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Il mondo del sumo raccontato da un italiano in Giappone
大相撲について イタリア人が イタリア語で語る

Con la vittoria di Kirishima su Takakeisho domenica 26 novembre si è concluso definitivamente il Kyushu Basho, l’ultimo torneo della stagione, e seppur non sia stato spettacolare e imprevedibile come il precedente, ha comunque offerto match interessanti, risposto a tante domande, e sollevato ulteriori quesiti.

I campioni delle varie divisioni sono:

  • Makuuchi: O Kirishima (霧島, 27 anni)
  • Juryo: J1 Kotoshoho (琴勝峰, 24 anni)
  • Makushita: Ms42 Satorufuji (聖富士, 19 anni)
  • Sandanme: Sd62 Daishoryu (大昇龍, 21 anni)
  • Jonidan: Jd61 Dairinzan (大凜山, 19 anni)
  • Jonokuchi: Jk14 Aonishiki (安青錦, 20 anni)

l’edizione dell’anno con l’età media più bassa tra i vincitori.

Partendo proprio dal musubi no ichiban del day 15 – il primo faccia a faccia tra Takakeisho e Kirishima, da quando anche quest’ultimo è diventato Ozeki – possiamo constatare una maggior consapevolezza del piano di gioco e una minor tensione nel gestire i momenti salienti da parte del 27enne della Mongolia, che ha ottenuto così la seconda Coppa dell’Imperatore. È la prima volta che arriva a doppia cifra (13-2) da quando è stato promosso, e questo risultato sicuramente vale come risposta a chi avesse ancora dubbi sull’effettivo valore di Kirishima ma inevitabilmente porta anche lo sguardo a ciò che potrebbe accadere, rinnovando questi dubbi sotto altra forma. A veder lottare questi due rikishi (Taka e Kiri) e considerando l’esito, sembra quasi assistere ad un passaggio di consegne dove Takakeisho si libera del pesante fardello di esser campione dell’ultimo torneo e cede lo scettro mediatico a Kirishima. Ora sarà lui per i prossimi due mesi il ‘potenziale Yokozuna’, la cui corda bianca al solo pensiero è un fardello molto più pesante da portare. Come reagirà a questa nuova pressione Kirishima? Avremo quasi due mesi per dilungarci su questa risposta.

Restando tra gli Ozeki, il Kyushu Basho a metà torneo aveva già visto spegnersi completamente le chance di compiere qualcosa di storico a Takakeisho (sconfitto back to back da Gonoyama e Asanoyama a cavallo della prima settimana); mentre ci ha fatto conoscere ancor meglio un lato noto di Hoshoryu. Il 24enne della Mongolia ha avuto la miglior partenza della carriera (5-0, questa sì una novità) ma poi ha iniziato a incepparsi con alti e bassi, alzando la cresta quando non era necessario e sciogliendosi nei momenti clou. Ci sono ancora atteggiamenti da smussare, derivanti anche dal nuovo ruolo che ricopre, ma la strada per diventare un campione sembra segnata.

Restando in san’yaku a sorridere – chi parzialmente e chi con piacere – solo i due Sekiwake Daieisho e Kotonowaka. Il primo chiude con 9-6 facendo registrare per la prima volta (assieme al 2012 anno d’esordio) 6 kachi-koshi in tutti i 6 tornei dell’anno; tuttavia egli non sarà pienamente soddisfatto perché compie un passo indietro verso la promozione, con ben due sconfitte nelle ultime tre giornate (tutte vs Ozeki). Kotonowaka invece vince per la quinta volta il Kanto-sho (premio dello spirito combattivo) grazie ad un 11-4 che lo piazzano per la prima volta in carriera al 2° posto del podio di un torneo Makuuchi.

A fargli compagnia c’è anche Atamifuji, rivelazione che ormai rivelazione non è più, dato che è al secondo 2° posto consecutivo. Anche per lui ‘premio delle combattività’ e solamente applausi per un 21enne lanciato verso i piani alti del sumo, il quale sembra più interessato ad apprendere dai colleghi più esperti che subirne la reverenza. 11-4 anche per Ichiyamamoto: risultato inaspettato messo a segno a 30 anni da un lottatore dinamico e tenace, che come premio potrebbe arrivare al suo best ranking (da M14 a M8).

