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Il mondo del sumo raccontato da un italiano in Giappone
大相撲について イタリア人が イタリア語で語る

La rubrica dedicata ai rikishi stranieri (qui tutti gli altri articoli sul tema) riparte con una storia d’eccezione, quella di Aonishiki Arata, recentemente promosso a Ozeki dopo la vittoria del Kyushu Basho. È già stato scritto tanto sul suo successo a Fukuoka, e lui stesso ha parlato alla stampa circa il suo traguardo e il duro lavoro per arrivarci (come abbiamo riportato su Facebook e qui sotto).

Proviamo allora a ripercorrere la storia di Danylo Yavhusishyn, nato il 23 marzo 2004 nella città di Vinnytsia, “capoluogo” de distretto omonimo nonché sede del quartier generale dell’Aeronautica militare ucraina. È in questa città che Danya (diminutivo del suo nome) ha iniziato a prendere dimestichezza con la lotta libera e il judo, appassionandosi poi al sumo dall’età di 7 anni, per via del ritmo veloce degli incontri. Grazie alla sua fisicità esplosiva abbinata a un gran controllo del corpo, i risultati sono stati immediati con tre medaglie d’oro ai campionati nazionali ucraini all’età di 17 anni.

Forza fisica e rigore mentale

Nel 2019 a Osaka, in occasione del World Junior Sumo Tournament, c’è forse la svolta della sua vita. Non tanto per il risultato ottenuto – 3° posto nella categoria pesi medi, dove a vincere fu Mita Taiki, campione Juryo a luglio 2025 – bensì per le amicizie che il 15enne ucraino è riuscito a fare con i giapponesi, e in particolare con Arata Yamanaka. All’epoca ventenne, Arata è capitano del sumo club della Kansai University, e all’epoca fu subito molto colpito dal talento di Aonishiki e dalla forza della parte inferiore del corpo – ancor di più perché lottava e vinceva contro ragazzi più grandi di lui -, ma notevole era anche il suo comportamento fuori dal dohyo. In un’occasione, Aonishiki consolò un avversario che piangeva per la sconfitta dopo un incontro.

L’amicizia tra Arata e Yavhusishyn nacque spontaneamente a Osaka, e proseguì tramite internet dove i due si scambiavano informazioni sul sumo, permettendo a Aonishiki di imparare molto sullo sport tradizionale giapponese e ricevere video su come allenarsi a dovere.

“Famiglia” giapponese

È inevitabile per la Storia dello sport intrecciarsi a volte con quella della geopolitica, e uno dei tasselli del domino che compongono questa storia vede la Russia invadere l’Ucraina nel febbraio del 2022. Un evento che ha obbligato 11 milioni di ucraini a fuggire dalle loro case, con circa 6,9 milioni che hanno cercato rifugio all’estero. Tra loro ci sono anche Aonishiki (costretto a lasciare l’Università) e la sua famiglia, i quali scelgono come meta la Germania. Ma lo stesso Aonishiki ha affermato di aver avuto difficoltà a trovare una struttura di allenamento di sumo adeguata in Germania. Ed è qui che il ruolo di Arata Yamanaka si fa fondamentale: Aonishiki rivela al suo amico di sognare di diventare un lottatore di sumo in Giappone, e lui si impegna per farlo avverare.

I genitori di Yamanaka accettano di fungere da garanti aiutandolo a ottenere il visto per Aonishiki, il quale arriva per la prima volta i Giappone – all’aeroporto internazionale del Kansai – nell’aprile 2022. Sin da subito Aonishiki partecipa agli allenamenti di sumo con la squadra dell’Università del Kansai, vivendo con Yamanaka nella sua casa a Kobe, il quale ormai da figlio unico “mi sentivo come se avessi improvvisamente un fratello minore.”

Parlavano di sumo durante i pasti e prima di andare a dormire la sera. Yamanaka ricorda che Aonishiki studiava la tecnica di lottatori di sumo come il Wakanohana III, e Wakatakakage, entrambi di corporatura esile come lui, più bassi e con un peso di circa 140 chilogrammi (nonostante all’arrivo Aonishiki fosse 180cm per 110kg). Yamanaka ha anche negoziato con i gestori dell’Università, in modo che Aonishiki potesse allenarsi con la squadra nonostante non avesse lo status di studente ufficiale. Inutile dire che tutti i lottatori dell’Università del Kansai non erano in grado di rivaleggiare con Aonishiki.

Debutto da professionista

La voce sul talento cristallino di Yavhusishyn passa di sumo club in sumo club fino ad arrivare all’attenzione di Ajigawa (ex sekiwake Aminishiki) che nel dicembre 2022 si era staccato dalla Isegahama-beya per fondare la sua palestra. Proprio in quel periodo, Yavhusishyn viene formalmente accettato come una delle prime reclute della Ajigawa-beya, nonostante alcune reticenze da parte dell’oyakata non intenzionato a reclutare lottatori stranieri e preoccupato per la barriera culturale e linguistica, ma niente ha potuto davanti alla determinazione del giovane lottatore.

