Tutti gli articoli di paolodilorito

News Recap: Kakuryu e Ikioi cambiano acconciatura, Kiribayama e Ochiai cambiano… nome

Il Natsu Basho 2023 è finito da appena una settimana (qui puoi leggere il resocondo dell’ultima giornata di incontri), ma ci sono stati così tanti eventi nel mondo del sumo che sembra molto più tempo. Restando in tema torneo vi proponiamo la rassegna stampa giapponese nella quale non possono mancare caricature a disegno dei rikishi.

Di seguito invece trovate la lista dei nuovi sekitori per il prossimo torneo: cioè di quei lottatori che hanno compiuto il tanto agognato salto dalla terza divisione al Juryo, e inizieranno a ricevere uno stipendio mensile.

Tra i tanti verdetti che il Natsu Basho ci popone, il più importante è forse quello della pomozione a Ozeki da parte di Kiribayama. Il 27enne della Mongolia ha fatto registrare 34 vittorie negli ultimi tre tornei conquistandosi una meritatissimo salto di rango. Queste nuove responsabilità lo hanno spinto a cambiare shikona (qui trovate la lista di tutti i nomi+traduzione dei sekitori in attività) e quindi salutiamo Kiribayama per dare il benvenuto nel prossimo banzuke a Kirishima (ereditato dal suo capopalestra), il 253° Ozeki nella storia del sumo.
Sulla sua promozione di Kirishima – e più in generale sullo status di Ozeki – ne ha parlato anche Musashimaru senza peli sulla lingua. L’ex Yokozuna ha affermato di “non essere soddisfatto del suo sumo” e che “ultimamente gli Ozeki che dovrebbero essere l’immagine ufficiale del sumo mi pare abbiano fatto scendere il valore della divisione in questione. Se devo dirla tutta, questo scadere di importanza è da Kotoshogiku”.

A proposito di cambio nome c’è n’è anche un altro da segnalare, dal profondo significato simbolico: Ochiai, per celebrare la rapidissima promozione in Makuuchi (appena tre tornei) diventa Hakuōhō. Qualsiasi riferimento al suo capopalestra Hakuhō non è puramente casuale.

Per chi si appresta a vivere le fasi più entusiasmanti della carriera da lottatore, c’è chi invece dice basta. Stiamo parlando di Ishiura che non saliva su un dohyo da marzo 2022 e, in seguito ad un infortunio alle vertebre cervicali, seglie di ritirarsi. Non lascia comunque la Miyagino-beya anche perché ci sarà un bel da fare nell’aiutare Hakuhō a crescere i nuovi talenti.

Infine ci sono due che il ritiro lo avevano annunciato da tempo ma a causa dei vari ritardi per Covid, solo ora hanno potuto celebrare il danpatsu-shiki (cerimoniale taglio di capelli). Il 3 giugno è stato il turno dello Yokozuna Kakuryu mentre il giorno dopo è toccato a Ikioi.

News Recap: Teru is back! Bye bye Ichinojo

A poco più di una settimana dall’inizio del torneo di maggio 2023, riepiloghiamo le notizie principali che sono avenute nel mondo del sumo in quest’ultimi due mesi.

Messo da parte l’Haru Basho (sopra potete leggere le motivazioni della Japan Sumo Association all’assegnazione dei premi speciali), partiamo dalle notizie positive: e cioè il ritorno sul dohyo di Terunofuji. Lo Yokozuna infatti, assente negli ultimi tre tornei, ha fatto la sua ricomparsa il 2 aprile in occasione del tuor primaverile, con tanto di Dohyo-iri.

Il rikishi del momento è indubbiamente Kiribayama, neo-vincitore della Coppa dell’Imperatore a Osaka, suo primo titolo in massima divisione. Nelle scorse settimane il talento della Mongolia ha fatto visita alla palestra di Takayasu, l’Arashio-beya (essendo la sua sprovvista di altri sekitori), e i due hanno dato vita ad un’intensa sessione di allenamento.

Inolte per restare in forma Kiribayama (che ha compiuto ventisette anni il 24 aprile), è ricorso a metodi di allenamento poco ortodossi, come spingere tre colleghi contemporaneamente.

Passando alle notizie spiacevoli invece, la prima è quella che riguarda Wakatakakage. Il 28enne giapponese nell’ultimo torneo, dopo nove kachi-koshi consecutivi, non è riuscito a centrare la maggioranza di vittorie, anche perché nel day 15 non è stato fisicamente in grado di salire sul dohyo a causa di un infortunio al legametno crociato. Purtroppo questo problema ha necessitatò di un’operazione e difficilmente lo rivedremo presto a lottare.

