Archivi categoria: Traduzione

L’ultima intervista di Hakuho: «Per uno Yokozuna “perdere” vuole dire “morire”»

Forse vi ricordate l’intervista che avevo tradotto tempo fa della giovane Izuka Saki a Takakeisho. Il 5 gennaio invece ha avuto l’occasione di intervistare l’ex Yokozuna Hakuho (Miyagino oyakata) in attesa del suo Danpatsu-shiki (rituale del taglio dei capelli / ritiro dal sumo), avvenuto il 27 gennaio, alle 11 di mattina (3 di notte in Italia).

Il grande Yokozuna dell’era Heisei (1989-2019), Hakuho. Nel 2021 è tornato alla ribalta vincendo il torneo di luglio senza neppure una sconfitta, e al torneo seguente non ha potuto partecipare per Covid. In questo modo ha appeso il mawashi al chiodo dopo 20 anni di carriera sul dohyo.

Sono ormai passati 16 mesi da quando ha presentato la domanda di ritiro, finalmente ci siamo. Ha vinto 45 tornei, 1093 stelle bianche, disputato 84 tornei da Yokozuna in cui ha brillato e ricevuto una montagna di critiche. Nel ricevere tutti questi commenti negativi, come avrà fatto ad andare avanti? Ora da oyakata cosa ne pensa del significato di 品格 hinkaku, dignità dello Yokozuna?

―― A fine gennaio taglierai i capelli e diventerai ufficialmente Miyagino oyakata. Come ti senti?

「Ho presentato i documenti per ritirarmi a settembre 2021, c’è voluto un sacco di tempo.」

―― Prima del tuo ritiro ufficiale torniamo indietro nel tempo, a quando eri Yokozuna, ora che sei un oyakata cosa ne pensi della frase “dignità dello yokozuna”. Un tema complesso così all’improvviso ma lei ha 14 anni di esperienza in quella divisione e molte volte è stato additato come qualcuno non meritevole della posizione per i suoi kachiage o schiaffi al tachi-ai. Riguardo a questi commenti, al tempo, come ha reagito?

「Eh già. Alcune volte utilizzavo quelle mosse ma mi sono sorpreso che fossero diventate motivo di tanto clamore. Col mio vigore giovanile in realtà studiavo bene l’avversario e quelle mosse erano frutto della mia srategia. A dirla tutta erano mosse molto rischiose, quando mi dicevano che solo io riuscivo a farle mi sono sentito onorato… I lottatori che salgono sul dohyo cambiano e infatti c’era anche un altro Hakuho. Ogni tanto riguardo i video degli incontri, spesso mi fa strano vedermi.」

―― Cosa intende per un “altro Hakuho”?

「Quando una persona sta per morire per un incidente oppure è concentrata in modo profondissimo, si dice che veda tutto a rallentatore. Io da quando avevo 15 anni vedo gli incontri di sumo come se fossero rallentati. Solo quattro anni fa ho capito che ero solo io a vederli in questo modo, che non era normale. Se chiedevo ai miei compagni di heya, gli incontri “finiscono subito!” Anche salendo sullo stesso dohyo la percezione del tempo è differente. Quando riguardo i video dei miei incontri mi accorgo che a guardarli da fuori tutto sembra molto più veloce. Però il cervello li ricorda a rallentatore. Gli psicologi chiamano questo fenomeno “trance agonistica, in inglese in the zone”.

――Lei combatteva in questo modo, eh? Wow!

「Quando sono diventato Yokozuna, il Grande Yokozuna Taiho mi ha confidato che “appena sono stato promosso ho subito pensato al ritiro.” Se uno Yokozuna perde si ritira. In pratica per uno Yokozuna “perdere” vuole dire “morire”. Per questo vedevo gli incontri a rallentatore e mi sono specializzato in certe tecniche per la vittoria. Ce la mettevo tutta. Nell’ultimo anno e mezzo però prendevo le pillole per dormire, non ero più così in forma. Avevo parecchi punti deboli.」

―― La responsabilità dello Yokozuna è vincere e lei questo l’ha fatto. “Perdere è come morire”, parole forti!

「Nel racconto mitologico “Nihon Shoki”, 1500 anni fa, Nomi-no-sukune in un incontro di sumo vince uccidendo Taima-no-kehaya. Nei tempi antichi chi perdeva moriva per davvero. Sono sicurissimo di essermi allenato più di ogni altro lottatore e l’ultimo torneo in cui ho vinto 15 incontri su 15 secondo me è stato un dono delle divinità. Ora invece ci sono tanti lottatori caldi e affamati di vittorie. Per vincere molti si allenano coi pesi e prendono tante proteine. La coscienza individuale è aumentata.」

―― Lei fino a quando si è divertito a fare sumo?

「Fino a quando sono diventato Sekiwake. Dopo invece c’era tantissima pressione, dovevo vincere per forza. C’era una canzone che amavo, il titolo è 凡庸 bon’you, “mediocre”, le parole dicevano: “solo perché lo dico non vuol dire che sia felice, solo perché piango non vuol dire che io sia triste.” Chi ci guarda da fuori vede degli Yokozuna fighi ma in realtà “anche se vinciamo non siamo felici, se perdiamo e piangiamo non siamo necessariamente tristi.”

―― Un canzone che tocca nel profondo. Quando lei era lottatore cosa intendeva per “dignità dello Yokozuna”?

「In passato significava “essere gentile ma forte”. Sul dohyo forte come un demone, appena sceso si ritorna persone cordiali. Io sono cresciuto con questo motto quindi direi che significa essere “gentili”. Oltre a questo ovviamente c’è la responsabilità di “vincere”. Uno Yokozuna ha “talento ed eccellente dignità”. Ad ogni modo le persone non sono perfette e quando si parla di “dignità” non c’è mai una risposta immediata.

―― Quale pensa sia la cosa più interessante del sumo?

「Il sumo è presente in 20 stati ma è sport nazionale solo in Mongolia e in Giappone. Per questo sono riuscito a crescere così tanto. Vorrei diffondere il sumo e la cultura giapponese nel mondo, mostrare questi samurai contemporanei e la loro attrattiva. Alla fine non si tratta solo di uno sport ma è un rito propiziatorio per il raccolto e un rituale per le divinità. Vorrei mostrare questo aspetto al mondo intero.

―― Per questo ha deciso di rimanere come oyakata?

「Esatto. Voglio far crescere i giovani e rendere il sumo famoso nel mondo. Il tutto ovviamente a partire dal Giappone. Mio padre che era un campione olimpico di wrestling che ha girato il mondo, mi diceva sempre “fai a modo tuo!”.

―― Che bello. Da ora in poi quali sono i suoi piani?

「Nel 2022 tanti Maegashira sono diventati campioni. I fan sono estasiati ma se c’è il Banzuke un motivo ci sarà. Secondo me gli spettatorei dovrebbero andare a casa dicendo “Yokozuna e Ozeki erano fortissimI!” Se questi perdono invece il commento dovrebbe essere “ho assistito ad un evento rarissimo!” Io vorrei che tornasse così, voglio crescere in fretta un futuro Yokozuna o Ozeki. Questo è il mio modo per ringraziare il sumo di quanto mi ha dato e per sviluppare la mia personale “via del sumo”.

―― Finito il Torneo di Gennaio, finalmente ci sarà il suo “danpatsu-shiki” al Kokugikan il 28 Gennaio. I biglietti sono andati subito sold out, si prospetta un pienone. La preparazione è stata difficoltosa?

