In questa pagina sono descritti i rituali che avvengono il giorno degli incontri.
Prima dell’incontro
Prima dell’incontro avviene il cosiddetto 仕切り shikiri: i due lottatori entrano nel dohyō e cominciano a fissarsi con sguardo di sfida, si accovacciano e lanciano il sale purificatore. Questa routine viene ripetuta svariate volte sino a che l’assistente dell’arbitro non decreta che “il tempo è finito” (制限時間いっぱい Seigen jikan ippai).
Il primo a salire sul dohyō è il lottatore Est, seguito dal lottatore Ovest. Da quando i lottatori salgono sul dohyō hanno esattamente 4 minuti di tempo prima dell’inizio dell’incontro. In questi pochi minuti entrambi i lottatori eseguiranno alcuni rituali prestabiliti.
Dopo essersi inchinati verso l’avversario faranno lo 四股 shiko, esercizio in cui il lottatore alza il più possibile la gamba – prima una e poi l’altra – per riabbassarla bruscamente. Viene considerato un rituale scaccia-demoni ed è universalmente considerato come simbolo del sumō. Ogni gesto ha un significato: battendo le mani si richiama l’attenzione delle divinità, alzando le mani al cielo si mostra all’avversario di non avere con sè armi, sbattendo i piedi al suolo si scacciano i demoni rimasti sul dohyō .

Successivamente entrambi i lottatori si purificheranno sciacquandosi la bocca con la 力水 chikara-mizu (“acqua della forza”; il lottatore la riceve dal vincitore di uno degli incontri precedenti) e si puliranno con il 力紙 chikara-gami (“foglio della forza”).

Prima di tornare al centro del dohyō i lottatori prenderanno una manciata di sale (清めの塩 kiyome no shio – sale purificatore) che lanceranno sul dohyō , appunto, per purificarlo. Successivamente lo shiko si ripeterà, così come tutti gli altri rituali, per svariate volte.


Durante i rituali il gyōji sarà di profilo rispetto al dohyō; quando il responsabile decreterà che il tempo è scaduto, il gyōji si metterà di fronte e i lottatori dovranno cominciare l’incontro.
Poco prima dell’inizio dell’incontro l’arbitro urlerà una frase a gran voce che vi spiego in breve. In giapponese 待った matta significa “aspetta!” e indica la “falsa partenza” del combattimento. Viene chiamata dall’arbitro quando i due lottatori non cominciano la carica nello stesso momento, oppure quando uno di loro non appoggia entrambe le mani a terra. Per evitare questo, l’arbitro prima dell’inizio dell’incontro urlerà 待ったなし! matta nashi! traducibile con “non fatemi aspettare cioè non fate una falsa partenza!“.
Durante l’incontro
L’incontro comincia quando, terminato il tempo dedicato ai rituali, i due lottatori saranno uno di fronte all’altro e sincronizzato il respiro toccheranno il suolo con entrambe le mani (anche se recentemente questa regola è abbastanza blanda). L’incontro parte col 立ち合い tachi-ai (la carica iniziale) e finisce quando uno dei due contendenti tocca il suolo con parti del corpo che non siano i piedi, o tocca con qualsiasi parte del corpo la zona al di fuori del dohyō .
Di solito un incontro non dura più di un minuto. Se invece durasse più di 4 minuti l’arbitro può decretare una sorta di time-out per permettere ai lottatori di bere e riposarsi prima di tornare ad affrontarsi. I sekitori ricominceranno dalla stessa posizione in cui erano prima della pausa, nelle categorie inferiori invece si ricomincerà dall’inizio. Questa pausa si chiama 水入り mizu-iri o “pausa acqua”.
Oramai non ci sono più i pareggi ma fino a qualche decennio fa ne potevano capitare di svariati tipi.
預かり azukari: tipo di pareggio che veniva chiamato quando, dopo un mono-ii, non si poteva stabilire un vincitore (ora si fa ripetere l’incontro).
引き分け hikiwake: un tipo di pareggio in cui entrambi i lottatori sono sfiniti e non riescono a continuare il combattimento. Nel sumō odierno il combattimento viene ripreso dopo una pausa.
痛み分け itamiwake: se in un incontro in cui viene decretato il torinaoshi (rivincita) uno dei due lottatori si è infortunato e non può combattere il match termina con questo tipo di pareggio.
Se l’esito dell’incontro è chiaro l’arbitro decreterà la vittoria puntando il 軍配 gunbai (ventaglio) verso la zona da cui il lottatore vittorioso è entrato (est o ovest). Se invece l’incontro termina con un risultato dubbio (es. quando due lottatori cadono fuori dal dohyō insieme), il comitato dei giudici che siede a bordo ring si riunisce per decidere se il risultato decretato dall’arbitro vada confermato oppure ribaltato: questa riunione si chiama 物言い mono-ii che significa “parlare delle cose”.

Un ulteriore esito deciso che può essere deciso dai giudici è il 取り直し torinaoshi, la rivincita. Quando anche guardando i replay non è possibile decretare il vincitore, l’incontro si ripeterà.
Dopo l’incontro
Terminato l’incontro il perdente si inchinerà a se ne andrà; il vincitore invece rimarrà, farà uno squat e un gesto con la mano. Soprattutto negli incontri di alto livello il gyōji darà una o più buste contenenti denaro ricevuto dagli sponsor al vincitore, il quale effettuerà un gesto con la mano chiamato 手刀 tegatana.
