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Il mondo del sumo raccontato da un italiano in Giappone
大相撲について イタリア人が イタリア語で語る

articolo: Alessio Niffoi

L’Hatsu Basho 2025, primo torneo del nuovo anno da poco concluso, ci ha lasciato, oltre che col ricordo di un torneo combattuto e dal finale “thriller”, con due avvenimenti che resteranno nella storia del grande sumo: intai di Terunofuji e promozione dell’ozeki Hoshoryu. Uno Yokozuna che va e una che arriva. Se sul ritiro di Terunufuji c’è stata poca sorpresa – considerando i suoi gravi e ormai cronici problemi fisici – è stata l’elezione del suo successore a lasciare il mondo del sumo spaccato a metà, soprattutto quello degli appassionati e dei “tifosi”. Inutile girarci attorno, l’argomento più discusso al momento su social, blog, forum ecc. è il seguente: Hoshoryu merita la corda bianca?

C’è chi lo ritiene meritevole senza ombra di dubbio alla luce di una buona costanza di risultati da ozeki e dell’aver soddisfatto la linea guida del doppio yusho consecutivo o risultato equiparabile (leggasi jun-yusho). C’è chi lo ritiene meritevole ma pensa che forse una promozione cosi pesante sia affrettata e che si rischia di caricarlo troppo di responsabilità con eventuale calo nelle prestazioni, e c’è, infine, chi propende per la tesi che il giovane mongolo non meriti una tale promozione, sia perché non si è mai dimostrato dominante a livello di uno Yokozuna concedendo sempre vittorie anche ad avversari di rango più basso (e quindi leggibili come future kinboshi), sia perché i numeri non sarebbero soddisfacenti, con un basho vinto al play-off contro due maegashira, ripreso per i capelli a causa di tre sconfitte che un lottatore che aspira alla corda bianca non avrebbe dovuto concedere, sia perché da ozeki è stato in corsa per lo yusho solo un’altra volta prima degli ultimi due tornei. Infine c’è anche chi parla di promozione “da necessità” per la Japan Sumo Association la quale, avendo annunciato il tour a Londra in autunno ha bisogno di poter mostrare agli appassionati europei il più alto simbolo del dohyo. In realtà la JSA non ha nascosto che avere uno Yokozuna per tale manifestazione fosse una cosa importante e di ottima utilità per la promozione del grande sumo fuori dai suoi confini nazionali, ma da qui a prendere “il primo che passa” credo che ce ne passi…

E allora che fa italianozeki? Va a vedere questi numeri, e non solo quelli del neo eletto 74° Yokozuna (che piaccia o meno) ma quelli che hanno portato all’elezione dei precedenti Yokozuna, ai risultati ottenuti da questi al debutto e nei primi basho da top rank, ma buttando un occhio anche sugli ozeki. Perché sì, ci sono stati casi interessanti di ottimi ozeki che i numeri li avrebbero avuti ma alla corda bianca non ci sono arrivati. Mettetevi comodi perché vi portiamo con noi in questo interessante viaggio a ritroso nel tempo nel grande sumo.

I NUMERI DI HOSHORYU

Prima cosa che ritengo necessaria è mettere sul tavolo i numeri di Hoshoryu di modo ché sia più semplice poi confrontarli con quelli che andremo a vedere.

Hoshoryu ha guadagnato la promozione a ozeki nelluglio 2023 quando vinse il suo primo yusho col risultato di 12-3 che si sommò ai precedenti 11-4 e 10-5 tutti ottenuti da sekiwake, segnando le famose 33 vittorie in tre basho consecutivi conditi dalla vittoria di un torneo. Da ozeki ha disputato 9 basho con uno yusho e due jun-yusho, terminandone 6 in doppia cifra, uno a 9-4-2 ritirandosi per un problema fisico quando era 9-3 al giorno 12, due finiti a 8-7 di cui quello d’esordio e quello successivo all’infortunio. Ha una striscia di 19 basho sempre in kachi koshi dei quali 11 chiusi in doppia cifra. La promozione è arrivata con un torneo giocato fino al senshuraku contro l’ozeki Kotozakura (a novembre 2024), perso nell’ultimo incontro e valevole come jun-yusho al quale si è sommata la vittoria al torneo successivo (gennaio 2025) arrivata mostrando grande decisione e maturità, concedendo tre errori e dovendo rincorrere avversari che avevano accumulato vittorie dal basso banzuke, battendo Kotozakura al senshuraku e poi, al play-off dominando su entrambi i contendenti (Kinbozan e Oho) andando a segnare 14 vittorie su 17 match disputati a gennaio.

I VARI CRITERI PER LA PROMOZIONE (TUTT’ALTRO CHE DUE TORNEI VINTI)

E ora andiamo a vedere come i criteri per le promozioni siano stati applicati in precedenza. Abbiamo deciso di spingerci oltre il recentissimo passato e di arrivare a 60 anni indietro, con la promozione di Sadanoyama avvenuta a gennaio del 1965. Sadanoyama venne eletto come 50° Yuokozuna e da allora, comprendendo Hoshoryu, sono stati eletti 25 Yokozuna. Andiamo a vedere con quali criteri sono arrivati alla corda bianca.

Dei 24 predecessori di Hoshoryu sono 10 quelli eletti soddisfacendo a pieno il criterio della vittoria di due yusho di fila. Ed è curioso notare che sono stati due negli anni ’70 (Kitanofuji e Kotozakura) e poi ben otto consecutivamente dal Luglio 1990, data di promozione di Asahifuji, al settembre 2012 quando fu eletto Harumafuji. Fra questi riuscirono a vincere due tornei di fila da ozeki anche Akebono, Takanohana, Wakanohana III, Musashimaru, Asashoryu e Hakuho. Gli Yokozuna che hanno guadagnato il rank con gli stessi criteri di Hoshoryu sono stati nove in questo lasso di tempo che abbiamo analizzato (dieci col neo-eletto) comprendendo i tre diretti predecessori, Terunofuji, Kisenosato e Kakuryu e, andando più in la Hokutoumi, Takanosato, Chiyonofuji, Kitanoumi, Waijma e Sadanoyama. Ne mancano 5 direte voi, come sono arrivati alla corda bianca i restanti Yokozuna degli ultimi 60 anni? Beh curiosamente ben quattro sono stati promossi con due jun-yusho di fila: Onokuni, Futahaguro, Mienoumi e Wakanohana II. E come se non bastasse, ancora più curiosamente c’è stato uno Yokozuna eletto dopo un torneo chiuso con 10-5 ed un successivo jun-yusho, stiamo parlando del 51° Yokozuna Tamanoumi, salito al massimo rank a gennaio del 1970.

Questi dati già ci danno un idea di come il consiglio per la promozione degli Yokozuna applichi le linee guida per l’assegnazione del rank, prendendo in seria considerazione un “equivalente” di uno yusho ma non con estrema freddezza e rigore matematico, lasciando spazio, occasionalmente, anche a valutazioni più ampie sull’interezza della figura del lottatore meritevole valutando risultati, costanza, attitudine e anche interezza fisica e prospettive di crescita. Ma questo aspetto lo riprenderemo più avanti, quando daremo uno sguardo a chi, seppure soddisfacente le linee guida per la promozione, non ha mai raggiunto il traguardo più alto. Restando però sugli Yokozuna, adesso credo sia importante andare a vedere più nel dettaglio le prestazioni ottenute nei “dintorni” della promozione, nei basho un po’ precedenti, per intenderci, per capire meglio nei diversi casi le motivazioni che possono aver dato il via libero al passaggio di rank.

COMBINAZIONE: 2 YUSHO (DUE TITOLI)

Ovviamente due tornei vinti di fila dal rank di ozeki sono una pesantissima prova di solidità da parte di un lottatore ma andiamo a dare un occhiata, per curiosità, anche sui promossi con “pieno merito”. Kitanofuji (promosso nel 1970) aveva uno jun-yusho prima dei due tornei vinti, e alle spalle una buona carriera da ozeki con uno yusho e un altro jun-yusho già agli annali. Kotozakura (1973) veniva da due tornei non spettacolari chiusi a 8-7 e 9-6 ma con dietro una lunga carriera da ozeki con un yusho vinto ed un secondo posto. Asahifuji (1990) prima dei due successi decisivi aveva attraversato un momento non eccezionale con 5 basho dove aveva segnato solo 8-7 e 9-6 ma nei cinque tornei precedenti aveva inanellato una striscia di 5 jun-yusho di fila due dei quali persi ai play-off. Akebono (1993) veniva da un 9-6 successivo ad un torneo saltato per problemi fisici ma avendo vinto da sekiwake quello precedente. Takanohana (1998) avrebbe potuto soddisfare i criteri di promozione già nei suoi primi due basho da ozeki con jun-yusho e yusho seguiti da altri due secondi posti dei quali uno arrivato perdendo un play-off. Non fu promosso e dovette aspettare altri 5 tornei (prima di piazzare le due vittorie di fila) dove arrivò un make koshi 7-8 e poi l’alternanza di torneo vinto a 14-1, poi 11-4 e ancora torneo vinto a 14-1, poi 11-4. Insomma era palese che fosse solo una questione di tempo ma i numeri erano pesanti e costanti. Diversa situazione per Wakanohana III (1998) che riuscì a trovare le due vittorie dopo essersi ripreso da un periodo difficile con infortunio e ritorno graduale ai ritmi dei migliori avendo alle spalle anche un’ottima carriera da ozeki dove aveva messo a referto 2 yusho e 5 secondi posti. Musashimaru (1999) ha sempre alternato nella sua carriera periodi di incredibile costanza di risultati ai più alti livelli con periodi più standard. I due yusho della promozione arrivarono dopo un paio di tornei non entusiasmanti ma con le spalle coperte da un curriculum da ozeki con 3 yusho e secondi posti. Asashoryu (2003) è stato quello più impressionante nella sua salita nel banzuke, una vera e propria cavalcata, i due tornei vinti sono il suo secondo e terzo da ozeki, con il debutto nel rank chiuso a 10-5 dopo due secondi posti da sekiwake. Hakuho (2007), alla stregua di Takanohana, riusci a mettere sul dohyo i numeri per una potenziale promozione già al suo debutto da ozeki, vincendo (14-1) e poi segnando un secondo posto (13-2) in quello successivo. La promozione non arrivò, i seguenti tre tornei pagò i postumi di un infortunio con 8-7, assenza e 10-5 al ritorno per poi piazzare le due vittorie valevoli per la promozione. Harumafuji arrivò alle due vittorie (entrambe con zensho yusho a 15-0!) dopo un po’ di gavetta da ozeki dove vinse due tornei e dimostrò una discreta consistenza già messa in mostra da sekiwake con diversi premi speciali vinti. Com’era abbastanza prevedibile due vittorie di fila da ozeki non arrivano per caso e, mentre alcuni sono arrivati in cima alla velocità della luce, altri hanno costruito la loro carriera da ozeki e ci sono arrivati dando costanza ai risultati nel tempo.

COMBINAZIONE: YUSHO + JUN-YUSHO (UN TITOLO E UN 2° POSTO)

Andiamo a vedere ora gli yokozuna promossi con la combinazione di Yusho+jun-Yusho. Sadanoyama (1965) nel basho precedente aveva già messo a referto un altro secondo posto, Waijma (1973) nei cinque tornei precedenti si piazzò per ben quattro volte secondo mentre Kitanoumi (1974) veniva da un 10-5 che aveva seguito, però, un yusho a 14-1. E lo jun–yusho della promozione per Kitanoumi arrivò dopo una sconfitta allo spareggio. Chiyonofuji (1981) trovò la promozione nel suo secondo e terzo basho da ozeki, con jun-yusho e yusho che seguirono un altro secondo posto, al debutto nel rank ed un yusho vinto da sekiwake in quello precedente. Takanosato (1983) si presentava con uno jun-yusho prima dei due decisivi, Hokutoumi (1987) invece nei soli tre altri basho da ozeki aveva segnato un secondo posto al debutto poi un 8-7 ed un 11-4 prima di soddisfare le necessità del consiglio con una vittoria ed un altro secondo posto.

Arrivando ai tempi più recenti, tutti e tre gli immediati predecessori di Hoshoryu sono stati promossi con ‘vittoria’ + ‘risultato equivalente’: Kakuryu (2014) giungendo da dieci tornei da ozeki nei quali non era mai stato in contesa per il titolo, Kisenosato (2017) invece forte di altri tre secondi posti nei quattro tornei precedenti. Terunofuji (2021), infine, con jun-yusho da komusubi, poi jun-yusho e yusho da sekiwake per poi andare a piazzare vittoria al debutto (al secondo debutto!) da ozeki e secondo posto decisivo per la promozione (14-1 battuto solo dall’ultimo ruggito di Hakuho). Come possiamo vedere anche qui c’è chi è arrivato alla promozione in modo chiaro e cristallino e chi, invece, ha fatto valere numeri e costanza per dare più peso a quella definizione di “prestazione equivalente” alla vittoria di uno yusho.

COMBINAZIONE: 2 JUN-YUSHO (DUE 2° POSTO)

E poi ci sono loro, quelli che non hanno avuto bisogno della vittoria per essere considerati meritevoli della più alta carica, scopriamo il perché. Wakanohana II (1978) piazzò due secondi posti di fila perdendo entrambe le volte al play-off, e nel torneo precedente un altro jun-yusho, arrivando da diversi premi speciali e kinboshi ottenute nella risalita fino ad ozeki dove trovò anche un yusho qualche torneo prima del tris di secondi che lo portarono alla corda bianca. Mienoumi (1979) invece ci arrivò dopo una lunga carriera da ozeki dove però non fu mai in lotta per un titolo, riuscì a trovare due secondi posti dei quali il secondo per sconfitta al play-off che furono considerati soddisfacenti per la promozione. Vediamo ora Onokuni e ci lasciamo per ultimo Futahaguro, la promozione più discussa della storia del sumo probabilmente, o almeno del sumo moderno. Onokuni (1987) vinse un basho per zensho yusho, 15-0 perentorio al quale fece seguire un secondo posto che, però, non gli valse la promozione. Nel torneo successivo piazzò un altro jun-yusho e convinse definitivamente tutti di meritare la corda bianca. In questa situazione alcuni potrebbero rivedere dei parallelismi con Hoshoryu, che avrebbero potuto tenere “in sospeso” per un altro basho dando la possibilità di trovare un ulteriore conferma di solidità e costanza, ma, come abbiamo visto questa situazione è stata più unica che rara, tendendo a dare valore e considerazione non solo al jun-yusho ma anche al come è arrivato e anche a quanto dimostrato sul dohyo in precedenza.

Ed eccoci giunti al famoso Futahaguro (1986), lo Yokozuna senza vittorie! Il percorso del 60° Yokozuna è, in effetti, un po’ particolare, ma meno “scandaloso” di quanto possa sembrare. Venne promosso da maegashira 3 a komusubi con un 8-7 (premio speciale e kinboshi in quel basho) poi non si mosse da komusubi con un 10-5 per gli slot pieni per poi passare a sekiwake con un altro 10-5. Debutto nel rank con infortunio, torna M1 e piazza un secondo posto con tanto di doppia kinboshi e doppio premio speciale. Altri due tornei da Sekiwake ad alto livello e con 35 vittorie in tre basho (partendo da M1) viene promosso ozeki. Al debutto fa 10-5 e poi ancora 10-5 per poi trovare due jun-yusho con tanto di sconfitta al paly-off nel secondo. Promozione tutt’altro che regalata o non meritata, come molti spesso, ingenuamente, pensano, purtroppo però la carriera da Yokozuna non andò sullo stesso binario.

LO STRANO CASO DI TAMANOUMI

Resta infine quello che potremmo definire “lo strano caso di Tamanoumi”. Il 51° Yokozuna fu promosso nel gennaio del 1970 (assieme all’amico-rivale ‘Franco’ Kitanofuji) con un torneo chiuso a 10-5 e uno jun-yusho con sconfitta al play-off. Il basho precedente al 10-5 però lo vinse, e nella sua carriera da ozeki oltre ad un altro yusho aveva già trovato per ben 5 volte il secondo posto, cosa che gli valse probabilmente l’attestato di fiducia necessario al forzare in modo unico la linea guida della duplice vittoria o “risultato equivalente”. La straordinaria dedizione e riconoscenza verso il ruolo di Yokozuna da parte di Tamanoumi furono incrollabili, tanto da costargli la vita. Nel 1971 infatti gli era necessaria l’appendicectomia per una normale infezione, ma lui decise di posticiparla per non saltare il torneo di settembre (dove riuscì a partecipare grazie agli antidolorifici, chiudendo con un notevole 12-3). Tamanoumi andò in ospedale solamente dopo aver partecipato alla cerimonia di ritiro di Taiho, e purtroppo questo ritardo portò delle complicazioni post-operatori, un’embolia polmonare. Tamanoumi è deceduto a 27 anni (il quarto Yokozuna a morire ancora in attività), con quattro vittorie e tre secondi posti negli ultimi sette tornei della carriera, mantenendo una percentuale di vittorie da record dal momento della sua promozione (120 successi su 150 match combattuti con la corda bianca) concedendo solo tre kinboshi.
A riprova ulteriore del fatto che l’applicazione in modo ponderato di linee guida può dimostrarsi molto valida se viene data la giusta importanza a quanto dimostrato sul dohyo da un lottatore.

NON CONTANO SOLO LE VITTORIE, MA COME CI SI ARRIVA

A vedere come questi lottatori siano arrivati a guadagnarsi il merito della corda bianca possiamo riassumere la questione promozione con un aggettivo: soggettivo. Se c’è una tradizione costante nel mondo del sumo è proprio la fluidità delle tradizioni e di come esse possano cambiare a seconda delle esigenze. Non sono affatto scritte nella pietra. Le indicazioni per i “requisiti minimi” sono delle linee guida, non regole ferree applicabili con matematica freddezza, la duplice vittoria non è una conditio sine qua non senza la quale non si è considerati degni, e viene dato tanto peso all’osservazione di tutto il percorso del lottatore, sia ai numeri, sia ai risultati raggiunti ma anche alla crescita, sia tecnica che personale ed alla integrità fisica.

PROMOZIONE DÀ LA CARICA O METTE PRESSIONE?

Altro interrogativo che viene posto alla promozione di Hoshoryu è se sarà in grado di tenere fede a quanto richiesto a uno Yokozuna, ossia vincere, dimostrare superiorità tecnica e di attitudine, ed evitare di “regalare” vittorie ai rank fuori dal san’yaku. Inutile dire che solo il tempo ci darà risposta sulla qualità della carriera del 74° Yokozuna, noi, intanto, andiamo a sbirciare com’è partita la carriera dei predecessori che abbiamo fin qui analizzato, e vediamo se la promozione può essere più un peso da dover imparare a gestire oppure un boost che può portare un lottatore a un livello superiore di consapevolezza dei propri mezzi e renderlo più efficace e costante sul dohyo.

