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Il mondo del sumo raccontato da un italiano in Giappone
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Al torneo di Nagoya Daieisho, Wakamotoharu e Hoshoryu puntavano alla promozione ad ozeki, ma solo uno ce l’ha fatta. Grandi prestazioni per i debuttanti Shonannoumi, Gonoyama e Hakuoho: tanti premi e doppie cifre

articolo: Alessio Niffoi

Eccoci qui, il Nagoya basho si è concluso: tirando le somme è stato un bel torneo dove non sono mancati il bel sumo, le sorprese e le conferme. Porta a casa la Coppa dell’Imperatore, per la prima volta, il giovane sekiwake mongolo Hoshoryu che stavolta è riuscito a partire bene, a mettere sul dohyo oltre a tanta voglia e determinazione, anche quella continuità necessaria per recuperare eventuali errori e arrivare fino in fondo a giocarsi la vittoria.

Nel pre-basho abbiamo parlato della corsa al titolo di ozeki che interessava contemporaneamente ben tre sekiwake e parallelamente dell’approdo nella massima divisione di tre lottatori molto promettenti, andiamo adesso a ripercorrere il torneo di questi rikishi vedendo come si sono comportati, cosa hanno dato a Nagoya e cosa portano a casa da questo torneo.

I SEKIWAKE

Considerando i numeri e i risultati degli ultimi tornei, tutti e tre i sekiwake si sono presentati con buona possibilità di promozione.Si è vociferato della possibilità di promozioni multiple, addirittura di tutti e tre contemporaneamente ma, al netto di scontri diretti, match con lo yokozuna e con l’unico ozeki, lo scenario più realistico era ovviamente meno ottimistico. Il basho ha perso lo shin ozeki Kirishima il giorno prima dell’inizio del torneo (rientrato poi dal day 4 ma non al 100%) e lo Yokozuna Terunofuji dopo soli tre giorni, rimescolando ancora le carte in tavola. Vediamo di seguito uno per uno come è andato il basho dei tre sekiwake:

In ordine di possibilità quello “messo meglio” a livello numerico era Daieisho, al quale bastavano 11 successi per raggiungere la quota di 33 vittorie negli ultimi tre tornei alle quali ovviamente avrebbe dovuto aggiungere qualità, il restare in corsa per la vittoria e la giusta attitudine. Ricordiamo che la promozione ad ozeki non si basa sulla freddezza numerica che in realtà è più una linea guida. Daieisho, che veniva da un 12-3 e da un 10-5 (ai quali aggiungere un altro 10-5 e due tornei in make-koshi a 7-8), è apparso in buona forma fisica proponendo sempre il suo sumo aggressivo d’attacco che però ne ha evidenziato ancora i limiti quando gli avversari riuscivano a resistere alle sue cariche e a mandarlo fuori equilibrio o a sfruttare contro di lui il suo stesso impeto. Termina il torneo a 9-6, lasciando un minuscolo spiraglio aperto perché a settembre servirebbero 14 successi che, se raggiunti, vorrebbero dire o aver vinto il basho o comunque aver lottato fino alla fine per il successo, e potrebbero garantire una promozione. Lo scenario più realistico però è che a settembre debba trovare nuovamente la doppia cifra, meglio se con almeno 12 successi per poi riprovare a raggiungere la promozione a novembre con altre 12 vittorie. Le sconfitte più pesanti sono arrivate nello scontro diretto con Wakamotoharu e con M7 Tamawashi e M9 Takanosho.

