Un caloroso saluto agli amici e alle amiche di Italianozeki, il basho a Osaka si è concluso ormai da qualche giorno e mi pare sia il momento adatto per qualche considerazione sparsa sui vari protagonisti ed avvenimenti.
Vorrei iniziare dal basso, dando prima spazio a chi, nel banzuke, vede sempre il suo nome in coda alla lettura sia per ricordare che anche nelle retrovie si può lottare per obbiettivi importanti a livelli diversi magari da quelli “assoluti”, ma anche per sottolineare che il buon sumo può essere offerto a noi appassionati non solo dai rank più alti del banzuke e che da qualsiasi incontro possiamo e dobbiamo attenderci passione, intensità ed emozioni.
Molto interessante il percorso di Kusano, piombato come un fulmine a ciel sereno su un Juryo francamente un po’ scevro di aspettative (da parte mia eh!). Il ragazzo ha combattuto in modo maturo e deciso, sapendo plasmare il proprio sumo su quello degli avversari, cosa da non poco conto considerando che questo era il suo sesto torneo! Ovviamente occhi puntati su di lui a Maggio perché, sinceramente, credo che quell’unica sconfitta subita potrebbe negargli la gioia di una promozione immediata e credo che lo vedremo come J1 a lottare per confermare gli ottimi presupposti che ha piantato.
A meno che non salti fuori uno slot extra come Komusubi (ne dubito) dovrebbe restare il fanalino Maegashira 18 e non sarebbe cosi clamoroso vedere il giovane campione della seconda categoria ricoprire il ruolo che ha egregiamente ricoperto ad Osaka Tokihayate. Doppia cifra per lui che ha mostrato sul dohyo determinazione e tanta voglia di esplorare nuove zone del banzuke.
Salutiamo tristemente l’ex ozeki Mitakeumi che dopo dieci anni scende in Juryo, francamente, se non prende troppo male la cosa potrebbe sfruttarla invece per cercare nuovi stimoli, mettersi in discussione e provare a capire cosa possa offrire ancora al grande sumo o se sia arrivato il momento per pensare al futuro fuori dal dohyo. Chi ha impressionato maggiormente nella parte bassa del banzuke è stato Aonishiki. E non parlo di un 11-4 di assoluto spessore ma soprattutto di una cosa che può essere il motore trainante per una carriera in ascesa: la convinzione nei propri mezzi senza dare nulla per scontato. Si può pensare di essere forti ma lo si è veramente solo se si sa misurare il proprio potenziale con quello dell’avversario e se si è capaci di trovare soluzioni alternative anche nel caso in cui si risulti essere in una posizione di inferiorità. Il sumo di Aonishiki appare ancora un po’ grezzo ma è supportato da una ottima muscolarità e soprattutto da una buona visione ed interpretazione del match. Io vedo ottime premesse alle quali son curioso di vedere se l’esperienza porterà conferme. Qualcuno cortesemente vada a raccogliere Endo, mi informano che sia rotolato a terra mentre cercava di allacciarsi le scarpe. Veramente, che ha fatto il buon vecchio Endo? Che sia arrivato molto vicino al capolinea di una ,comunque, discreta carriera è palese, ma questa epidemia di cadute rotolanti con conseguente aria spossata e sofferente ci fanno un po’ preoccupare e un po’ sorridere (ammettiamolo dai!).
Vorrei soffermarmi un attimo su un lottatore che mi ha deluso e uno che invece ha deluso in termini oggettivi ma sul quale mi aspettavo qualcosa del genere. Atamifuji da M8 doveva assolutamente fare meglio. Ha dimostrato di avere potenziale, ha dimostrato anche se un po’ a singhiozzo come prestazioni di poter stare a ridosso del san’yaku e di averlo come obbiettivo raggiungibile con uno step up di maturità… e poi ricala a metà banzuke e performa da metà banzuke in modo insufficiente. Non si può essere etichettati troppo a lungo come “promesse” , poi ci si impelaga in quella che potrebbe diventare la propria dimensione agonistica definitiva. Chi, invece, mi aspettavo non fosse in grado di ripetere l’exploit dello scorso torneo è Kinbozan. Non fraintendetemi, provo simpatia per il paffuto e potente rikishi del Kazakistan, ma credo anche che lui abbia gia definito la sua dimensione competitiva che avrà certamente nuovi picchi positivi e no ma che non toglie che potrà offrirci ripetutamente ottimi match col suo sumo potente e d’attacco. Sì, per me ha “overperformato” a Gennaio, ecco, l’ho detto.