COME SI COMPORTANO I NEO-ELETTI NEL 1° TORNEO DA YOKOZUNA

Vediamo prima dei dati generali per poi approfondire i casi più interessanti. Su 24 Yokozuna, dal 1965 ad oggi, solo in quattro hanno vinto al debutto nel massimo rank: Takanosato (unico ad esordire con un zensho yusho), Takanohana, Kisenosato e Terunofuji. In sei, invece, sono riusciti a partire raggiungendo un secondo posto: Sadanoyama, Tamanoumi, Kitanofuji, Mienoumi, Ashifuji e Asashoryu. In generale 19 yokozuna su 24 hanno debuttato con doppia cifra di vittorie, due invece hanno dovuto dare forfait per infortunio nel loro primo basho (Chiyonofuji e Futahaguro) e solo tre sono partiti con risultati “non da Yokozuna”: Onokuni (8-7), Harumafuji (9-6) e Kakuryu (9-6).

In 4 hanno vinto subito, ma quanto ci vuole allora per uno Yokozuna per vincere un torneo? 18 su 24 hanno trovato lo yusho entro i primi tre tornei, tre entro i primi cinque tornei, uno dopo i cinque (Kakuryu al nono basho) e due non sono riusciti a trovare la vittoria nel rank di Yokozuna: Futahaguro e Wakanohana III.

COME EVOLVE LA CARRIERA DI UNO YOKOZUNA

E visto che siamo pignoli, adesso andiamo a vedere come si è evoluta la carriera degli Yokozuna partendo da quelli promossi con “pieno merito”, passando per quelli che hanno usufruito del bonus del risultato equivalente e poi si, ricordate Tamanoumi, quello promosso con 10-5+JY? Lui poi che ha fatto? Vediamo un po’…

Fra quelli promossi con due yusho di fila abbiamo tre Yokozuna che non hanno avuto una carriera particolarmente vincente.
Wakanohana III su 11 basho nel massimo rank ha trovato la doppia cifra tre sole volte, quando arrivo al secondo posto a 12-3 e a 13-2 e poi un 10-5. Tre volte saltò il torneo e tre volte si ritirò in corsa.
Asahifuji fece 9 basho da Yokozuna, trovando un yusho e due secondi posti, due ritiri e un torneo saltato e poi 8-7 e due chiusi a 11-4.
Anche Kotozakura disputò 9 basho nel rank anche se nell’ultimo era solo presente sul banzuke ma già ritirato. Vinse un yusho e arrivò una volta secondo, due ritiri e poi 8-7, 9-6, 10-5 e 11-4 (al debutto).

Fra quelli promossi con JY+Y ce ne sono un paio che non hanno mantenuto le aspettative, chi parzialmente e chi, invece, ha proprio deluso.
Takanosato esordì in modo roboante con uno zensho yusho (15-0) al quale fece seguire un secondo posto, un altro yusho, poi 11-4 e un jun-yusho. Nei dieci tornei successivi però scomparì via via dalle scene che contano con tre soli basho chiusi in doppia cifra (tutti 10-5), cinque ritiri e 2 saltati completamente.
Caso più recente e che fece rumore qualche anno fa è invece quello di Kisenosato, vincitore all’esordio poi su 12 basho si ritira in sei, ne salta 4 e oltre quello vinto ne conclude solo uno per intero chiudendo a 10-5.

Buttiamo l’occhio anche sui quattro promossi con doppio JY.
Wakanohana II in 28 basho da Yokozuna vinse 3 yusho e arrivo ben 10 volte secondo dimostrando grande continuità di competitività (mi si perdoni la cacofonia), Mienoumi su 8 tornei ne vinse due e arrivo secondo una volta, con 3 ritiri, un assenza ed un 10-5.
Onokuni portò la corda bianca per 23 basho, con una vittoria e due jun-yusho, 3 ritiri e sei assenze e 10 tornei in doppia cifra.
E infine Futahaguro, che dopo buone premesse nei nove tornei da Yokozuna trovò solo 3 secondi posti (uno con sconfitta al play-off), due ritiri e quattro chiusure in doppia cifra.

