà torneo si è trovato in difficoltà.
Lui fa tachi-ai molto diversi: usa la testa o si mette in posizioni diverse col corpo. Se riuscisse a fare dei tachi-ai più solidi e vigorosi aggiungerebbe qualche vittoria ai suoi record. Lui stesso deve anche capire se è più forte a fare prese a destra oppure a sinistra.
Ad ogni modo per ottenere kachi-koshi da Sekiwake vuol dire che hai una mentalità molto forte.
Wakatakakage e Hoshoryu hanno in comune una grande forza nelle gambe, la cosa mi piace molto.

Hoshoryu sconfigge Endo all’Aki Basho

𝐓𝐨𝐛𝐢𝐳𝐚𝐫𝐮 𝐞 𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐫𝐢𝐤𝐢𝐬𝐡𝐢
Il nuovo Komusubi Tobizaru, ma anche Midorifuji e Nishikifuji: i piccoli lottatori stanno mostrando cose incredibili. Non dico che i rikishi “possenti” non vadano bene ma ultimamente questi piccoli lottatori mi stanno facendo dubitare della necessaria importanza del peso nei lottatori di sumo. Sono sempre elettrizzato nel vederli combattere.

Tobizaru sconfigge Ura per il kachi-koshi all’Aki Basho

Wakamotoharu ha raggiunto per la prima volta la doppia cifra e come me preferisce la presa a sinistra del mawashi. Mi piace molto. Quando prende il mawashi non abbassa mai la testa e resta vicinissimo all’avversario. Non c’è assolutamente bisogno di abbassare la testa. Se riesce a migliorare un qualcosina in più presto vedremo due fratelli nel san’yaku!

Wakamotoharu che attacca Ichinojo

𝐈 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚
Non ci sono più lottatori sulla ventina in forma e promettenti?
Taiho è diventato Yokozuna a 21 anni. Io non avevo la sua forza ma mi ero ripromesso di cercare di tenere il suo passo. Taiho era di un altro pianeta ma non volevo assolutamente perdere contro Kiyokuni e in men che non si dica a 21 anni ero Komusubi (marzo 1964: Kitanofuji Komusubi, Kiyokuni Sekiwake, Taiho Yokozuna NdT).
Sono passato da Makushita al san’yaku in un anno ma il mio obiettivo era di diventare Sekitori prima di raggiungere la maggiore età, in quello ho purtroppo fallito.
Al tempo chi arrivava in san’yaku a 21 o 22 anni non era definito giovane. Kashiwado, Wakachichibu e Toyonoumi sono entrati nel mondo del sumo prima dei vent’anni, erano il promettente “trio di adolescenti” arrivati appena finita la scuola media.
Ora invece i lottatori prima si laureano e poi salgono sul dohyo: in un batter d’occhio sei trentenne.
Per entusiasmare di nuovo i fan del sumo e portare la necessaria freschezza ci vorrebbero tanti lottatori giovani in più.


Il Torneo di Novembre nel Kyushu comincia Domenica 13, per non perdervi neppure una news riguardante il mondo del sumo seguiteci sui nostri aggiornatissimi social: