Impressioni di gennaio: approfondiamo alcuni temi emersi dall’Hatsu Basho

Articolo: Paolo Di Lorito

A pochi giorni dalla fine del torneo, si stanno delineando le prime immediate conseguenze: 御嶽海 Mitakeumi sale, 貴景勝 Takakeishō e 正代 Shōdai (se non si danno da fare) scendono. Si smuove anche il confine Jūryō-Makuuchi con un altro filippino

Se n’era parlato a lungo prima dell’inizio del torneo, forse più per trovare alternative narrative al dominio di 照ノ富士 Terunofuji che con reale convinzione. Ma alla fine, al di là di quanto uno potesse aspettarselo o meno, Mitakeumi ha vinto con merito l’Hatsu Basho 2022 ottenendo la promozione ad Ozeki e, se si dà uno sguardo ai suoi colleghi di rango (Takakeishō e Shōdai) questo risultato non può che essere una boccata d’aria fresca per il sumo. E chissà che sulla soglia dei 30 anni (li compirà il 25 dicembre di quest’anno), Mitakeumi non possa riuscire a risolvere quei problemi di solidità mentale che troppo negativamente hanno influenzato la sua carriera. Lui è uno dei classici esponenti del “se si applica potrebbe fare di più”: ebbene il titolo di Ozeki era un obiettivo e si è applicato per ottenerlo, ora vedremo se si accontenterà. Il sumo ce l’ha, nei 15 giorni ha sempre mostrato la giusta determinazione e le due sconfitte non devono preoccupare. 北勝富士 Hokutofuji è un rivale che potremmo definire storico, ci aveva già perso 10 volte in passato, mentre il 25enne 阿武咲 Ōnoshō col suo stile di spinta non è nuovo ad upset del genere.

御嶽海 優勝 全取組 Tutte le vittorie di Mitakeumi in questo torneo

Oltre ai guai fisici dunque, lo Yokozuna avrà un altro avversario pronto a dargli battaglia. Dopo aver parlato del vincitore infatti bisgna togliersi il sassolino dalla scarpa e affrontare l’altro tema caldo: in che condizioni sta Terunofuji? Era evidente che negli ultimi tre giorni di torneo qualcosa non andava (come ha confermato lui stesso via radio) e con il problema al piede si giustificano le sconfitte negli ultimi due giorni.

Il suo sumo prevalentemente di muscoli e potenza diventa drasticamente meno efficace se non c’è l’intero corpo a collaborare. È ben nota l’estrema precarietà fisica del lottatore della Mongolia e giustamente c’è apprensione. Al momento non ci sono aggiornamenti e se non altro ci si può consolare col fatto che il dolore non riguardi le ginocchia. Per qualsiasi news dell’ultimora al riguardo vi rimandiamo ai nostri canali social:

Gli altri due Ozeki, Takakeishō e Shōdai, saranno entrambi kadoban nel torneo di marzo e cioè a rischio retrocessione: se non avranno una maggioranza di vittorie dopo le 15 giornate dell’Haru Basho, torneranno al rango di Sekiwake. Per loro questa non è una novità. Takakeishō si troverà in questa situazione per la quarta volta da quando è tornato a ricoprire i panni di Ozeki nel novembre 2019, e finora è sempre riuscito a salvarsi. Ovviamente questo sottolinea ancor di più le fragili condizioni fisiche di un lottatore un po’ atipico a questi livelli per conformazione fisica e, nonostante abbia appena 25 anni, inizia a sorgere il flebile dubbio se il meglio della sua carriera non sia già passato. Per Shōdai invece sembrava quasi una questione di tempo prima che arrivasse un altro make-koshi, maggioranza di sconfitte. Da quando è Ozeki (novembre 2020) questo sarà il suo terzo torneo da kadoban e mai come ora il suo ruolo è messo in discussione. Ricordiamo che per due tornei consecutivi non ha affrontato lo Yokozuna e questa scelta degli organizzatori ha due letture complementari: una è che lui, non avendo possibilità di vincere il torneo nel day 15, non avrebbe rappresentato un avversario degno da opporre a Terunofuji per la sua corsa al yūshō, e l’altra è dargli quanto più aiuto possibile agevolandolo con avversari non di massima caratura. Il piano però evidentemente non ha funzionato in questo primo torneo di gennaio e le chance di vedere Shōdai Ozeki ancora a lungo sono poche. Sembra che la sua timidezza abbia preso il sopravvento anche sul suo sumo, a partire dal tachi-ai.

御嶽海ー大関 正代 Mitakeumi vs Shōdai

Dopo quello di Takakeishō alla quarta giornata, il torneo ha dovuto subire anche il ritiro del 35enne 魁聖 Kaisei il quale, saltando le ultime tre giornate, in pratica si è precluso la possibilità di rimanere in Makuuchi. È riuscito invece a rientrare dopo tre giorni di assenza – dal day 11 al day 13 – il M10 妙義龍 Myōgiryū ma senza evitare un record negativo (5 vittorie, 8 sconfitte e appunto 3 assenze). Questo il referto dell’infermeria al quale vanno aggiunte parecchie cadute rovinose e potenzialmente pericolose, prima fra tutte quella del M2 宇良 Ura contro Shōdai nella seconda giornata. Come approfondito già in precedenza tuttavia, quello spaventoso urto al suolo di schiena deve aver avuto un effetto tonificante perché durante tutto il torneo non è mai avuto carenze d’intensità, chiudendo con 8-7.

