articolo: Alessio Niffoi
Chi segue assiduamente il sumo da diversi anni è passato da un periodo d’oro con abbondanza di Yokozuna ed ozeki capaci di dar filo da torcere a questi ultimi, a un periodo più recente in cui i massimi vertici del banzuke non sembrano (se non a sprazzi e nella singola figura di Terunofuji) cosi nettamente superiori al resto dei rikishi della massima divisione. Sinceramente un periodo di transizione dopo l’epopea di Asashoryu e Hakuho, intervallati da Harumafuji, Kakuryu, Kisenosato, Baruto e compagnia bella, era prevedibile, ed è anche normale avere periodi di “regolarità” dove magari non c’è il fenomeno di turno ma diversi nomi che emergono e che devono farsi le ossa, e per i quali bisogna attendere se la maturità porterà risultati e costanza.
Sorprende sempre leggere commenti di appassionati che criticano aspramente questo o quel lottatore perché non trova la costanza che ci si attende da lui, o sono rapidissimi a salire sul “carro del vincitore” non appena un nome nuovo si affaccia al sumo che conta e mette sul piatto valide aspettative che, va ripetuto, necessitano del giusto tempo per essere confermate.
L’argomento che più di altri nell’ultimo periodo ha infuocato le discussioni fra appassionati nei social e nelle varie community (compresa quella di italianozeki ovviamente) riguarda nientemeno che il rank di ozeki, ciò che anticamente rappresentava il pinnacolo della massima espressione del sumo, e ciò che oggi è il secondo rank più importante del banzuke, quello che non si conquista con un singolo ottimo torneo ma per il quale bisogna dimostrare grande costanza di prestazioni, fare numeri importanti, le vittorie a doppie cifre meglio se accompagnate dalla vittoria di un basho, o comunque combattere con costanza per la vittoria. Il rank che può aprire le porte verso il sogno di diventare Yokozuna.
È innegabile che negli ultimi tempi ci sia stata una carenza di prestazioni e per qualche tempo anche di presenze per quanto riguarda il rank di ozeki ma è proprio il caso di spingere con il tema “non ci sono più gli ozeki di una volta!” ? Oltre questo malcontento generico c’è una sottotrama più specifica che riguarda l’inizio della carriera di un nuovo ozeki, con l’idea che diventare ozeki voglia dire poi avere un calo nelle prestazioni, non riuscire più a combattere come prima e, in poche parole, essere un’onta per il rank e dare spazio nei basho per vittorie “dalle retrovie” o facili successi per lo Yokozuna.
Io stesso, scherzosamente, nella compilazione giornaliera delle nostre pagelle del basho ho parlato di “sindrome di Shodai” per riassumere la problematica di uno shin ozeki nell’affrontare i suoi primi tornei. Ovviamente questa voleva essere semplicemente una piccola provocazione, e mi son permesso di tirare dentro l’incolpevole Shodai solo perché ho fatto il tifo per lui durante la sua corsa ad ozeki e speravo proprio potesse mantenere quel livello di qualità nel suo sumo. Ma che problemi può affrontare uno shin ozeki al suo debutto?
Ovviamente la spesa energetica, sia fisica che mentale, nella “corsa” necessaria per raggiungere il rank è veramente alta, e non dovrebbe essere strano osservare un calo fisico o psicologico dopo il raggiungimento di un obiettivo così importante e così difficile da conseguire. Si può comunque obiettare che nel sumo il raggiungimento di un rank porta con sé oltre che gli onori anche gli oneri di dover rappresentare i vertici di tale sport/tradizione. A proposito di onori, anche quelli possono giocare un ruolo molto importante sulle prestazioni di uno shin ozeki, che si ritrova dopo la promozione (ancor di più se legata alla vittoria di un basho!) a dover affrontare uno sproposito di impegni mondani, con interviste, incontri con i fan, con gli sponsor, pubblicità, eventi promozionali e cerimonie che per diverse settimane non solo rubano tempo agli allenamenti ma ne alterano anche la ciclicità che si imprime nella memoria muscolare di atleti che spingono il loro fisico a livelli estremi.