Dopo aver superato il campo di addestramento della palestra, aver svolto l’esame per i nuovi praticanti, e aver ottenuto il visto per lavorare, a Yavhusishyn non mancava altro che trovarsi un nome e prepararsi al debutto fissato per il torneo di settembre 2023. La scelta dello shikona (qui una lista di tutti i nomi dei lottatori e la loro spiegazione) è stata particolarmente significativa perché, oltre alla parola Aonishiki 安青錦 composta dal kanji per il colore blu (青 riferimento alla bandiera ucraina), il kanji che significa calma (安) e quello che significa broccato (錦), dal nome del suo maestro (安美錦); il giovane ucraino ci ha aggiunto Arata 新大 nome proprio del suo amico che tanto si è prodigato per aiutarlo a diventare un rikishi professionista. “Così ora sento che stiamo combattendo insieme” ha spiegato Aonishiki questo gesto di estrema riconoscenza.

In Mae-zumo nel settembre 2023 vince tutti e tre gli incontri, e due mesi dopo debutta in sesta divisione come Jonokuchi 14, vincendo nel primo giorno contro Jk13 Kyokushori per shitatedashinage. “È la prima volta che partecipo a questo torneo, quindi il primo giorno ero nervoso. Stavo pensando di prendere il mawashi e andare avanti, oppure di tentare un lancio” ha detto Aonishiki, prima di esternare la sua intenzione di continuare a vincere.

Ebbene, la sua striscia di vittorie consecutive dal debutto arriva a 20, vincendo sia il Yusho in Jonokuchi che in Jonidan; la prima sconfitta in carriera, per tsukidashi, arriva contro Sd3 Nagamura, con in palio il titolo Sandanme.

Approdo tra i sekitori

Dopo due tornei chiusi per 7-0 ne seguono altri quattro con 6-1, e a novembre 2024 è tempo del primo basho da sekitori (rikishi salariato), con la promozione in seconda divisione alla posizione di Juryo 11. Ed è qui che di fatto inizia la cavalcata trionfale di Aonishiki, fatta esclusivamente di tornei terminati in doppia cifra (sette in totale, e solo uno per 10-5), una stella dorata contro Hoshoryu, una Coppa dell’Imperatore, un premio per Prestazione Straordinaria, due premi per Spirito Combattivo, e tre premi per la Tecnica.

Ciò che contraddistingue il suo stile di lotta infatti, nonostante il 54% delle sue vittorie siano arrivate con yorikiti o oshidashi, è una postura dei fianchi estremamente bassa al tachi-ai, che permette a Aonishiki sia di spingere frontalmente (aiutato dai suoi muscolosi bicipiti) sia all’occorrenza di puntare il mawashi. La sua posizione favorita è migi-yotsu, ovvero presa con la mano sinistra all’esterno e la destra all’interno del mawashi dell’avversario.

La sua promozione a Ozeki al termine del torneo di novembre 2025 è la prima di un lottatore straniero non della Mongolia dal 2018, quando Tochinoshin (qui un approfondimento sui rikishi della Georgia) riuscì nell’impresa, mantenendo il rango per sette tornei. Aonishiki dunque prosegue sul solco dei lottatori Est Europei che l’hanno preceduto, come ad esempio l’estone Baruto (ozeki nel 2010-2013) e il bulgaro Kotoōshū (ozeki nel 2006-2013), e sembra esserne un’evoluzione. Rispetto a loro infatti possiede un fisico meno possente ma molto più elastico e agile, a cui si aggiunge un’ottima posizione delle mani e tecniche di presa. La sua attenzione meticolosa durante gli allenamenti si estende anche ai muscoli, tanto da arrivare a 200 kg nel sollevamento su panca piana.

Dove può arrivare Aonishiki nessuno lo sa (la corda bianca dello Yokozuna non sempra essergli preclusa), ma ciò che più conta è che il sumo – in mezzo all’aggressività e versatilità di Hoshoryu e alla possente figura di Onosato – ha trovato un rikishi che sembra fondere in due queste caratteristiche, creando un cocktail di spettacolo e risultati difficilmente visto in precedenza.

Fonti:
Famiglia giapponese [1] [2]
Debutto da professionista [1] [2]

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Quote of the week

“Like a demon, you all go out to win. When you step out of the ring, you are gentle. For me that’s what dignity is. Yokozuna sumo… no matter if you are young or if you are old, even if you are a nice person, a good Yokozuna, if you don’t get results on the dohyo you should retire. I believe that winning is Yokozuna sumo

~ Hakuhō Shō