「Eh già. Una volta decisa la data bisogna preparare un sacco di cose in tempo e ci sono tantissime riunione a cui presenziare. Ce l’ho veramente messa tutta. Devo ringraziare tutte le persone che hanno deciso di venire all’evento, e chiedere scusa a chi non è riuscito a comprare il biglietto.」

―― Che evento sarà?

「Ci sono 400 tamari-seki (posti vicino al dohyo) ma far tagliare un pezzo di capigliatura a tutti ci vorrebbe troppo tempo, ci saranno molti meno tagli. Inoltre ci saranno dei gadget in vendita solo quel giorno. Dopo l’evento ci sarà anche la festa, sarà un giorno molto lungo!」

―― Sono ormai 20 anni da quando è entrato nel sumo, che ricordi le riporta il mage?

「 L’anno scorso a settembre ho visto un film ambientato in epoca Meiji (1868-1912) con dei samurai molto orgogliosi. Il governo Meiji dell’epoca, quando l’era dei samurai stava finendo, si inchina nei confronti di queste persone valorose. Mi sono commosso e penso che la mia ultima volta sul dohyo sarà così.」

―― Al contrario, non vorresti tagliare subito il mage?

「All’inizio volevo sbrigarmi ma avvicinandomi alla data sto diventando sempre più nostalgico e triste.」

―― Dopo il taglio dei capelli che capigliatura si farà?

「Non ho ancora deciso. I miei supporter mi hanno detto che starei bene coi capelli alla James Bond!」

―― Qual è l’episodio più vivido che ricordi nella tua lunga carriera?

「Al mio debutto in Jonokuchi (marzo 2001) ho finito con un make-koshi, se potessi vorrei cancellare questo avvenimento vergognoso dalla memoria. A quanto pare, ho scoperto dopo, altri due Yokozuna hanno debuttato con un make-koshi: Wakanohana I e Yoshibayama.

―― Forse era il destino?

「Sì, e poi pensa che il motivo per cui ero interessato al sumo era proprio Wakanohana I! Quando Wakanohana I è venuto in Mongolia nel 1991 io l’ho incontrato insieme a mio padre. In quel momento ho imparato anche cosa fosse un “umaibo” (dolcetto per bambini giapponese)!)」

―― Davvero? Non lo sapevo.

「All’inizio ero molto magro e facevo molta fatica. Ero bianchissimo e magrissimo, mi chiamavano “moyashi” (germoglio di soia). La mia forza non bastava. Mi sono allenato anche nel mangiare. Nel 2002 l’ennesimo make-koshi in Sandanme. Mi ricordo quanto ero triste nel ritorno a casa in treno. Però dal quel momento ho ottenuto solo kachi-koshi! Da quando avevo 17 anni non ho più visto un make-koshi.」

―― Che figo! Però quando le ho chiesto dei ricordi lei mi ha subito parlato delle sue sconfitte, argomento molto profondo.

「Già. I due anni e mezzo che ci sono voluti per diventare Sekitori sono stati molto intensi. Dormi, ti svegli e sei più forte. Non è stato facile ma alla fine mi sono divertito. Però piangevo tre volte al giorno. Due volte durante il keiko e una nel futon, la notte. Pensavo: oh no, anche domani devo allenarmi! All’inizio volevo ritirarmi e lasciare il sumo ma ho pensato che avrei solo imbarazzato mio padre e portato vergogna a chi mi ha cresciuto. Proprio in quel momento ho ottenuto buoni risultati sul dohyo e la cosa mi ha dato forza per continuare.」

―― Solo due make-koshi, ha salito il banzuke senza problemi.

「Il sumo è una società basata sul banzuke. Più si sale meno cose ci sono da fare, per esempio le pulizie o rispondere al telefono. Soprattutto giunto in Makushita ci si poteva concentrare solo sugli allenamenti e sono riuscito velocemente a salire fra i Sekitori.」

―― Ci sono altri motivi della sua rapida scalata?

「La lingua. Quando ho imparato bene il giapponese riuscivo a capire cosa mi dicevano il capo palestra e i miei compagni. Ho studiato il giapponese ascoltando le canzoni e leggendo il testo confrontando la voce coi kanji che avevo sott’occhio.」

―― 45 tornei vinti, 1187 vittorie, svariati record: qual è il motivo secondo lei, ci ha mai pensato?

「I due anni e mezzo durissimi degli inizi, quella esperienza mi ha sempre accompagnato. E poi ho sempre tenuto in grande considerazione i fondamentali del sumo: shiko, suribashi, teppo. Probabilmente poco interessanti da fare e da vedere ma sono invece importantissimi perché per fare questi esercizi bisogna pensare, essere concentrati e muovere il corpo in modo giusto. Nel mio caso se passano 1, 2 o 3 giorni il mio corpo cambia. Dopo i tornei prendevo una settimana di ferie e al ritorno le mie giunture erano molli e non potevo lottare, dopo 3 giorni invece si indurivano ed ero pronto per gli incontri. Per questo i movimenti base sono importanti. Inoltre vengono limitati gli infortuni e i risultati arrivano sicuramente.」

―― Penso che lei sia la persona che dà più importanza alle cose basilari, la trovo molto persuasivo.

「E poi dopo i 30 anni ho cominciato anche l’allenamento muscolare, forse per questo sono riuscito a combattere altri 5 anni. Il mio corpo è piuttosto morbido ed elastico, se mi riposo per qualche giorno i muscoli scompaiono immediatamente.

―― Ora invece sono molti i lottatori che si allenano in palestra.

「Le persone normali ritengono sia importante dopo i 40 anni fare esercizi di stretching e usare manubri leggeri ma noi atleti dobbiamo allenarci già dai 30 anni per mantenere la forza necessaria per combattere. I rikishi di oggi l’hanno capito.」

―― Nella Miyagino-beya ci sono i Sekitori Enho e Hokuseiho, e poi alcuni studenti/lottatori appena entrati che stanno facendo molto bene. Non vedo l’ora di vedere cosa lei potrà fare per crescerli al meglio.

「Grazie mille. Non posso fare nomi se no metto loro pressione ma tra i miei allievi ci sono tanti futuri campioni. Anche io non vedo l’ora che crescano!」

KITANOFUJI dice la sua sul prossimo torneo

Inaspettatamente Kitanofuji ha scritto un articolo su rivista che è stato pubblicato online questa mattina. Non ho perso tempo ed ecco a voi la traduzione (link originale).

𝐂𝐡𝐢 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐞?
Mitakeumi è tornato fra i Sekiwake, ora abbiamo due soli Ozeki e uno Yokozuna che non è chiaro se prenderà parte o no alla competizione. Anche l’ultimo torneo dell’anno è apertissimo. A ottobre Terunofuji e Shodai hanno festeggiato le loro promozioni mentre Mitakeumi non ha fatto in tempo. Per lui è arrivata l’ora di svegliarsi o il suo compagno di università Wakatakakage fra un po’ lo supera.

Terunofuji alla festa per la sua promozione a Yokozuna con il capo palestra Isegahama.

𝐓𝐚𝐦𝐚𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢
Tamawashi ha vinto il torneo in modo fantastico a tre anni dalla sua prima vittoria. Il nonnino è ancora in formissima. Al contrario viene però da chiedersi: ma i giovani che fanno? Tamawashi “l’uomo di ferro”, veterano del dohyo si allena costantemente e si sono visti i frutti del suo lavoro.

Tamawashi vincitore del Torneo di Settember (Aki Basho)

Nella sua heya è l’unico Sekitori il che lo porta molto a focalizzarsi su sé stesso ma allo stesso tempo non si capisce bene quanto la mancanza di avversari alla pari in allenamento possa condizionarlo. Il rikishi di mezz’età deve impegnarsi tantissimo ogni torneo ma se centra il bersaglio può vincere almeno un torneo all’anno.
In passato ci sono stati rikishi anzianotti che usavano la tecnica della presa del mawashi, quelli che spingono come Tamawashi tendono a non avere più la forza di un tempo. Per questo c’è solo da ammirarlo.