Ma la breaking news di questi giorni è il ritiro di Ichinojo, campione Makuuchi a luglio dello scorso anno. Il gigante della Mongolia termina anzitempo la sua carriera da lottatore senza neanche avere la possibilità di restare nel mondo del sumo, in quanto non ha i requisiti per diventare oyakata. Aleggiano su questa decisione i problemi si violenza e abuso di alcool.

Terminiamo dando voce a due Yokozuna del recente passato. Uno è Kakuryu che si sta preparando alla sua cerimonia di taglio di capelli, che ha rilasciato un paio di interviste nei giorni scorsi.

Infine c’è l’ex Kisenosato, ora Nishonoseki oyakata, che ha parlato dell’origine dello shikona di Nakamura, Onosato, uno dei pupilli della sua palestra.

Il prossimo Torneo di Sumo avrà luogo a Tokyo dal 14 al 28 Maggio 2023. Se non vuoi perderti nessuna notizia o risultato seguilo con noi sui nostri sempre aggiornatissimi social:

Banzuke maggio 2023: bentornato Asanoyama! Kiribayama punta l’Ozeki, caduta lieve per Tochinoshin

In vista del Natsu Basho 2023 (al via domenica 14 maggio), è stato rilasciato lunedì 1° maggio il banzuke che ci accompagnerà nei prossimi mesi. Ovviamente non ci sono cambiamenti nelle prime due posizioni: lo Yokozuna è Terunofuji e dopo tre tornei saltati consecutivamente e due operazioni alle ginocchia, ci si aspetta di rivederlo sul dohyo al Kokugikan di Tokyo; mentre l’Ozeki solitario resta Takakeisho, che per la sesta volta nella sua carriera sarà in stato di kadoban. Cioè a rischio declassamento perché nello scorso torneo non è riuscito ad ottenere la maggioranza di vittorie.

Takakeisho ha cambiato il suo nome: da 光信 Mitsunobu a 貴信 Takanobu, che poi sarebbe il suo vero nome.
D’ora in poi il nome completo da rikishi sarà il seguente: 貴景勝 貴信 Takakeisho Takanobu

Così come nello scorso torneo, avremo sette lottatori tra Sekiwake e Komusubi, ma a differenza di marzo saranno ripartiti in maniera differente: 4 Sekiwake e 3 Komusubi. Ad occupare il gradino sotto l’Ozeki saranno Kiribayama, Hoshoryu, Daieisho e Wakamotoharu, ognuno dei quali necessita di qualche approfondimento. Il vincitore dell’Osaka Basho Kiribayama sarà al suo secondo torneo in questa posizione di classifica e un eventuale buona prestazione con doppia cifra dovrebbe consentirgli la promozione ad Ozeki. Ha questo come obiettivo anche il suo connazionale Hoshoryu, ma per lui la situazione è un po’ più ostica. Il giovane mongolo ha 18 vittorie negli ultimi due basho, e quindi per sperare in una promozione ha bisogno di alzare la Coppa dell’Imperatore con un record schiacciante. Certamente un’impresa alla portata del suo talento, dunque è arrivato il suo momento?

Kiribayama
“Sono arrivato ai piedi della montagna, quella da scalare per diventare Ozeki. La vedo come una grande chance, voglio pensarla come l’ultima mia possibilità. Il mio obiettivo è di raggiungere la doppia cifra di vittorie. Ora come ora penso solo ad allenarmi senza pause ma spero che al Danpatsu-shiki di Kakuryu possa esserci l’Ozeki Kiribayama, sarebbe un bel modo per salutarlo.”

A fargli compagnia come Sekiwake ci sono come detto Daieisho (che ritrova questo ruolo dopo settembre dello scorso anno) e Wakamotoharu, per la prima volta così in alto nel banzuke. Fratello maggiore di Wakatakakage, in pochi si aspettavano che in così breve tempo raggiungesse questo traguardo, superando addirittura il fratello (fermo per infortunio), e si tratta del sesto rikishi dopo la seconda guerra mondiale proveniente dalla prefettura di Fukushima a raggiungere questo obiettivo. Inoltre i due Waka sono la quarta coppia di fratelli a raggiungere il grado Sekiwake. Le coppie precedenti erano Wakanohana e Takanohana, Sakahoko e Terao, e più recentemente Wakanohana e Takahanada che furono promossi nel torneo di maggio del 1993. (I nomi dei Rikishi sono quelli che avevano quando raggiunsero la promozione a Sekiwake).

Wakamotoharu
Non ho ancora realizzato la cosa di essere diventato un Sekiwake. Senza addormentarmi sugli allora voglio solo fare il mio dovere. I lottatori che più mi stimolano sono mio fratello (Wakatakakage) e Kiribayama.

Arashio oyakata
Il suo più grande cambiamento è stato quando ha incominciato ad attaccare prendendo il mawashi a sinistra, da quel momento in poi le sue percentuali di vittoria sono aumentate.