Si può parlare allora di “sindrome dello shin ozeki?”
Credo che se siete arrivati fin qui a leggere, meritate una rapida risposta prima di procedere con la seconda parte dell’articolo: secondo me no.
È vero che ci sono diversi fattori che potenzialmente possono influenzare negativamente le prestazioni di uno shin ozeki, dall’affaticamento legato a un eventuale aumento dei carichi di allenamento, a cambi nella dieta per mettere su massa extra, dal calo psicologico, dagli eccessivi impegni etc. Non è vero, a mio avviso che tali cose possano, però, segnare la carriera di un lottatore al punto da cambiarne attitudine e qualità. In soldoni, se uno ha la qualità per essere ozeki potrà anche iniziare in modo zoppicante ma potrà e dovrà dimostrare di reggere pressione, ritmi e quanto richiesto per stare lì in alto. D’altra parte ci sta anche che un lottatore che magari ha come dimensione “massima” fra i maegashira alti e il basso san’yaku riesca in un periodo di particolare forma fisica, aiutato magari anche da un po’ di sorte (leggasi “servono urgentemente ozeki”) possa arrivare a trovare continuità a ottimi livelli per diversi basho di fila e convincere le alte sfere per una promozione.
In apertura abbiamo sdoganato lo slogan ricorrente in molti commenti critici sui social e sulle community di “non ci sono più gli ozeki di una volta”. Già, una volta… ma come erano gli ozeki “una volta”? Siamo andati a ritroso a verificare i primi basho degli ozeki promossi negli ultimi trent’anni. Lasciamo a voi di tirare le somme e le considerazioni che possono scaturire dal seguente excursus; buona lettura!
Nel 1993 non è stato promosso alcun ozeki, il primo che rientra nell’ultimo trentennio è Takanonami, che ha esordito come shin ozeki a marzo del 1994 (e prima di lui Kirishima ma nel 1990). Takanonami parte bene con jun-yusho e 7 kachi koshi consecutivi di cui due jun-yusho e 5 tornei chiusi in doppia cifra (di cui ben 4 a 12 vittorie!). È stato un ozeki abbastanza longevo nella sua carriera con 37 apparizioni come ozeki nei banzuke.
Dal 1994 dobbiamo saltare al 1999 per avere un nuovo ozeki: Chiyotaikai che esordisce a marzo ma è costretto al ritiro per infortunio. Nel torneo successivo è assente perché ancora infortunato, poi infila ben 9 kachi-koshi consecutivi con 5 chiusi in doppia cifra e la curiosità che dopo i due basho in make-koshi scende da O1 a O2 e non a sekiwake. Sarà insieme a Kaio l’ozeki con più basho nel rank , ben 65.
[Il motivo del mancato declassamento va ricercato in una regola oramai scomparsa, una sorta di permesso di guarire ai rikishi infortunati senza che perdano posizioni nel Banzuke. Questa usanza è oramai scomparsa perché abusata da molti e molte volte. In realtà è stata poi ripresa temporaneamente durante il “Torneo del Covid” di Nagoya 2022 coi lottatori contagiati che sono rimasti più o meno nella loro posizione al torneo successivo.]
A settembre dello stesso anno esordisce nel rank anche Dejima, che sarà ozeki per 12 tornei e che parte molto bene con 8 basho in kachi-koshi dei quali 5 chiusi in doppia cifra.
Nel torneo di Maggio del 2000 lo shin ozeki è Musoyama, che parte male con assenza al debutto e 4-11 al secondo torneo, passando direttamente da kadoban a sekiwake e recuperando poi il rank immediatamente con un terzo torneo chiuso a 10-5. Da lì infila un filotto di 10 kachi-koshi consecutivi dei quali 5 in doppia cifra e un jun-yusho. È stato ozeki per 27 basho.
Luglio dello stesso anno vede esordire un nuovo ozeki, Miyabiyama , per lui partenza con make-koshi e poi alcuni tornei nei quali si attesta sulla sufficienza. Su 8 totali da ozeki 4 kachi-koshi e 4 make-koshi, senza mai raggiungere la doppia cifra di vittorie.
Il 2000 è stato un anno prolifico di Ozeki e dopo Musoyama e Miyabiyama, il basho di Settembre vede esordire lo shin ozeki Kaio. I primi 7 tornei da ozeki per Kaio si riassumono con cifre clamorose: 6 kachi-koshi con doppia cifra di cui due Yusho vinti con un ritiro per infortunio nel mezzo fra le due vittorie (entrambe per 13-2). Come segnalato qualche riga fa, Kaio è, insieme a Chiyotaikai il titolare del record di tornei da ozeki (65).
Bisogna poi attendere gennaio 2002 per rivedere uno shin ozeki sul dohyo e stiamo parlando di Tochiazuma. Lui che ozeki lo è stato poi per 30 tornei, è l’unico negli ultimi 30 anni ad esordire vincendo il Yusho e segnando poi due kachi-koshi in doppia cifra. Successivamente a questa partenza clamorosa è costretto al ritiro dal suo quarto basho e segue un periodo in cui alterna infortuni e kachi-koshi da 8-7 per poi riprendersi fisicamente e andare a vincere un altro yusho. Nelle prime 14 da ozeki vince due tornei e combatte ripetutamente con gli infortuni. Resta sempre ozeki anche con due make koshi consecutivi e poi 8-7 perchè scende da O1 a O3.
Ben quattro anni dopo (gennaio 2006) viene promosso ozeki Kotooshu, lo spilungone bulgaro trova nel rank il suo habitat naturale, mette in fila 11 vittorie dal debutto delle quali 3 in doppia cifra prima d’incappare nel suo primo make-koshi essendo costretto ad abbandonare il torneo per infortunio. Per lui ben 47 volte sul banzuke come ozeki.
L’anno successivo vede l’arrivo, sul secondo gradino del banzuke, di Kotomitsuki che debutta a settembre del 2007 e si presenta con un ottimo inizio archiviando 8 tornei positivi consecutivi dei quali 4 in doppia cifra impreziositi da uno jun-yusho prima di trovare il make-koshi dovendo concludere anzitempo il basho per infortunio. Su 17 tornei da ozeki ( l’ultimo era in banzuke ma non ha partecipato perché concluse la sua carriera) ha segnato solo due make-koshi dovuti a ritiri per infortunio.
Il basho di maggio del 2010 ci regala lo shin ozeki Baruto, gigante dell’Estonia che impatta sul dohyo come un martello pneumatico: scrive sugli annali un filotto di 13 tornei positivi di fila dal debutto (il primo già con 10-5), con 8 chiusi in doppia cifra e come ciliegina sulla torta un Yusho vinto! Al 14° basho da ozeki è costretto al ritiro per un infortunio che in pratica sancisce la fine della sua carriera. Su 15 tornei da ozeki gli unici due make-koshi sono legati al suo infortunio.
Kotoshogiku esordisce a novembre del 2011, si presente con un ottima partenza chiudendo il debutto con 11-4 per poi segnare altri quattro kachi-koshi (dei quali 3 in doppia cifra) per poi incappare nel primo torneo negativo chiuso anzitempo per infortunio. Per lui poi saranno 32 basho come ozeki.
Il successivo shin ozeki è stato Goeido che si presenta nel settembre 2014 con un sufficiente 8-7 al quale segue subito il primo make-koshi. Nei primi tornei si attesta sulla sufficienza degli 8-7 alternando qualche make-koshi. In generale poi terrà questa alternanza inserendo però anche tornei di ottimo livello che gli valgono la vittoria di uno Yusho e due jun-yusho. Per lui 33 basho nel rank.