OZEKI MERITEVOLI MA MAI PROMOSSI

Ci resta una sola cosa da controllare, eventuali ozeki che, nonostante avessero raggiunto i numeri o soddisfatto i criteri delle linee guida, non sono mai arrivati ad essere promossi. Per gli ozeki ci siam spinti anche più in là, arrivando a Itsusushima, ozeki nel periodo a cavallo fra i tornei a 11 match, quelli a 13 e poi quelli a 15. Parliamo della fine degli anni ’30, anche se poi a metà degli anni ’40 ci fu un ulteriore periodo in cui si disputavano 13 match.

Sono tre gli ozeki che “avrebbero potuto ma…”: Kaio, Chiyotaikai e Takakeisho. Kaio e Chiyotaikai condividono il record di 65 basho nel rank anche se, effettivamente, avrebbero potuto essere promossi, e anche in più occasioni. Chiyotaikai arrivò secondo a maggio del 2002 (arrivando da un 7-8 e da un altro JY allo spareggio) e poi vinse 14-1 il basho successivo ma non fu promosso. In seguito riuscì a piazzare due secondi posti di fila (che abbiamo visto essere stato sufficiente in altri casi) fra luglio e settembre 2003 ma anche li non venne ritenuto meritevole della corda bianca. Kaio arrivò secondo fra marzo e maggio 2002 (arrivando da un 9-6) ma non venne promosso, andando poi, l’anno successivo, a piazzare, dopo ritiro ed assenza per infortunio, due jun-yusho di fila fra marzo e maggio (senza promozione) ai quali fece seguire uno yusho a luglio che però non valse ugualmente la promozione. In quel momento erano presenti due Yokozuna, Asashoryu e Musashimaru. Ma la storia di Kaio non finisce qui, nel 2004 fra settembre e novembre fa yusho e poi jun yusho, con unico Yokozuna Asashoryu… ma non guadagna nemmeno allora la corda. Da lì inizia il declino della sua carriera con 39 basho dove piazza solo 6 tornei in doppia cifra.

Il caso più recente è quello, duplice, dell’ozeki Takakeisho, recentemente ritiratosi, che fra settembre e novembre 2020 fece jun-yusho e Yusho arrivando da un 8-4-3 ed un 7-8 legati ad un infortunio che forse lasciò il dubbio più grosso per la sua promozione. Takakeisho riuscì poi fra novembre 2022 e gennaio 2023 a ripetersi con secondo posto e vittoria che non vennero, però ritenuti sufficienti per assegnargli la corda bianca.

Fra gli ozeki che sarebbero potuti rientrare, invece, nel criterio del duplice JY ricordiamo Takayasu, Takanonami, Konishiki e Takanohana I. Curioso il caso di Tochiazuma che vinse il basho di gennaio nel 2006 (14-1) per poi chiudere a Marzo a 12-3 senza però arrivare allo jun-yusho perché il torneo si decise al playoff fra Asahosryu e Hakuho(che era sekiwake) che erano a 13-2.

CONCLUSIONI

Spero che questo lungo excursus possa fornire elementi per maturare una propria idea sulla promozione di Hoshoryu, e sul come le linee guida riguardanti una promozione al massimo rank vengano interpretate caso per caso e poi applicate.

Una replica a “Hoshoryu merita la promozione a Yokozuna? I precedenti gli danno ragione”

  1. Avatar Un anno di sumo. Maxi-recap 2025, pt.1: l’addio di Terunofuji, l’avvento di Hoshoryu e Onosato – ITALIANOZEKI.com

    […] la corda bianca. La promozione di Hoshoryu come 74° Yokozuna dividerà l’opinione pubblica fra quelli che la riterranno “prematura” e quelli che, invece, ne riconosceranno il pieno merito (qui un articolo di approfondimento sulla questione), sia per la costanza dei risultati sia per gli […]

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“Like a demon, you all go out to win. When you step out of the ring, you are gentle. For me that’s what dignity is. Yokozuna sumo… no matter if you are young or if you are old, even if you are a nice person, a good Yokozuna, if you don’t get results on the dohyo you should retire. I believe that winning is Yokozuna sumo

~ Hakuhō Shō