𝐓𝐞𝐫𝐮𝐧𝐨𝐟𝐮𝐣𝐢
Terunofuji non è messo bene. Non è passato molto tempo dalla sua promozione ed è già ne guai, penso che sappia di aver raggiunto il suo limite.
I vecchi malanni sono tornati, si è operato ma non credo possa tornare quello di un tempo. Magari si riposa per 2 o 3 tornei ma non penso riuscirà ad essere in forma.

Terunofuji: Yokozuna dohyo-iri all’Aki Basho 2022 insieme a Midorifuji e Nishikifuji

𝐆𝐥𝐢 𝐎𝐳𝐞𝐤𝐢
Takakeisho si sta comportando bene, degli altri due c’è poco da dire.
Se un lottatore non si impegna in allenamento deve essere redarguito dal suo capo palestra, forse i loro oyakata non sono abbastanza severi?
Da qualche anno non vado più a vedere gli allenamenti ma ho sentito dire che i rikishi ora si allenano per due ore e basta, che comodità! Ai miei tempi l’allenamento era sfiancante.

Takakeisho durante il Tour Autunnale (Aki Jungyo)

Alcuni diranno che il declassamento di Mitakeumi sia stato sfortunato, che non se lo meritava… Io invece dico che è andata proprio così! Se perde continuamente vuol dire che non è nella condizione di lottare, la cosa finisce lì. Questo è quello che accade quando progredisci senza intoppi, questo è il punto debole dei rikishi che vengono dalle università (Mitakeumi ha cominciato la sua carriera come Makushi 10 NdT). Inoltre pare siano scomparsi gli oyakata severi, questo è un peccato.

Mitakeumi durante il Tour Autunnale (Aki Jungyo)

Shodai quest’anno, in totale, credo non abbia raggiunto il kachi-koshi (34-41 NdT). Ozeki da due anni e già al suo quinto Kadoban. Dopo lo scorso torneo nell’assemblea dell’Associazione si è parlato di un futuro cambio di regole per gli Ozeki, per esempio decidere un numero minimo di vittorie. Shodai non sembra essersi infortunato gravemente ma tutti i Sekitori hanno un qualche dolore nascosto.

Shodai perdente contro Hoshoryu

𝐈𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐞 𝐊𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨𝐟𝐮𝐣𝐢
Quando ero in Sandanme ho dovuto saltare un torneo per appendicite (settembre 1960 NdT), a parte gli ultimi anni non ho mai saltato neppure un giorno di torneo dopo quell’evento. Quando sono diventato Yokozuna mi sono detto che potevo anche perdere 8 incontri ma non mi sarei mai ritirato.
A proposito, c’è stato un periodo in cui ho ottenuto un record di 11-4 per quattro tornei di fila (settembre 1970 – marzo 1971 NdT) e hanno cominciato a chiamarmi per prendermi in giro “Eleven Yokozuna”.
In quel periodo ho detto al mio capo palestra di volermi ritirare, lui (ex Yokozuna Chiyonoyama) mi ha detto “aspetta un attimo!” e anche i miei supporter mi hanno consolato dicendomi che 11 vittorie sono un grande risultato. Erano altri tempi, ben più difficili di adesso. (Kitanofuji ha poi vinto il successivo torneo 15-0 NdT).
Fare il rikishi porta necessariamente ad avere vari dolori e infortuni ma è dovere di Yokozuna e Ozeki portare dei risultati concreti. Se ci si allena bene non ci si infortuna poi tanto. Chi non si allena si infortuna più spesso ma gli infortuni non sono scuse.
Se ti rompi un osso puoi ritirarti ma se hai un infortunio minore prendi qualche anti-infiammatorio e sei come nuovo. Se guardo ai miei tempi mi sembra che i rikishi di adesso siano tutti un po’ viziati.

𝐖𝐚𝐤𝐚𝐭𝐚𝐤𝐚𝐤𝐚𝐠𝐞
Wakatakakage in doppia cifra nonostante le tre sconfitte all’inizio, come sempre un inizio poco scoppiettante. Se vuole diventare Ozeki deve mettere a posto il suo inizio di torneo. Se uno parte con tre sconfitte di solito si scoraggia ma lui ha raggiunto ben 11 vittorie! Visti questi risultati è innegabile che il Sekiwake abbia un talento fuori dal comune.

Wakatakakage vince contro Sadanoumi e raggiunge l’undicesima vittoria all’Aki Basho

𝐇𝐨𝐬𝐡𝐨𝐫𝐲𝐮
Pensavo che Hoshoryu potesse vincere 10 incontri e cominciare la scalata per diventare Ozeki ma a metà torneo si è trovato in difficoltà.
Lui fa tachi-ai molto diversi: usa la testa o si mette in posizioni diverse col corpo. Se riuscisse a fare dei tachi-ai più solidi e vigorosi aggiungerebbe qualche vittoria ai suoi record. Lui stesso deve anche capire se è più forte a fare prese a destra oppure a sinistra.
Ad ogni modo per ottenere kachi-koshi da Sekiwake vuol dire che hai una mentalità molto forte.
Wakatakakage e Hoshoryu hanno in comune una grande forza nelle gambe, la cosa mi piace molto.

Hoshoryu sconfigge Endo all’Aki Basho

𝐓𝐨𝐛𝐢𝐳𝐚𝐫𝐮 𝐞 𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐫𝐢𝐤𝐢𝐬𝐡𝐢
Il nuovo Komusubi Tobizaru, ma anche Midorifuji e Nishikifuji: i piccoli lottatori stanno mostrando cose incredibili. Non dico che i rikishi “possenti” non vadano bene ma ultimamente questi piccoli lottatori mi stanno facendo dubitare della necessaria importanza del peso nei lottatori di sumo. Sono sempre elettrizzato nel vederli combattere.

Tobizaru sconfigge Ura per il kachi-koshi all’Aki Basho

Wakamotoharu ha raggiunto per la prima volta la doppia cifra e come me preferisce la presa a sinistra del mawashi. Mi piace molto. Quando prende il mawashi non abbassa mai la testa e resta vicinissimo all’avversario. Non c’è assolutamente bisogno di abbassare la testa. Se riesce a migliorare un qualcosina in più presto vedremo due fratelli nel san’yaku!

Wakamotoharu che attacca Ichinojo

𝐈 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚
Non ci sono più lottatori sulla ventina in forma e promettenti?
Taiho è diventato Yokozuna a 21 anni. Io non avevo la sua forza ma mi ero ripromesso di cercare di tenere il suo passo. Taiho era di un altro pianeta ma non volevo assolutamente perdere contro Kiyokuni e in men che non si dica a 21 anni ero Komusubi (marzo 1964: Kitanofuji Komusubi, Kiyokuni Sekiwake, Taiho Yokozuna NdT).
Sono passato da Makushita al san’yaku in un anno ma il mio obiettivo era di diventare Sekitori prima di raggiungere la maggiore età, in quello ho purtroppo fallito.
Al tempo chi arrivava in san’yaku a 21 o 22 anni non era definito giovane. Kashiwado, Wakachichibu e Toyonoumi sono entrati nel mondo del sumo prima dei vent’anni, erano il promettente “trio di adolescenti” arrivati appena finita la scuola media.
Ora invece i lottatori prima si laureano e poi salgono sul dohyo: in un batter d’occhio sei trentenne.
Per entusiasmare di nuovo i fan del sumo e portare la necessaria freschezza ci vorrebbero tanti lottatori giovani in più.


Il Torneo di Novembre nel Kyushu comincia Domenica 13, per non perdervi neppure una news riguardante il mondo del sumo seguiteci sui nostri aggiornatissimi social:

Intervista a Takakeishō: “Nel sumo la perfezione non esiste”

“Non faccio sumo per piacere al pubblico, ma per me stesso. Quando si diventa Ozeki finisce il divertimento” così ha parlato il 26enne giapponese alla giornalista Izuka Saki

Vi proponiamo, tradotta in italiano, l’intervista integrale all’ozeki Takakeishō Mitsunobu 貴景勝 光信 fatta dalla giornalista e scrittrice Izuka Saki pubblicata ad inizio ottobre su yahoo.jp.

―― Prima che iniziasse l’Aki Basho si è tornato piano piano alla normalità: si è potuto fare de-geiko (allenamento in trasferta) ed è ricominciato il Jungyō (Tour del Sumo). Come ha vissuto quel periodo?
― Il Tour è stato breve ma confrontarsi contro altri Ozeki e allenarsi con tanti rikishi diversi è stato utilissimo. Prima potevamo allenarci solo nella nostra heya, ora possiamo invece uscire e allenarci con altri lottatori, ma anche solo assistere agli allenamenti degli altri è un modo per imparare. Personalmente ho giorni sì e giorni no riguardo alla mia forma, però in questo periodo non ho quasi mai avuto dolori e mi sono allenato in modo costante.

―― Com’è stato il tuo inizio nel Torneo di Settembre?
― A Luglio non ho vinto il torneo per una sola vittoria, ho sofferto due sconfitte all’inizio e questi risultati si ripercuotono sul risultato finale. Anche a Settembre ho perso l’incontro iniziale anche se poi mi sono ripreso, una cosa che non va assolutamente bene. Proprio un peccato, è importantissimo cominciare con una vittoria.

―― Ad ogni modo hai mostrato un buon sumo, eri in forma?
― Devo dire che il buon sumo è quello che entusiasma il pubblico quando si riesce a mostrare la propria forza in attacco e le proprie caratteristiche, i risultati poi arrivano. Sono contento di aver mostrato un sumo del genere. Certamente prima di ogni incontro si è risoluti a “vincere” ma se uno ci pensa troppo finisce per fare movimenti o attacchi affrettati che portano a risultati non ottimali. Nello scorso torneo ho evitato questi pensieri.

―― In questo torneo ti abbiamo visto spesso colpire con forza il viso dell’avversario, hai cambiato qualcosa nella tua tecnica?
― Nonostante mi mantengo sempre su un sumo fatto di spinte cerco sempre di cambiare qualcosina nella mia strategia generale. Porto sul dohyō tutte quelle cose che ho provato e praticato durante gli allenamenti.

―― Hai vinto degli incontri per Hatakikomi e Tsukiotoshi ma il tuo punto forte è il vigore che porti con gli attacchi diretti, è vero?
― Esatto. Attaccare per sbilanciare l’avversario funziona ma cercare di ritirarsi indietro quando si viene attaccati spesso non ha un buon esito. Se miglioro il mio attacco ne consegue che posso sbilanciare l’avversario ma l’allenamento non si deve basare sullo sbilanciamento dell’altro, semplicemente bisogna focalizzarsi sull’utilizzare al meglio la propria forza. In questo momento mi sto concentrando su come usare il mio impeto nelle spinte. Certamente è importante costruire la propria muscolatura con l’allenamento ma in realtà la vera forza che è importante nel sumo è quella che ti permette di alzare oggetti pesanti, una cosa diversa. Credo che questo tipo di allenamento sia la cosa più importante. Successivamente è bene imparare a concentrare questa forza verso l’avversario, soprattutto spingendolo. Infine la velocità di esecuzione è anch’essa importantissima.

―― Per i lottatori che invece di prendere il mawashi tendono a spingere l’avversario la velocità del tachi-ai è importantissima, giusto?
― Il tachi-ai è esattamente il momento in cui si deve fare più attenzione. Per un lottatore di sumo avere forza è una cosa scontata, poi però questa forza va utilizzata in modo efficace: velocità e precisione. Queste sono cose che vengono naturali solo dopo molto allenamento.

―― A proposito, per i rikishi che fanno il tachi-ai spingendo con le braccia, cambia qualcosa se tu colpisci prima o dopo il tuo avversario?
― Io sono preparato in entrambe le situazioni, non ho preferenze.

―― Qual è la cosa che più ti colpisce riguardo al mondo del sumo?
― Si impara qualcosa ogni giorno, è impossibile fare un sumo “perfetto”. Anche se si vince e si lotta in modo corretto c’è sempre anche una piccola cosa che si può migliorare. Però se ci si pensa troppo si finisce per perdere l’efficacia della propria strategia, talvolta è meglio affidarsi alla propria sensibilità. L’importante è capire le cause delle sconfitte e non rifare gli stessi errori. Eh già, ogni giorno si impara qualcosa.

―― Quindi quando combatti sei come in uno stato di trance agonistica?
― Esatto. Io sono lento a pensare quindi mi affido alle reazioni indipendenti del mio corpo. Per questo quando mi intervistano dopo gli incontri dico che non ricordo quello che è successo perché è proprio così. Quando rivedo i video poi mi accorgo di ciò che è successo. Molti altri rikishi usano la testa, io mi affido all’intuito. Non sono una persona brillante quindi punto sulla ripetizione degli stessi esercizi per rendere certe reazioni naturali e involontarie. Ci sono due tipi di lottatori di sumo: chi riesce a fare subito le cose nuove appena imparate e chi si allena in modo incessante per creare certi automatismi. Non c’è giusto o sbagliato, io però appartengo alla seconda categoria.

―― Se posso dire la mia, ho trovato il tuo incontro contro Shodai fenomenale. L’ultimo giorno del torneo, nonostante la stanchezza accumulata da 15 giorni di incontri hai lottato in modo superbo sino a trovare la soddisfazione finale.
― In passato l’ultimo giorno del torneo era quello in cui subivo più infortuni. Gennaio 2019: mi sono infortunato ad una gamba/piede; Settembre 2019: mi sono fatto male ai pettorali. Certamente la stanchezza influisce e il rischio di farsi male aumenta. Bisogna stare attenti perché anche se il giorno dopo non ci sono incontri un infortunio si ripercuote sul torneo successivo poiché gli allenamenti cominciano in ritardo. Questo non vuol dire che non ce la metto tutta, anzi. Quando si lotta in modo corretto non ci si fa male, questo penso valga sempre ma soprattutto per il senshuraku.

in foto l’Ozeki con in mano l’ultimo libro pubblicato dall’intervistatrice, un resoconto delle esperienze dei rikishi venuti dall’estero

―― Alla dodicesima giornata ha ottenuto il kachi-koshi contro Hokutofuji (Qui le pagelle di Italianozeki dal Day 12), che emozioni hai provato in quel frangente?
― Ogni giorno penso solo a dare il meglio di me. 8 vittorie non sono affatto il mio obiettivo e quel giorno non è stato particolarmente speciale.

―― Hai vinto per Hatakikomi facendo un henka.
― Come ho detto precedentemente, il mio corpo si muove istintivamente e non ricordo bene cosa sia successo.

―― Il giorno dopo la situazione si è ribaltata e Wakatakakage ti ha sconfitto con un henka, non te lo aspettavi?
― Quello è il mio punto debole. Anche se non ci penso mi alleno per essere in grado di fronteggiare qualsiasi attacco avversario e contrattaccare in modo efficace. La strategia di Wakatakakage mi ha sopreso completamente. Ovviamente l’avversario ci pensa e prepara il suo attacco. Mi è mancata la capacità di pensare e reagire a quell’evento.