Wakamotoharu partiva da un “bottino” di 21 successi (11-4 e 10-5) e necessitava di 12 successi per arrivare alle fatidiche 33 vittorie, come già segnalato sopra per Daieisho, restando in corsa per il titolo e mostrando di saper imporre il proprio sumo e avere la giusta attitudine richiesta al secondo rank più alto nel sumo. Andando oltre gli ultimi due tornei, il cammino di Wakamotoharu appare anche più solido di quello di Daieisho, con altri due basho in doppia cifra (10-5) e uno a 9-6 . Wakamotoharu è apparso molto nervoso e gravato dal peso dell’avere una grossa occasione da sfruttare: non è riuscito a mostrare a pieno il suo potenziale, commettendo errori spesso pesanti e mostrandosi in diversi match indeciso, troppo preoccupato di sbagliare per poter riuscire a mostrare il meglio di sé. Alla fine chiude anche lui a 9-6, riuscendo a vincere lo scontro diretto con Daieisho ma venendo battuto da Hoshoryu, Kirishima e da due ex ozeki come Asanoyama e Shodai (il primo apparso in forma nonostante abbia poi patito un infortunio, ed il secondo che invece al momento sembra la brutta copia del lottatore che era). A settembre la situazione per lui è identica a quella di Daieisho e da mettere nel conto, per entrambi, c’è il fatto che ci saranno due ozeki kadoban molto agguerriti, uno shin ozeki che ovviamente vorrà dimostrare di aver meritato la promozione ed uno Yokozuna che, se riuscirà ad esserci sarebbe solo ed esclusivamente perché ha recuperato e punta alla vittoria.

Hoshoryu si presentava con un 10-5 ed un 11-4 negli ultimi tornei (con alle spalle una serie di altri sette kachi-koshi tra i quali due 11-4), a caccia anche lui di 12 successi e ovviamente di tutto ciò che è necessario per meritare la promozione. Il giovane sekiwake mongolo aveva già dimostrato di avere il potenziale per vincere un basho, ma aveva mostrato ancora dei limiti di maturità alternando vittorie importanti a sconfitte spesso banali o inattese, legate ad abbassamenti della concentrazione e ad eccessi di fiducia che possono portare non tanto a sottovalutare un avversario, ma magari a non prevedere eventuali discostamenti dal loro classico sumo. Altro neo era rappresentato dalle false partenze con sconfitte nelle prime giornate che pesavano, oltre che sui risultati, anche sull’umore costringendo a competere in costante rincorsa. In questo Nagoya basho non solo è partito bene, in modo efficace e convincente ma è riuscito a dare continuità e a recuperare anche le sconfitte subite restando sempre in corsa per il titolo mentre intorno si avvicendavano prima Nishikigi poi Hokutofuji, con l’inserimento nel finale anche del giovanissimo Hakuoho. Da aggiungere, a mio avviso, anche la positiva rivalità con l’amico/rivale Kirishima con la promozione di quest’ultimo che probabilmente ha dato un boost di convinzione ad Hoshoryu “obbligato” a raggiungere anch’egli l’importante traguardo. Le sconfitte per lui sono arrivate da Nishikigi che fino a due terzi del torneo sembrava un rullo compressore, da Hokutofuji, che lo ha battuto per la prima volta e che si presentava motivatissimo in testa al torneo e per il quale ha combattuto fino alla fine – spareggio compreso – ed infine dal komusubi Kotonowaka che merita anch’esso due righe.

Parlando di fantomatiche possibilità di promozione ad ozeki è necessario, per onore di cronaca, parlare anche del komusubi Kotonowaka, il quale si presenterà a settembre con una buona striscia di kachikoshi in san’yaku fra i quali un 8-7 ed un 11-4 negli ultimi due. Il che, facendo due rapidi conti, lo mette numericamente alla pari con Daieisho e Wakamotoharu. Quasi sicuramente sarà promosso a sekiwake pertanto un torneo vinto con 14 vittorie potrebbe clamorosamente portarlo in ozeki. Teniamo ovviamente i piedi per terra e vediamo queste possibilità un po’ come “fanta-sumo”, ma se c’è una cosa che questo sport insegna ai suoi appassionati è che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

GLI ESORDIENTI

Il Nagoya basho appena concluso vedeva tre debutti in Makuuchi: Gonoyama, vincitore del precedente torneo in Juryo, Hakuoho (sconfitto due mesi al play-off da Gonoyama) e Shonannoumi. Tutti e tre hanno già dimostrato di possedere ottime basi, sia fisiche che tecniche, per ambire a salire nel banzuke e la prova del primo confronto con la massima divisione era tanto attesa sia da loro che dai loro oyakata, quanto da noi appassionati sempre alla ricerca di poter ammirare nuovi talenti. Tutti e tre hanno affrontato il torneo senza timori reverenziali, convinti dei propri mezzi e trasformando la tensione in modo positivo mettendo sul dohyo voglia, energie, e tanta maturità. Proprio l’attitudine dimostrata è stato l’aspetto che più ha colpito di tutti e tre, e se Gonoyama e Shonannoumi a 25 anni sono quasi obbligati a mostrarsi freddi e confidenti (soprattutto Shonannoumi che sta sul dohyo dal 2014), i 19 anni di Hakuoho sembrano non coincidere con la maturità dimostrata dal giovane rikishi.