Ma torniamo sulle note positive. Gli infortuni nel sumo possono minare o distruggere completamente una carriera. A volte possono impedire che un giovane con un alto potenziale possa esprimersi al massimo privandoci di personaggi capaci di mettere sul dohyo dell’ottimo sumo e di giocarsela con tutti ai massimi livelli. Avrete capito che sto parlando di Takerufuji e Hakuoho, due ragazzi che sono piombati con grande impatto in makuuchi con vittorie su vittorie all’esordio, giocandosi la vittoria fino al senshuraku o andando addirittura a vincere per poi dover sbattere immediatamente sul muro dell’infortunio. Spalla per Hakuoho, caviglia per Takerufuji. Due problemi non da poco, altamente limitanti e necessitanti di cure lunghe e altrettanto lunghi tempi di recupero. Beh, sono veramente contento di vedere questi due ragazzi combattere con rinnovato vigore, mettere impegno e voglia sul dohyo e piazzare i numeri con costanza in modo da risalire coi giusti tempi e nel miglior modo verso zone del banzuke più in linea con il potenziale che ci hanno mostrato.
Su Tamawashi, doppia cifra di vittorie a quasi 41 anni, non dico nulla. Semplicemente eterno. Piaccia o non piaccia il suo sumo (e a me non piaceva tanto quando era più giovane, potente e quasi brutale sul dohyo), questo non più giovane rikishi è un esempio per i ragazzi più giovani, di impegno, dedizione e passione… eh si anche di un sumo d’attacco brutale ed esplosivo! E menomale che non dovevo dire nulla.
E Takayasu? Non dici nulla sul Takayasu? In realtà non vorrei. Ma credo di essere in dovere di farlo. Credo che il sumo di Takayasu debba essere usato come standard di definizione quando si parla di “sumo da ozeki”. Nonostante gli acciacchi e i problemi cronici alla schiena sembra che l’eterno ozeki (per me non perderà mai quello status nemmeno avendo perso il rank) stia vivendo , purtroppo un po’ in modo scostante, una seconda giovinezza, andando ad impattare con la sua esperienza sulle nuove leve e spesso elargendo sonori consigli sul dohyo sotto forma di sconfitte brucianti. Si è mancata ancora una volta la scintilla che porterebbe a quel “dannato” titolo, ma secondo voi non ci riproverà? Altro basho clamoroso per lui, perso, a mio avviso nel match contro Churanoumi, che, comunque, ha combattuto con ottima intensità e costanza ad Osaka.
Arriviamo a ridosso del san’yaku e troviamo i fratelli Waka che, da M1, piazzano entrambi un ottimo 9-6 e si candidano ad occupare ancora insieme i due posti da komusubi. Wakatakakage ha zoppicato un po’ ad inizio basho per poi risalire in maniera costante e sempre più convincente mentre Wakamotoharu ha alternato vittorie e sconfitte mettendo nel mezzo alcuni match molto interessanti battendo anche entrambi gli ozeki.
Abi conferma che la sua dimensione agonistica è quella zona del banzuke al limitar di Dite fra i gradini più alti dei maegashira ed il sanyaku. Senza eccessive sorprese alterna prestazioni di intensità assoluta dove riesce a sorprendere e sbaragliare chiunque, ad altre dove perde nelle maniere più clamorose. Kirishima prosegue nel suo percorso riabilitativo, sta li, non brilla ma almeno non crolla e ogni tanto tira fuori quel sumo che lo ha portato al rank di ozeki. Per tornare su quel gradino però c’è da costruire una run tutta da zero.
Devo ammetterlo, la performance di Oho a Gennaio mi aveva convinto che lo step up per stare in alto fosse arrivato. Probabilmente no. Ma continua ad esserci in questo ragazzo, almeno ai miei occhi, un potenziale molto alto, anche semi sta sembrando sempre più affetto dalla sindrome di Gohan (sì, il figlio di son Goku di Dragon Ball). Altissimo potenziale che si esprime solo a ondate , quando s’incazza e tira fuori tutta la forza, l’agilità e l’intelligenza agonistica che nasconde dietro quel viso carino e coccoloso. L’impatto nel sanyaku, partendo poi diretto come sekiwake è ovviamente tosto, sia come scheda di incontri sia proprio a livello psicologico e lo capisco, ho trovato, però, meno comprensibile (ovviamente sempre commentando seduto sul divano con birra e patatine di fianco) i match iniziali dove era tornato ad un sumo meno ponderato e più istintivo figlio forse di una insicurezza nel riproporre le soluzioni (ottime) messe sul dohyo a Gennaio o di una eccessiva fiducia per i risultati ottenuti? Non saprei, sta di fatto che quando ha combattuto più tranquillo e con più elasticità mentale ha mostrato a sprazzi quell’ottimo sumo che lo aveva portato al play off contro Hoshoryu e Kinbozan.