―― L’opinione pubblica si è divisa fra chi ammetteva un henka di un Ozeki e fra chi riteneva la cosa una totale aberrazione.
― Guarda, non ho idea di cosa abbiano detto le persone perché non me ne interesso assolutamente. Inoltre è bene che capiate che io non faccio sumo per piacere al pubblico ma per me stesso. Certamente sono contento del tifo, i miei sostenitori mi danno tantissima forza. In realtà quello che faccio è per seguire il mio sogno e raggiungere la sua realizzazione. Questa cosa poi viene percepita in tanti modi diversi. Se voglio raggiungere il mio obiettivo ho a disposizione diverse opzioni, quella che scelgo non è assolutamente influenzata dagli altri. Se i miei fan supportano le mie scelte io non posso che esser loro grato.

―― Mi sono venute in mente le parole dette qualche tempo da Terunofuji: “Tutti i rikishi danno il meglio di sè, lottano sempre all’ultimo sangue contro l’avversario di giornata. Per questo bisogna rispettare ognuno di loro”.
― Giustissimo. Specialmente i lottatori nella parte alta del Banzuke, anche se sono infortunati tendono a nasconderlo per non mostrare la propria debolezza. Bisogna sempre pensare a come vincere e spesso non è facile. Bisogna anche soddisfare le aspettative del pubblico mentre si fa questo. Se si riesce a soddisfare entrambe le condizioni va benissimo ma spesso questo non accade. Alla fine il sumo è la vita stessa, la cosa ideale è vincere sempre.

―― Vorrei sapere la tua opinione su quale sia la responsabilità di un Ozeki.
― Si tratta semplicemente di fare del proprio meglio. Certamente è lo stesso anche per lo Yokozuna ma l’Ozeki è una posizione che si conquista ogni volta a suon di vittorie. Non ci sono premi speciali né niente, quello che rimane nei registri è se il tale Ozeki ha vinto il torneo oppure no. Se uno fa del proprio meglio non viene scalfito dalle critiche. Se un lottatore ce la mette tutta, sempre concentrato e lotta senza compromessi, ma alla fine perde… beh, semplicemente è un lottatore debole. L’obiettivo è di raggiungere almeno 10 vittorie ed essere sempre in lizza per la vittoria. Però se uno punta ad ottenere 10 vittorie difficilmente ci riuscirà, bisogna mirare a diventare campione del torneo. Per i Maegashira basta un kachi-koshi per avanzare nel Banzuke e 10 vittorie di solito portano un premio speciale. Per noi Ozeki è necessario diventare campione per avanzare e diventare Yokozuna (vincere due tornei di fila o risultati equivalenti NdT). In pratica noi abbiamo due scelte: campione o non campione. Per questo dobbiamo solamente puntare a vincere il torneo.

―― Dopo 17 anni c’è finalmente stato il “Sumo Fan Festival”, inoltre è ricominciato il Jungyo (Tour) in vari luoghi del Giappone. Com’è stato partecipare a questi eventi?
― Personalmente mi sono divertito tantissimo. Durante la pandemia non c’erano occasioni di confrontarmi coi fan: lottavo e alla fine ricevevo l’applauso, tutto qua. Qualche mese fa è ricominciato il Tour e sentire i fan dirmi direttamente “tifo per te!” mi rende felicissimo. Certamente sono grato ai fan che sventolano gli asciugamanini col mio nome in arena, ma quando i sostenitori mi rivolgono la parola direttamente è molto più piacevole.

―― Non male, eh! Infine: quali sono i tuoi obiettivi futuri?
― Ormai ho “già” 26 anni, devo essere impaziente ma nel senso buono del termine. L’importante è non girare in tondo senza arrivare mai alla fine. Non penso di essere troppo giovane, dall’alto della mi esperienza però vorrei mantenere l’impeto dei primi tornei. Quando avevo 20/21 anni mi divertivo un sacco! (quando aveva 20/21 anni è stato l’unico periodo da Maegashira, quando ha compiuto 22 anni è entrato stabilmente in san’yaku per poi diventare Ozeki, NdT) Non vedevo l’ora di lottare contro Ozeki e Yokozuna, li vedevo in televisione convintissimo di poterli sconfiggere. Vorrei mantenere questa forza e ottimismo anche adesso e nei tornei a seguire. Molti Ozeki prima di me hanno detto una cosa che penso sia giusta: quando diventi Ozeki finisce il divertimento. Penso sia strano parlare di “divertimento” quando si lotta per vincere o perdere, però vorrei tornare alla mentalità di quando ero giovane. Ho cominciato a fare sumo sin dalla terza elementare, con in testa l’obiettivo di diventare un professionista. Penso sia stata la scelta corretta. Vorrei vivere come una persona contenta di essere potuto diventare un lottatore di sumo, senza rimpianti. Proprio per questo voglio mantenere lo slancio della mia giovinezza, rimanere attivo e in forma senza mai invecchiare.

E all’improvviso, Wakatakakage

Il giorno dopo la fine del torneo ho comprato il giornale “Asahi Shimbun” (朝日新聞), sponsor dei ritratti dei vincitori dei tornei di sumo. Ho tradotto (e riassunto) due articoli che riguardano 若隆景 Wakatakakage.

Traduzione: Federico Tombari

Wakatakakage, campione da nuovo Sekiwake dopo 85 anni

Suzuki Kensuke (鈴木健輔)

“Asahi Shimbun” (朝日新聞) 28 marzo 2022 (2022年3月28日) p.29

Wakatakakage (al secolo Ōnami Atsushi 大波 渥) fa parte di una famiglia che è sempre stata a strettissimo contatto col mondo del sumo (相撲一家 sumō ikka, famiglia del sumo).
Ha due fratelli più grandi nel banzuke: M9 Wakamotoharu (若元春) e M27 Wakatakamoto (若隆元). Nomi che volutamente si somigliano poiché derivano dai nomi dei tre figli di un feudatario del 1500 giapponese, tale Mōri Motonari (毛利元就), e dalla parabola delle tre frecce:

È interessante notare che viene probabilmente ricordato, almeno fuori dal Giappone, per un evento che probabilmente non ha mai avuto luogo: la “lezione delle tre frecce”. In questa parabola Motonari dà a ciascuno dei suoi tre figli una freccia da spezzare. Quindi dà loro tre frecce raggruppate, e sottolinea che mentre una può essere rotta facilmente, non così tre unite come una. (fonte)

Di seguito i nomi dei figli di Mōri:
Mōri Takamoto (毛利 隆元)
Kikkawa Motoharu (吉川 元春)
Kobayakawa Takakage (小早川 隆景)

Il kanji iniziale “waka” () invece deriva dal nome del nonno, ex-Komusubi Wakabayama (若葉山), ripreso anche dal padre ex Ms51 Wakashinobu (若信夫)

Rispetto ai suoi fratelli è entrato nel banzuke molto dopo, 7 anni dopo Wakatakamoto e 5 anni dopo Wakamotoharu, raggiungendo la categoria Makuuchi dopo 2 anni nel torneo di novembre. Pesa 130 kg e in questo torneo per la prima volta ha superato il nonno come posizione sul banzuke, Inoltre è diventato campione. Vincere il torneo da nuovo Sekiwake è un’impresa che è non accadeva da 86 anni, l’ultimo infatti è stato Futabayama (双葉山), il quale fu il capo-palestra di Wakabayama, il nonno del nostro Wakatakakage.