Il resto del san’yaku (Wakamotoharu, Abi e Hokutofuji) non centra la maggioranza di vittorie (Waka al primo make-koshi da luglio 2022), così come Asanoyama (4-4-7, salva parzialmente la sua situazione dopo una settimana di assenza per infortunio), Shodai (6-9, incarnazione del Dottor Jekyll e Mr. Hyde applicato al sumo), e Meisei (4-11, mai veramente efficace col suo yotsu-zumo).

Sorride eccome invece Ura che lo fa a prescindere, ma questa volta avrà un motivo in più per essere felice: dalla posizione di Maegashira 1 infatti il 31enne giapponese ha ottenuto un record di 8-7 che a rigor di logica potrebbe bastargli per esordire in san’yaku. Anche in questo torneo appena terminato non sono mancati da parte di Ura tentativi falliti di mosse acrobatiche, grandi balzi efficaci, e vittorie spettacolari (come quella contro Kotonowaka e, al day 15, contro Hokuseiho). Le otto vittorie del torneo sono arrivate dopo aver perso per le prime cinque giornate consecutive, un vero e proprio ribaltamento che non si era mai visto da un lottatore così empatico ed emotivo come Ura, segno di una maturazione non solo nella lotta.

A centro banzuke troviamo i due M5 Onosho e Midorifuji che non avrebbero potuto avere un torneo più differente. Il primo con un 3-12 ha mostrato le lacune del suo sumo lineare, il secondo invece sfiora ancora una volta la doppia cifra – sarebbe stata la terza quest’anno – rendendo la vita difficile a chiunque. Il solo rammarico per Midorifuji è il calo nel finale, 3 sconfitte negli ultimi 4 match.

Volta pagina completamente rispetto all’Aki Basho Tamawashi, il quale risale la china con un 9-6 caratterizzato in negativo dalla sconfitta al day 5 contro Tomokaze, nel giorno del suo 39esimo compleanno. 

Scendendo ai piedi del Makuuchi, troviamo tre rikishi che hanno fatto toccata e fuga nella massima divisione. Con ogni probabilità infatti, tre dei quattro lottatori che debuttavano nella Serie A del sumo dovranno già salutarci: M15 Tohakuryu, M16 Roga e M17 Kitanowaka hanno chiuso tutti con 5-10. 

Chiudendo brevemente con il Juryo, Kotoshosho, che quando lotta in questa divisione sembra raggiungere il massimo della convinzione e concentrazione, ha vinto il titolo per la terza volta, battendo al play-off Onosato. 

Quest’ultimo ha dato ulteriore conferma delle sue strabilianti doti sul dohyo fermandosi di nuovo a un passo dal successo, anche se siamo abbastanza sicuri che quando la posta in palio sarà più alta non andrà a finire sempre così. Con due 12-3 consecutivi, il 23enne talento della Nishonoseki-beya è pronto a vivere il prossimo torneo come mina vagante. Celebriamo infine il kachi koshi raggiunto in extremis dal gigante bulgaro Aoiyama, le cui braccia quando si trova con l’acqua alla gola ritrovano eccome la forza per mulinare fino alla vittoria.


Il Torneo del Kyushu è finito ma il sumo continua: sin dal 3 dicembre comincerà il tour invernale (冬巡業 fuyu-jungyo) che porterà i lottatori più famosi ad esibirsi nelle località più a sud del Giappone, compresa proprio Fukuoka. Il tour terminerà la vigilia di Natale.

Riguardo al prossimo torneo vi consiglio di segnarvi le date più importanti: il 25 dicembre esce il nuovo Banzuke mentre il Torneo di gennaio (Hatsu Basho) avrà luogo a Tokyo dal 14 al 18 gennaio.

Noi di Italianozeki non abbiamo intenzione di prenderci nessuna pausa ma continueremo a portare news, traduzioni e contenuti originali sul mondo del sumo giapponese.

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Quote of the week

“Like a demon, you all go out to win. When you step out of the ring, you are gentle. For me that’s what dignity is. Yokozuna sumo… no matter if you are young or if you are old, even if you are a nice person, a good Yokozuna, if you don’t get results on the dohyo you should retire. I believe that winning is Yokozuna sumo

~ Hakuhō Shō