Daiesho si candida al ruolo di eterno Sekiwake, forse spaventato da come è andata poi a Mitakeumi… fatto sta che con 20 vittorie in due basho si porta nella condizione in cui per ambire alla promozione deve vincerne 13 ossia vincere lo yusho o andarci molto molto vicino.
Compitino portato a casa con la minima sufficienza per Kotozakura che si prende il tempo di riorganizzarsi fisicamente e mentalmente, non brilla ma rimette sul dohyo bagliori di solidità difensiva e di discreta spinta. Ovviamente attendiamo tutti il suo ritorno ai livelli che gli competono, c’è bisogno di competizione li in alto.
Rapido sguardo sullo shin yokozuna e poi chiudo (promesso!) con qualche considerazione sul campione di Osaka. Debutto non proprio da ricordare per il giovane mongolo ma sul quale credo sia necessario fare qualche riflessione. Prima di tutto non interverrò più sugli stupidi commenti vuoti e astiosi a tema “ è stato promosso troppo presto”, “ non meritava la promozione” e affini. Sapete che densità ha l’aria fritta? Nulla. Però puzza, e più la senti e più senti l’odore. Ciò detto, e ribadito, andiamo a vedere come Hoshoryu ha affrontato questo basho. Gli immancabili impegni extra dohyo che competono ad uno Yokozuna hanno il loro peso nel variare la routine degli allenamenti ma non sono ovviamente una scusante, tutti gli yokozuna li hanno affrontati e raramente hanno influito in modo cosi negativo sulle prestazioni. Ciò che invece ha influito è sicuramente il problema al gomito destro, anche abbastanza evidente a livello muscolare. Che Hoshoryu poi possa aver risentito fortemente dell’impatto psicologico e della pressione è altrettanto evidente ma , come ha dimostrato in precedenza, la capacità di recupero è una delle sue armi più forti. Difficilmente sarà uno Yokozuna dominante a livello di Hakuho o di Terunofuji ma va messo in conto anche che possa crescere e diventare più costante di quanto sia stato come ozeki (ed è stato parecchio costante e consistente nonostante diversi tornei iniziati un po’ in sordina o alcune sconfitte subite in modo un po’ ingenuo o sorprendente) ma anche che possa essere uno yokozuka di buon livello capace di trarre maggior forza e maturità dal ruolo acquisito. Ma queste sono cose che ci dirà il tempo, sulle quali trovo ridicolo speculare in modo negativo addirittura gioendo delle sue sconfitte. Eh si perché adesso sembra più importante usare il torneo negativo di Hoshoryu per “avvalorare” le sterili tesi di promozione non meritata che sperare che recuperi in fretta e bene dai problemi fisici e che possa regalarci sul dohyo il suo sumo tecnico ed avvicente, giocandosi le vittorie con avversari forti e determinati che, si, possono anche sconfiggerlo. Chiudo l’argomento con una piccola provocazione… secondo voi se fosse stato ancora ozeki Hoshoryu non avrebbe chiuso questo torneo con un kachi koshi? 8-7 o 9-6 quello che volete. Secondo me si. Ma l’essere Yokozuna non ammette il rischio di arrivare a giocarsi un kachi-koshi al senshuraku, richiede che tale minimo obbiettivo venga raggiunto più rapidamente possibile e su questo Hoshoryu dovrà lavorare in modo particolare.
Se siete arrivati fin qui a leggere oltre ad avere la mia stima ci son solo due ragioni; o avete trovato interessante quanto scritto o eravate curiosi di sapere cosa avevo da dire sui “top player” e l’escamotage di partire dal basso ha dato i suoi frutti. Scherzi a parte eccoci arrivati al protagonista dell’Haru basho: Onosato.
L’ozeki ha mostrato sul dohyo il suo sumo d’attacco, potente, a trazione anteriore che non fa prigionieri e spazza via gli avversari. Ha concesso tre incontri, e Wakamotoharu, Takayasu ed Oho sono stati molto bravi nell’impedirgli di sviluppare la sua potenza, bloccandolo con rapidità o sorprendendolo con azioni fulminee e ben preparate a tavolino. La cosa che impressiona maggiormente è che non si scompone, anche perdere in un momento topico del basho non ha scalfito la sua fiducia nei propri mezzi e la sua fame di vittoria. Ciò che mi impressiona di più, onestamente, è che il ragazzone ha margini di miglioramento piuttosto ampi, sia sul sumo di difesa (se mai ne avesse bisogno) sia sulla plasticità di adattarsi a circostanze inattese. A Maggio potrebbe raggiungere una promozione a tempo di record altra cosa alla quale ci sta abituando. La mia speranza è che trovi avversari con cui lottare fino alla fine ad ogni basho in modo da regalarci incontri di altissimo livello, combattuti e tirati, di quelli che lasciano a bocca aperta e soddisfatti… a prescindere da chi, poi, vinca.
Hakkeyoi!


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