E all’improvviso, Wakatakakage

Suzuki Kensuke (鈴木健輔)

“Asahi Shimbun” (朝日新聞) 28 marzo 2022 (2022年3月28日) p.14

Wakatakakage nel suo primo spareggio finale ha mostrato tutta la sua forza. Sceso dal dohyō percorrendo la hana-michi ha incontrato lo sguardo del suo fratello più grande Wakatakamoto (lottatore Makushita e assistente personale) proferendo solamente una breve frase: “おかげさまで okagesamade” (grazie al cielo). Breve ma profondo il suo senso di gratitudine.

“Asahi Shimbun” (朝日新聞) 28 marzo 2022 (2022年3月28日) p.29 (藤島親方, ex Ozeki Musōyama 武双山) che era tra i giudici dell’incontro finale ha commentato così: “sembra un lottatore d’altri tempi, così ostinato.” Proprio così, oltretutto prendendo chili ha ottenuto molta più forza nei contrasti. I suoi 130 kg di peso erano la media dei lottatori di 40 anni fa. Nelle tecniche mi ricorda l’ex Yokozuna Wakanohana III (3代目若乃花).

Wakatakakage è la terza persona in assoluto a vincere da nuovo Sekiwake dopo Shimizugawa (清水川) nel 1932 e Futabayama nel 1936. Egli è il candidato numero 1 per diventare il prossimo Ozeki.


Se cercavi il commento originale al Torneo di Osaka appena terminato lo trovi a questo link: HARU BASHO 2022 DAY 15: FINALE AMARO PER TAKAYASU, WAKATAKAKAGE CAMPIONE

Per restare sempre aggiornato sulle news sul sumo e leggere sempre nuove traduzioni da articoli giapponesi seguici sui nostri social

Mitakeumi Nuovo Ozeki (traduzione quotidiano giapponese)

Come tradizione ecco una traduzione! Finito il torneo vorrei portarvi un po’ in Giappone con me: per la rubrica “traduzioni di articoli sul sumo” leggiamo insieme cosa ne pensano nel Paese del Sol Levante del torneo appena conclusosi. Questa volta non traduco alla lettera ma riassumo, spiego, e interpreto le 3 pagine in questione.

Daily (Osaka) – 24 gennaio 2022
(デイリー 大阪印刷版・2022年01月24日)

Articolo e traduzioni: Federico Tombari

TITOLONI

Oggi leggiamo insieme un quotidiano sportivo, la prima pagina è tutta per 御嶽海 Mitakeumi, vincitore del torneo. Come di consueto, in questi giornali popolari (sport, gossip, ecc…) troviamo immagini grandi e titoloni coloratissimi: la scrittura in kanji (ideogrammi) permette di scrivere frasi intere in uno spazio ristretto. Se il giornale fosse scritto in alfabeto probabilmente non ci sarebbe rimasto spazio per le foto…!
In Giappone la lettura è da destra a sinistra. Il titolone a destra in viola afferma che “È da 227 anni che non c’è un Ozeki nato nella prefettura di Nagano“. A fianco, in rosso: “MITAKEUMI“. Più che la vittoria pare che la sua promozione a Ozeki faccia notizia! Nel bel mezzo della foto però, e l’ho notata solo dopo, c’è una grande “V” gialla e rossa che sta per “victory, vittoria”. Sovrapposta una piccola frase in verde: “era dai tempi del leggendario Raiden” (che non c’era una promozione a Ozeki di un lottatore di Nagano). Quello che si desume dai titoli è, ripeto, che la promozione a Ozeki surclassi di molto la notizia della vittoria.

Daily (Osaka) – 24 gennaio 2022 (p.1). L’articolo è in basso, il trafiletto in alto a sinistra.

Articolo in prima pagina

Autore: Fujita Masao (藤田 昌央*)
*la lettura del nome non è certa.

[13 vittorie – 2 sconfitte]
L’articolo comincia col descrivere il momento più importante dell’intervista post-vittoria, l’attimo che Mitakeumi più di tutti stava aspettando da almeno 5 anni: il giornalista in giacca e cravatta comunica al lottatore che il comitato straordinario dell’Associazione Sumo ha deliberato per la sua promozione a Ozeki, la sua risposta non è arrivata subito perchè interrotta dalla commozione più sincera. Poi, sussurrando e accennando un sorriso, ha affermato che diventare Ozeki non è una cosa da tutti e che era veramente felice.
Riguardo all’incontro l’articolo descrive un Mitakeumi sicuro della propria forza, sempre in controllo, soprattutto quando ha utilizzato la tecnica “おっつけ ottsuke“, cioè cercare di afferrare la mano dell’avversario prima che possa avvicinarsi al proprio mawashi. Dopo aver infilato la mano sinistra e afferrato il mawashi di 照ノ富士 Terunofuji lo ha spinto fuori dal dohyo lealmente, senza nessun timore, con uno yorikiri.
Nonostante la prospettiva della vittoria e della promozione Mitakeumi ha affermato di non sentire troppa pressione, di aver pensato a lungo riguardo al futuro ma di essere riuscito a lottare come voleva e, aggiunge il giornalista, ha dimostrato una sicurezza di sè incredibile che si è manifestata quando ha sconfitto lo Yokozuna.

[La pazienza è la virtù dei forti]
Mitakeumi è al terzo posto nella classifica dei tornei passati nel san’yaku (senza diventare Ozeki): ben 28. La prima volta che la parola Ozeki gli è passata in testa è stata alla sua prima vittoria a luglio 2018 (già Sekiwake), e poi alla seconda nel settembre 2019 (anche lì Sekiwake). Purtroppo il lottatore ha peccato di incostanza ed è stato preceduto da 貴景勝 Takakeishō, 朝乃山 Asanoyama e 正代 Shōdai nella promozione. Al riguardo ammette: “Anche io volevo salire velocemente di categoria. Un ricordo spiacevole, io ho sempre puntato in alto.
出羽海親方 Dewanoumi oyakata (ex -M2 小城ノ花 Oginohana) ha commentato dicendo che ultimamente Mitakeumi, nella palestra, insegnava ai lottatori più giovani come se fosse un fratello maggiore.
Nonostante Mitakeumi abbia bruciato le tappe nelle divisioni inferiori (Makushita tsukedashi, quindi ha saltato le 3 divisioni più basse) arrivando in Makuuchi dopo soli 5 tornei dal debutto è come se si fosse bloccato dal 2015 in poi. Si suol dire “la pazienza è la virtù dei forti” e il risultato è finalmente arrivato.
雷電 Raiden è stato l’ultimo Ozeki proveniente da Nagano. La 出羽海部屋 Dewanoumi-beya invece era da 47 anni che non aveva un nuovo Ozeki. Parlando del prossimo torneo a Osaka il neo-promosso ha dichiarato al pubblico del Kokugikan: “Guardate tutti con molta attenzione il prossimo torneo!” Mitakeumi è finalmente diventato Ozeki ma solo ora comincia la vera avventura.

Trafiletto in prima pagina

Il trafiletto in alto è un ottimo riassunto, mi dispiacerebbe tralasciarlo.

Sekiwake Mitakeumi (29 anni) – Dewanoumi-beya – ha sconfitto lo Yokozuna Terunofuji vincendo il torneo con 13 vittorie e 2 sconfitte, successivamente è stata decisa la sua promozione a Ozeki. Un Ozeki proveniente da Nagano non si vedeva dai tempi del leggendario Raiden (227 anni fa). Nei riguardi della Dewanoumi-beya, era dal novembre 1975 che non veniva promosso Ozeki un suo lottatore (l’ultimo è stato 三重ノ海 Mienoumi 47 anni fa). … Il 26 gennaio (oggi) si riunirà il comitato dell’Associazione Sumo e si terrà la riunione per decidere il nuovo Banzuke per il torneo di Osaka (dal 13 marzo), quel giorno avverrà ufficialmente la nascita del nuovo Ozeki Mitakeumi.