Il basho di luglio del 2017 è il primo torneo da ozeki per Takayasu che parte con un buon 9-6 salvo poi doversi ritirare per infortunio durante il successivo basho. Al rientro segna due 12-3 che gli valgono anche due jun-yusho per poi dover dare forfait al successivo torneo. In 15 basho da ozeki segna 4 make-koshi dei quali due ritiri a torneo in corso e due da assente per infortunio.
Esattamente un anno dopo, a luglio del 2018 esordisce come shin ozeki Tochinoshin. Parte alla grande con 5 match vinti ma poi è costretto ad abbandonare il torneo per infortunio. Rientra segnando due kachi-koshi per poi dover abbandonare nuovamente il torneo in corso per infortunio. Nel basho successivo fa 7-8 e scende a Sekiwake riuscendo poi a riprendere subito il rank di ozeki con un 10-5 nel basho successivo. Purtroppo l’infortunio al ginocchio sarà cronico e segnerà non solo la sua esperienza da ozeki (7 basho in totale con soli due kachi koshi) ma il proseguo della sua carriera.

Takakeisho (che è fresco fresco dall’essersi levato di dosso l’ennesimo kadoban vincendo addirittura l’Aki basho 2023) esordisce da ozeki a maggio del 2019 e parte male ritirandosi a basho in corso per infortunio, ed essendo poi assente al torneo successivo, scende a sekiwake. Rientra e si riprende il rank di ozeki con un 12-3 che vale anche uno jun-yusho e poi alterna tornei ottimi a kadoban e infortuni. Nei primi 8 da ozeki trova uno yusho e due jun-yusho. Al momento mantiene il rank di ozeki che ha già rappresentato sul banzuke per 25 volte.
Nel luglio del 2020 lo shin ozeki è Asanoyama, che parte bene chiudendo a 12-3 (jun-yusho) al quale fa seguire un 10-5 per poi fermarsi per infortunio. Torna e si ripresenta con un altro jun-yusho a 11-4 ed un altro 10-5. Il torneo successivo deve ritirarsi e segna make-koshi con 7-5-3 per poi subire una lunga squalifica legata alla violazione delle norme anti-covid. Su 7 da ozeki 4 in doppia cifra con due jun-yusho, e un basho come ozeki solo sulla carte dei banzuke poiché squalificato. Al momento è risalito nel banzuke e cerca di riprendersi quel rank per il quale ha tanto lottato.

E siamo giunti ai tanto criticati tempi più recenti:
Novembre 2021 esordisce da ozeki Shodai, uno dei rikishi più criticati degli ultimi tempi (qui un altro articolo sul suo caso) al quale si rimprovera di non aver onorato il rank. Shodai parte ritirandosi al suo primo basho per poi segnare 11-4 e jun-yusho al successivo torneo. Segue poi un make koshi a 7-8 con relativo kadoban che risolve con un 9-6 nel basho seguente. Su 13 da ozeki segna 6 make-koshi, alterna kadoban e recuperi per poi perdere il rank a novembre del 2022. Non una carriera incredibile ma come si può notare c’è chi ha fatto altrettanto e anche di peggio.
Come, ad esempio, Mitakeumi che ha conquistato il rank dopo una lunga militanza da sekiwake (19 tornei) ma non è poi riuscito ad esprimere il meglio del suo sumo stando al top del banzuke. Per lui 4 tornei da ozeki, buon esordio con 11-4 (marzo 2022) per poi fare make koshi con 6-9 e ritirarsi a 2-5-8 nel torneo successivo. Scende a O2 ma con 4-11 saluta il rank.
Gli ultimi due Ozeki ad essere promossi sono Kirishima (debutto a luglio 2023) e Hoshoryu (debutto nel basho in corso, settembre 2023).

Kirishima si è presentato al suo primo basho da ozeki patendo un infortunio nel pre-basho giusto un paio di giorni prima dell’inizio del torneo, ha saltato le prime tre giornate per poi provare a recuperare il kachi-koshi nei 12 giorni rimanenti. Purtroppo ha chiuso a 6-2-7 e nel torneo appena concluso ha raggiunto il kachi.-koshi solamente al day 13 battendo proprio il connazionale e collega di rango Hoshoryu. Torneo chiuso 9-6.