Chi durante i combattimenti ha sempre mantenuto il ritmo elevato è stato anche il M6 豊昇龍 Hoshōryū che ha vinto gli ultimi cinque incontri per la prima volta in Makuuchi. Un finale così in crescendo aveva persino fatto supporre ad un possibile premio (tanto alla tecnica quanto alla combattività, entrambe mostrate a sufficienza), ma forse certe giocate un po’ fuori posto – tipo l’henka nel day 11 contro un 隆の勝 Takanoshō molto più in alto di lui in classifica possono esser state viste di cattivo occhio. Nondimeno ormai sembra esser diventato lui il punto di riferimento per gli amanti di quei lottatori che all’atletismo e alla varietà di mosse non vogliono far mancare la forza fisica, compensata in certa misura dal carisma. Per struttura fisica il 22enne mongolo ricorda M1 若隆景 Wakatakakage e M8 翔猿 Tobizaru, due recenti frequentatori della massima divisione che grazie ai loro match frizzanti e a volte insoliti hanno catturato l’attenzione del pubblico. Il primo ha tirato su una settimana apparentemente compromessa chiudendo 9-6 mentre Tobizaru, 6-9, sente la mancanza del kachi-koshi da marzo 2021. Per tutti e due è ovvio che qualcosa negli ingranaggi del loro sumo non scorra come si deve, soprattutto per il secondo e dunque fare un altro piccolo salto all’indietro nel banzuke potrebbe persino giovargli.

翔猿-阿炎 Tobizaru vs Abi

Hanno chiuso con un risultato a specchio maturato nelle ultime giornate anche i due veterani M3 玉鷲 Tamawashi e M15 栃ノ心 Tochinoshin, 8-7 uno e 7-8 l’altro. Il primo dopo la notevole Kinboshi per la vittoria sullo Yokozuna nel day 6 ha fatto supporre a molti un suo proseguo ad alti livelli per il resto del torneo, invece proprio nel momento di accelerare si è inceppato mancando di incisività che ha permesso ai suoi avversari di prendere il sopravvento in 4 degli ultimi 5 giorni. Purtroppo per il georgiano invece a mancargli è stata la forza brutale che per tanti anni lo ha accompagnato sul dohyō; molte sconfitte in questo torneo di gennaio infatti sono arrivate contro avversari più massicci di lui (e ce ne vuole) lasciando Tochinoshin impossibilitato a smuoverli e rimanendo privo di energie. Appunto come accaduto nell’ultimo match contro il M2 Ichinojō in una perversa lotta per il kachi-koshi.

玉鷲 Tamawashi ottiene la kinboshi contro 照ノ富士 Terunofuji

La lotta non è stata meno strenua nella divisione Jūryō dove l’ha spuntata ai play-off J2 琴勝峰 Kotoshōhō. Quest’ultimo è certo di fare finalmente il suo ritorno in Makuuchi, e questa volta oltre al focoso entusiasmo di un 22enne, porterà con sé anche una maggiore inclinazione alla sofferenza e all’affrontare le difficoltà con maggior lucidità. Più qualche kilogrammo extra che in questa disciplina non guasta mai.

琴勝峰ー矢後 十両優勝決定戦 Play-off fra Kotoshōhō e Yago

Insieme a lui dovrebbero salire con ogni probabilità nella massima divisione anche il J1 輝 Kagayaki (8-7), J2 錦木 Nishikigi (9-6) e J4 荒篤山 Kōtokuzan (10-5). Il 27enne compagno di palestra dei Waka brothers ha avuto una crescita lenta ma costante (cinque anni per raggiungere la terza divisione, altri cinque per tentare l’assalto alla zona da stipendiato) e ora, dopo aver superato anche l’ostacolo covid, al suo terzo torneo in seconda divisione ha chiuso di nuovo in doppia cifra proiettandosi per la prima volta ai piani alti. Come Mitakeumi, anche Kōtokuzan è di origine filippina e appena giunto in Giappone la barriera culturale era stata quasi insormontabile ma la sua determinazione, che emerge anche nel suo stile, ha avuto il sopravvento. I 181 cm per 160 kg potrebbero bastargli per sopravvivere in Makuuchi e i suoi schiaffi frontali, che spesso si tramutano in vittorie per hatakikomi, faranno il resto. Infine l’onore che avrà nel combattere “al fianco” del suo compatriota giappo-filippino appena promosso ad Ozeki gli darà uno slancio di fiducia ragguardevole. Per una volta non è l’orda della Mongolia da temere, bensì il (piccolo) tsunami che viene dalle Filippine.


La community di italianozeki.com sta crescendo esponenzialmente e ci sono tantissime novità in arrivo! Per non perdere i nuovi post e le news sempre aggiornatissime sul sumo seguiteci sui nostri canali social! Oggi, per esempio, seguiremo il 断髪式 Danpatsu-shiki di 豪栄道 𝐆𝐨̄𝐞𝐢𝐝𝐨̄!

2 pensieri riguardo “Impressioni di gennaio: approfondiamo alcuni temi emersi dall’Hatsu Basho”

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...