La presentazione ufficiale è andata in onda poco fa sul canale ufficiale dell’Associazione Giapponese Sumo. [link video / link canale]

Screenshot del live sul canale della TBS

Pagina 2 – Commento dell’ex-Ozeki 霧島 Kirijima (陸奥親方 Michinoku oyakata)

L’oyakata cerca di definire i momenti fondamentali della vittoria di Mitakeumi e a questo riguardo analizza alcuni suoi incontri. In generale però afferma che lo stile di Mitakeumi, il quale avanza attaccando e chiudendo le proprie braccia (per evitare di farsi prendere il mawashi), è stato la chiave della vittoria.
Giorno 1, M. vs 宇良 Ura. Il primo giorno ha affrontato l’imprevedibile Ura, ha abbassato la testa e attaccato vincendo.
Giorno 4, M. vs 明生 Meisei. Il primo incontro finito con un mono-ii viene seguito dal torinaoshi in cui Mitakeumi non lascia scampo a Meisei che viene sconfitto in maniera rapida.
Giorno 11, M. vs 正代 Shodai. Mitakeumi ha vinto per aver utilizzato la tecnica “ottsuke“, fermare le mani avversarie per non farsi prendere il mawashi.
Giorno 13, M. vs 阿炎 Abi. Dopo la sconfitta da parte di 阿武咲 ŌnoshŌ Mitakeumi non poteva più perdere e, vincendo contro Abi, ha ottenuto un bel vantaggio per la corsa alla vittoria finale.
Giorno 14, M. vs 宝富士 Takarafuji. Anche in questo incontro c’è stato l’utilizzo del “ottsuke“, risultato fondamentale per la vittoria.

Daily (Osaka) – 24 gennaio 2022 (p.2). Il commento è a destra.

Intervista post-vittoria (sunto)

Durante l’intervista finale, dopo la premiazione, Mitakeumi afferma di essere felicissimo della vittoria e di aver percepito questo torneo come lunghissimo, soprattutto dal punto di vista mentale. La frase che è diventata virale nei social giapponesi è la risposta alla domanda seguente: “È stata lunga l’attesa per diventare Ozeki?” e lui risponde, con un gran sospiro, “Sì, lunghissima!” Successivamente ringrazia i genitori per il supporto.

Pagina 3 – Intervista alla madre

Autore: Araki Tsukasa (荒木 司)

La madre dice di aver deciso di andare a vedere combattere l’adorato figlio il giorno prima (il 22) e che non gli interessa tanto dei risultati ma prega sempre che non si faccia male.
Inoltre ha affermato che “quando guardavo il sumo in TV vedevo Mitakeumi con un viso diverso dal solito, un viso inquietante, il viso del guerriero.

Daily (Osaka) – 24 gennaio 2022 (p.3). L’intervista è sotto la foto della madre.

I due quando sono soli parlano in Tagalog (lingua delle Filippine).
Mitakeumi fa sempre dei regali costosi alla madre, come ad esempio collane di perle e più di recente un’automobile. Quest’abitudine di elargire doni evidentemente è di famiglia giacché la madre lo definisce un “bambino viziato“.
Mitakeumi infatti è nato il 25 dicembre nelle Filippine e, poichè nato giusto giusto in quel giorno fausto, il suo secondo nome è “Justin“. Inoltre, chi nasce in quel giorno sacro non ha spese per l’ospedale, tutto è gratis. “Proprio un bimbo fortunato” ricorda la madre.
Ma tutto questo non ha influito sulla sua voglia di allenarsi e raggiungere obiettivi . Quando era ancora giovanissimo ed era entrato nel club di sumo si è sempre allenato con costanza senza mai riposarsi neppure i giorni in cui c’era il tifone. Inoltre aveva fatto una promessa al padre: che piova o nevichi, ogni giorno Mitakeumi doveva fare 400 shiko in giardino (esercizio in cui il lottatore alza il più possibile la gamba – prima una e poi l’altra – per riabbassarla bruscamente. Viene considerato un rituale scaccia-demoni ed è universalmente considerato come simbolo del sumo).


Grazie per aver letto questo articolo. Per cercare di riempire il vuoto che ci attanaglia nell’attesa del prossimo torneo (Osaka, 13-27 marzo) porteremo sempre nuovi articoli di qualità sul blog. Nei prossimi giorni il resoconto completo sul torneo passato e successivamente tantissime novità la faranno da padrone. Per non perdere nemmeno una news seguiteci sui nostri canali social!

Rivista 「相撲 sumō」n.930: highlights e commenti

「相撲 sumō」è il nome di una delle riviste mensili più importanti sul mondo, appunto, del sumō. Tralasciando i commenti e i risultati del torneo che in fondo si trovano un po’ ovunque (e ormai inizia il prossimo torneo!), ho scelto un po’ di articoli, articoletti, figure che ritengo interessanti o curiosi. Questi articoli sono stati tradotti più o meno liberamente e spiegati da me.

La rivista in questione è
「相撲」No.930-2021.

貴景勝 Takakeishō (p.56)
阿炎 Abi (p.57)
朝青龍 Asashōryū (p.56)
照ノ富士 Terunofuji e 稀勢の里 Kisenosato (p.58)
I 3 ex-Yokozuna (p.91)
大徹断髪式 Daitetsu danpatsu-shiki (p.94)
Vaccino antinfluenzale (p.110)
L’età media dei lottatori Makuuchi (p.112)
稀勢の里 Kisenosato (p.128)

貴景勝 Takakeishō (p.56)

La foto ritrare lo Ōzeki 貴景勝 Takakeishō mentre si prende uno scroscio di applausi durante il 土俵入り dohyō-iri (rituale dell’“entrata nel dohyō”). Guardando le statistiche il torneo di novembre sembra sorridere a Takakeishō: in 8 tornei ha ottenuto un solo 負け越し make-koshi (risultato di un torneo in cui un lottatore ha ottenuto più sconfitte che vittorie) e 3 anni fa ha vinto il torneo da 小結 Komusubi (entrambi i tornei vinti da Takakeishō sono stati a novembre).

貴景勝 Takakeishō

阿炎 Abi (p.57)

阿炎 Abi è tornato in 幕内 Makuuchi dopo essere stato declassato in 幕下 Makushita (vedi precedente articolo). Sia lo spirito () che il corpo () sono diventati più grandi.

阿炎 Abi

朝青龍 Asashōryū (p.56)

L’ex-Yokozuna 朝青龍 Asashōryū è andato a vedere il torneo il dodicesimo giorno insieme alla moglie. Ha fatto le congratulazioni all’ex-Yokozuna 白鵬 Hakuhō per il suo ritiro in lingua mongola, paese di provenienza che li accomuna entrambi. Ha inoltre mostrato disappunto per la sconfitta di 豊昇龍 Hōshōryū figlio di suo fratello. Infine ha elogiato il solitario Yokozuna 照ノ富士 Terunofuji (anche lui di origine mongola).

朝青龍 Asashōryū

照ノ富士 Terunofuji e 稀勢の里 Kisenosato (p.58)

Lo Yokozuna 照ノ富士 Terunofuji e l’ex-Yokozuna 稀勢の里 Kisenosato (ora 荒磯親方 Araiso oyakata, ma ancora per poco) che parlano amichevolmente mostrando una certa naturalezza nella 支度部屋 shitaku-beya durante l’ultimo giorno del torneo.