Terminano tutti in doppia cifra, con Gonoyama e Shonannoumi a 10-5 e Hakuoho a 11-4 in lotta per il titolo fino all’ultimo, sconfitto poi da chi il torneo l’ha vinto. A livello fisico Gonoyama e Hakuoho sono più simili mentre Shonannoumi è più alto e imponente, mentre a livello tecnico sono di base tre “spingitori” anche se Shonannoumi si è dimostrato abbastanza adattabile alle necessità, (forse anche grazie alla maggiore esperienza) mentre Hakuoho, anche se ancora tutto da scoprire, è parso molto più eclettico e imprevedibile. Gonoyama mette piede sul dohyo nel 2021 come sandanme 100 tsukedashi, per i meriti ottenuti nei tornei scolastici e dopo due soli tornei in tale categoria ne affronta sei in makushita e altrettanti in juryo per scalare rapidamente il banzuke e approdare in massima serie a Nagoya. L’ascesa di Hakuoho è ancora più clamorosa, considerando che ha iniziato come makushita tsukedashi a gennaio 2023, ha vinto imbattuto il torneo ed è stato promosso in juryo nel quale dopo un 10-5 all’esordio ha poi perso solo allo spareggio e con una sola sconfitta il suo secondo basho in seconda divisione meritando una fulminea promozione in makuuchi. Shonannoumi invece ha fatto tutta la trafila dal maezumo al jonokuchi, passando per jonidan e sandanme e restando poi impelagato per ben 35 tornei in makushita prima di fare tre ottimi tornei in juryo e meritare la promozione a riprova di una raggiunta maturità fisica e mentale per provare a porsi obbiettivi importanti.

Negli scontri diretti Hakuoho ha battuto entrambi, Shonannoumi ha battuto Gonoyama mentre quest’ultimo ha perso entrambe le sfide. Tutti e tre sono stati insigniti del premio speciale Kanto-sho per lo spirito combattivo, mentre Hakuoho ha meritato anche il Gino-sho, premio per la tecnica (molto ambito) per le sue performance straordinarie soprattutto nell’ultima parte del torneo, quella più dura dove ha dato filo da torcere a tutti, ed è rimasto in lotta per il titolo fino alla fine.

Inutile dire che tutti e tre faranno un bel balzo in avanti nel prossimo banzuke, e questo vuol dire avversari più tosti fin da subito, maggiori responsabilità e pressione e, per noi appassionati, si spera maggiore spettacolo! Ma state tranquilli, Italianozeki terrà d’occhio loro e i nuovi sekitori che passeranno in juryo e makuuchi, siamo curiosissimi di vedere chi saprà dare continuità alle ottime prestazioni di Nagoya. Hakkeyoi!

Una replica a “Hoshoryu brilla tra i Sekiwake. Ottimo esordio per i nuovi arrivati”

  1. Avatar Rivivi il torneo di Nagoya con le foto di Italianozeki [GALLERIA] | ITALIANOZEKI.com

    […] una decina di giorni dalla fine del Nagoya Basho 2023 che ha incoronato Hoshoryu campione per la prima volta in carriera, Italianozeki vi porta dentro la Dolphins Arena con foto esclusive scattate in occasione del day 8. […]

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Quote of the week

“Like a demon, you all go out to win. When you step out of the ring, you are gentle. For me that’s what dignity is. Yokozuna sumo… no matter if you are young or if you are old, even if you are a nice person, a good Yokozuna, if you don’t get results on the dohyo you should retire. I believe that winning is Yokozuna sumo

~ Hakuhō Shō