Hoshoryu nell’Aki basho 2023 è partito teso e non ha mostrato il suo sumo nelle prime giornate, riuscendo poi nella disperata impresa di ottenere un difficile kachi-koshi in extremis dopo aver fatto registrare già 6 sconfitte nelle prime 9 giornate.
Ed eccoci arrivati alla conclusione del nostro viaggio a ritroso nel mondo degli ozeki degli ultimi 30 anni. Andando a tirare le somme possiamo rispondere alla questione : “esiste una sindrome da shin ozeki?”
Su 20 ozeki promossi negli ultimi trent’anni in 13 hanno debuttato con un risultato positivo, dei quali solo due con risultato minimo di 8-7 (uno dei due è Hoshoryu e abbiamo visto quale sia il valore del suo risultato) e uno 9-6 con ben 10 partiti con doppia cifra di vittorie (50% del totale) utili anche per vincere un torneo e arrivare secondi in altre due occasioni.
Restano 7 ozeki che sono partiti con un make-koshi ma credo sia il caso di dare uno sguardo più approfondito; di questi uno è stato per assenza (Musoyama) e 1 solo completando il torneo (Miyabiyama, 6-9) mentre gli altri 5 non hanno completato il loro primo basho per ritiro/infortunio. Andando poi a vedere i risultati del secondo basho si nota che ben 4 su 7 di quelli che hanno ottenuto un make-koshi al debutto sono poi riusciti a fare un secondo torneo positivo (Kirishima, Shodai, Tochinoshin e Miyabiyama), mentre solo uno di quelli partiti bene ha poi segnato un secondo torneo negativo (Mitakeumi).

Allargando poi lo spettro delle nostre osservazioni sulla carriera di ozeki nel complesso, andiamo a vedere che nonostante le brutte partenze la metà degli ozeki con make-koshi al debutto ha poi avuto una buona carriera nel rank (Chiyotaikai, Musoyama e Takakeisho che anche se ancora in attività ha già dimostrato molto, mentre lascio ovviamente fuori dal discorso Kirishima che è appena al suo secondo basho da ozeki).
Fondamentalmente negli ultimi 30 anni solo 4 ozeki non sono apparsi abbastanza inconsistenti nei loro risultati come ci si attendeva dopo la loro promozione: Miyabiyama che ha realizzato in 8 tornei un 50/50 di kachi-koshi poco convincenti e make-koshi, Tochinoshin che su 7 tornei ha raggiunto solo due volte il kachi-koshi (tartassato da pesanti infortuni alle ginocchia e non solo e mettendo in mezzo un 10-5 per recuperare subito il rank dopo il kadoban), Shodai che ha “vivacchiato” alternando kachi koshi ai kadoban e che ha mostrato solo al suo secondo basho lo spirito da ozeki con un 11-4 jun-yusho (su 13 tornei 6 make koshi e 7 kachi koshi) e Mitakeumi che dopo le ottime prestazioni da sekiwake aveva illuso partendo con un 11-4 per poi realizzare un filotto di make koshi che lo hanno portato addirittura fuori dal sanyaku.
I dati pertanto ci dicono che gli shin ozeki sono più portati a fare un buon primo torneo, che chi inizia bene solitamente prosegue bene, che partire male non necessariamente vuol dire naufragare nella mediocrità.
Altra osservazione importante è che chi fa male, spesso lo fa a causa di infortuni dovendo ritirarsi in corsa dal torneo, alimentando l’ipotesi che un cambio nella routine degli allenamenti possa non essere assorbito per tempo da uno shin ozeki.