照ノ富士 Terunofuji e 稀勢の里 Kisenosato

I 3 ex-Yokozuna (p.91)

元3横綱が揃い踏み I 3 ex-Yokozuna tutti insieme!
L’immagine molto carina rappresenta i 3 ex-Yokozuna in borghese (quando un lottatore si ritira e diventa oyakata almeno all’inizio sarà impiegato dentro l’arena durante il torneo): 稀勢の里 Kisenosato (荒磯親方 Araiso oyakata), 白鵬 Hakuhō (間垣親方 Magaki oyakata) e 鶴竜 Kakuryū (鶴竜親方 Kakuryū oyakata).

稀勢の里 Kisenosato (荒磯親方 Araiso oyakata), 白鵬 Hakuhō (間垣親方 Magaki oyakata),
鶴竜 Kakuryū (鶴竜親方 Kakuryū oyakata)

大徹断髪式 Daitetsu danpatsu-shiki (p.94)

Questa immagine rappresenta un rituale del sumo (断髪式 danpatsu-shiki, cerimonia del taglio dei capelli) in cui viene tagliato il 丁髷 chonmage, capigliatura tradizionale dei lottatori di sumō. Questa foto del 1991 è curiosa perché a tagliare i capelli a 大徹 Daitetsu (ex-Komusubi) è la personalità dello spettacolo e musicista heavy-metal デーモン閣下 Demon Kakka. Fotografia molto pittoresca e inusuale.

大徹断髪式
Daitetsu danpatsu-shiki

Vaccino antinfluenzale (p.110)

Tra il 19 e i 20 ottobre tutti i lottatori si sono recati al 国技館 Kokugikan, divisi per palestra, e hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale. Nelle foto vediamo 貴景勝 Takakeishō (in alto a destra) e poi in senso orario 玉鷲 Tamawashi, l’ex-Yokozuna 白鵬 Hakuhō (ora 間垣親方 Magaki oyakata) e infine 御嶽海 Mitakeumi.

貴景勝 Takakeishō, 玉鷲 Tamawashi, l’ex-Yokozuna 白鵬 Hakuhō (ora 間垣親方 Magaki oyakata) e 御嶽海 Mitakeumi.

L’età media dei lottatori Makuuchi (p.112)

幕内力士の平均年齢 63年ぶりに30歳を超える
Un articolo interessante che vi riassumo in poche parole. Dopo 36 anni l’età media dei lottatori Makuuchi ha superato i 30 anni! Nel settembre 2021 l’età media era di 30 anni, a novembre invece 30 anni e due mesi. A maggio 1992 troviamo l’età media più bassa dell’era Heisei (26 anni e due mesi), in circa 30 anni questa età si è alzata di ben 4 anni! Guardando la tabella possiamo desumere l’età più alta (30 anni e 6 mesi a settembre 1957) e quella più bassa (25 anni e 9 mesi a maggio 1970) dal 1909 ad oggi.

幕内力士の平均年齢
63年ぶりに30歳を超える

稀勢の里 Kisenosato (p.128)

In questa immagine possiamo apprezzare una caricatura dell’ex-Yokozuna 稀勢の里 Kisenosato a capo della 荒磯部屋 Araiso-beya che è in cerca di nuovi allievi. (新弟子募集中 shin-deshi boshūchū). Ancora non era ufficiale il cambio di heya. (vedi i precedenti articoli [articolo 1] [articolo 2])

稀勢の里 Kisenosato

Tecnica che si avvicina al “go no sen” di Takezono Takahiro (traduzione)

Per inaugurare la rubrica “traduzioni di articoli sul sumo” ecco un’opinione autorevole sul nuovo dominante Yokozuna Terunofuji

Tecnica che si avvicina al “go no sen

Yomiuri Shinbun – 29 Novembre 2021 (読売新聞・20211129)

di Takezono Takahiro (竹園隆浩)

Traduzione: Federico Tombari
[] = le parentesi quadre sono delle precisazioni del traduttore

Quest’anno è cominciato con la prima vittoria del torneo di 大栄翔 Daieishō per poi continuare con la storica 45a vittoria di 白鵬 Hakuhō, lottatore che si è poi ritirato nel torneo autunnale [a Settembre]. Il termine della “Epoca Hakuhō” (白鵬時代) vede l’inizio della nuova “Epoca Terunofuji” (照ノ富士時代), lottatore che ha vinto 4 tornei [su 6] quest’anno.

照ノ富士 Terunofuji sino alla categoria di Ōzeki per non affaticare troppo le ginocchia [precedentemente infortunate] ha affrontato gli incontri piegandosi in avanti, quindi “uscendo prima” (前に出る) verso l’avversario, tecnica di cui è stato maestro. Ora però sembra che abbia cominciato ad usare una strategia simile a quella usata da Hakuhō, ovvero studiare l’avversario per poi trovare un’opportunità di vittoria. Durante il 14° incontro contro 阿炎 Abi, quello che poi ha decretato la vittoria del torneo, Terunofuji ha indietreggiato [quasi uscendo dal ring] ma apparentemente era una strategia per far avvicinare l’avversario. Nell’11° incontro contro 逸ノ城 Ichinojō ha contrattaccato ad una mossa che ha visto l’avversario usare un “hidari uwate” (左上手) [mano sinistra in alto]. Tecnica vittoriosa utilizzata dai grandi Yokozuna della storia.

Inoltre, egli è riuscito a perfezionare una tecnica a cui anche Hakuhō anelava, mossa che i fan desiderano ardentemente: “lasciare che l’avversario ti attacchi per poi fermarlo e vincere”.  Il direttore esecutivo dell’Associazione 八角 Hakkaku (ex-Yokozuna 北勝海 Hokutoumi) maestro nello oshizumō (押し相撲) [strategia di lotta in cui si usano spinte e schiaffi] ha detto che Terunofuji ha “usato una tecnica da Yokozuna che neanche io sono riuscito ad usare”. Probabilmente qualcosa di molto vicino alla tecnica del “go no sen” (後の先) [strategia per cui il lottatore attende la prima mossa dell’avversario per poi contrattaccare], di cui maestro è stato 双葉山 Futabayama [Yokozuna negli anni ’30 e ‘40] col suo record di 69 vittorie consecutive.

Lo stesso Terunofuji, al primo torneo senza sconfitte, ha detto: “penso di starmi avvicinando alla tecnica ideale”, anche se poi ha affermato che che “non so bene cosa sia il sumō ideale per uno Yokozuna, so solo che le cose che ho sempre fatto dall’inizio della mia carriera ora mi vengono bene”.

Quello che mi preoccupa sono le sue ginocchia [precedentemente infortunate]. Il dohyō -iri [rituale di entrata sul ring] dello Yokozuna per la sua bellezza rituale viene fatto senza i supporti alle ginocchia (rito che comporta movimenti a destra e a sinistra con carico sulle gambe) e questo mi preoccupa. Il continuo affrontare le sfide del sumō non fa che accumulare stress sulle sue gambe e non vorrei che fosse poi la goccia che fa traboccare il vaso.

La promozione a Yokozuna è avvenuta nel periodo del Coronavirus, momento particolare per cui egli si trova in una situazione diversa dagli altri Yokozuna non dovendo avere contatti con la stampa in modo diretto o altre distrazioni varie. In parole povere, la situazione è ideale perché può concentrarsi solo sul torneo. Quando questo contesto cambierà egli sarà sicuramente soggetto ad una maggiore pressione e maggiore stress.

Terunofuji senza meno vorrà avere la meglio sui suoi avversari anche se probabilmente il suo più grande avversario è dentro di sé.