La mia opinione sul “caso” della “sindrome dello shin ozeki “ è che sia venuta fuori… per caso! Le sfortunate esperienze di Shodai e Mitakeumi sui quali molti appassionati avevano riposto grandi speranze di nuove figure dominanti (le carriere da sekiwake di entrambi sono state ottime con grande consistenza dimostrata nel tempo) sono state eventi anomali statisticamente parlando e tenendo sempre presente quanto difficile sia il lavoro di un ozeki credo sia importante non puntare il dito su nessuno.
Ozeki diventati Yokozuna
Come? Manca qualcosa dite? Beh sì, quelli che da ozeki sono poi diventati Yokozuna! Ovviamente chi ha poi raggiunto l’apice estremo del banzuke si presume lo abbia fatto con una clamorosa costanza di prestazioni come ozeki, ma ci sono anche casi di promozioni rapidissime conquistate con vittorie consecutive di basho. Giusto per curiosità andiamo però a vedere come abbiano esordito da ozeki quelli che poi hanno indossato la corda bianca:
Takanohana esordisce come ozeki a marzo del 1993 e lo fa con 11-4 e jun-yusho. Quello successivo è 14-1 yusho. In totale è ozeki per 11 tornei segna un make koshi a 7-8 e negli altri 10 sempre doppia cifra di vittorie con ben 5 yusho e 3 jun-yusho. Promosso con due vittorie consecutive a 15-0.
A settembre 1993 è shin ozeki Wakanohana, esordisce con 9-6. Nei primi 10 tornei da ozeki segna 6 basho in doppia cifra di cui un jun-yusho a 14-1! Al suo quarto torneo si ritira per infortunio per poi essere assente in quello successivo. Per lui 29 tornei da ozeki.
Musashimaru fa il suo debutto da ozeki nel marzo del 1994 e anche lui parte con 9-6. Nelle prime dieci però saranno 9 tornei in doppia cifra con uno Yusho e 4 jun-yusho. 32 i basho da ozeki prima di essere promosso.
Settembre 2002 esordisce l’ozeki Asashoryu, lo fa con 10-5 al quale fa poi seguire due basho vinti con 14-1 guadagnando una rapidissima promozione. Un lampo accecante.
Lo segue nel maggio 2006 Hakuho che non è stato cosi veloce ma ha esordito da ozeki con yusho a 14-1 seguito da jun-yusho a 13-2! Su 7 tornei da ozeki (5 dei quali chiusi in doppia cifra) ha segnato un make-koshi per assenza , vinto 3 yusho 1 jun yusho.
Harumafuji è shin ozeki a gennaio 2009, parte con un onesto 8-7 ma nei primi dieci basho va in doppia cifra 5 volte e vince uno Yusho. Saranno 22 le presenze da ozeki prima di indossare la corda bianca.
Il 2012 vede esordire come ozeki sia Kisenosato che Kakuryu, il primo a gennaio e il secondo a maggio. Kisenosato parte con 11-4 e nelle prime 10 apparizioni da ozeki segna 9 tornei in doppia cifra fra i quali due jun yusho. Giusto per ricordare quanto fosse dominante come ozeki c’è da ricordare che su 31 basho nel rank ne ha chiuso 24 in doppia cifra con uno yusho e ben 11 jun yusho!
Kakuryu parte con 8-7 e 9-6. In totale sarà ozeki in 12 tornei dei quali 5 in doppia cifra e due yusho, consecutivi che gli valgono la promozione.
L’ultimo della lista è Terunofuji, che può vantare ben due esordi da ozeki (o, per i pignoli un esordio ed un ritorno al rank): è shin ozeki nel luglio 2015, parte con 11-4 12-3 jun-yusho poi 9-6 prima di alternare 8-7 e ritiri per infortunio. Raggiunge altri due jun-yusho poi l’infortunio diventa gravissimo e lo costringe a fermarsi scendendo fino a jonidan 48. Da lì la famosa e clamorosa risalita del banzuke fino al vertice estremo, passando per altri due tornei da ozeki chiusi a 12-3 yusho e 14-1 jun-yusho che valgono la corda bianca.


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