Partendo proprio da Wakatakakage ci spostiamo ai Komusubi. Purtroppo il vincitore del torneo di marzo 2022 non sarà presente ai nastri di partenza a causa dell’operazione al legamento crociato poco dopo la fine del Torneo di Osaka. Per lui si prospetta un lungo stop.

Oltre a lui ci sono Kotonowaka (che resta fermo in classifica per il terzo torneo consecutivo nonostante il 9-6 di Osaka) e Shodai (che torna subito in san’yaku, anche se non era Komusubi da marzo 2017).

Ad un passo dal san’yaku invece troviamo come Maegashira 1 Abi e Midorifuji. Quest’ultimo viene dall’agrodolce torneo disputato a Osaka dove, dopo 10 vittorie iniziali, ha concluso con 5 sconfitte (restando a bocca asciutta di coppa e premi speciali) e si dovrà consolare con l’eguagliamento del suo best ranking raggiunto a settembre 2022.

Con un bel salto di 5 posizioni, Takayasu si ritrova M2 di fianco a Endo (+4 per lui), seguiti alle calcagna da Tobizaru e Nishikifuji, entrambi Maegashira 3. Per la scimmia volante di tratta dell’ennesimo salto all’indientro dopo uno in avanti, per un riksihi che ormai ci ha abituato a prestazioni altalenanti. Il 26enne Nishikifuji invece non era mai stato così in alto in classifica.

A festeggiare il nuovo best ranking ci sono anche Kinbozan e Hokuseiho, che a Osaka disputavano il loro primo torneo in massima divisione. I due hanno stupito tutti (o forse no, visto che il loro talento sta diventando sempre più lampante) con 11 e 9 vittorie ciascuno, che si traducono nella posizione di Maegashira 5 per il kasako Kinbozan (+9), e in quella di Maegashira 11 per l’allievo di Hakuho, Hokuseiho (+4).

Passo all’indietro invece per i tre lottatori Mitakeumi (M6), Onosho (M9) e Meisei (M6) che non hanno brillato nello scorso torneo; mentre in caduta libera Ryuden, che perde 8 posizioni e si ritrova Maegashira 10, e il veterano della Mongolia Tamawashi (-6, M7).
A lasciare la divisione Makuuchi sono Bushozan (dopo appena un torneo torneo in Juryo, J3) e Azumaryu (-9, J2), mentre a tornare in massima divisione sono nomi di primissimo piano.

Dopo un anno di inferno e uno di purgatorio, l’ex Ozeki Asanoyama torna in massima divisione, alla posizione di Maegashira 14. L’ultimo torneo in Makuuchi risale a maggio 2021, mentre l’ultimo da Maegashira addirittura a settembre 2019. C’è indubbiamente grande attesa nel vederlo tornare a lottare a questo livello, ed è inevitabile non fare dei parallelismi con la risalita di Terunofuji, che nel luglio 2020 tornò ad alzare la Coppa dell’Imperatore proprio al suo ritorno in Makuuchi, dopo il lungo stop per gli infortuni alle ginocchia.

Asanoyama
Ora arriva il momento della verità. Devo vincere almeno 10 incontri, l’obiettivo di quest’anno è avvicinarsi al san’yaku. Salgo sul dohyo contento ma senza dimenticare di essere riconoscente. Devo cominciare da zero ma ce la metterò tutta.

C’è anche un altro ex campione a fare il suo ritorno: il gigante della Mongolia Ichinojo, che vincendo il titolo Juryo, si è aggiudicato il rank di M13.

Spostandoci proprio nel Juryo, in cima a tutti troviamo i due 25enni giapponesi Gonoyama e Shonannoumi, che proseguono la loro imperterrita marcia fatta di kachi-koshi e, mai così in alto in classifica, hanno un’occasione d’oro per raggiungere la Serie A del sumo. Ha in testa questo come obiettivo anche Enho che ne è uscito a novembre 2020, e da quella data mai era stato così in alto in classifica come adesso, occupando la posizione di Juryo 3 dopo il brillante 9-6 di Osaka. Una decina di vittorie e potremmo finalmente rivederlo in Makuuchi.

Fanno il loro debutto in seconda divisione Fujiseiun e Tokihayate. Come si legge sul sito ufficiale dell’associazione sumo, il 25enne Fujiseiun è il terzo rikishi della Fujishima-beya a raggiungere il livello Juryo da quando l’attuale Shisho lo ha fondato. I due precedenti erano stati Tsurugidake e più recentemente Bushozan, che era stato promosso nel torneo di marzo 2021. Inoltre è il 35° lottatore dopo la seconda guerra mondiale proveniente dalla prefettura di Kumamoto a raggiungere questo obiettivo. Il precedente era stato Takakento, promosso a marzo 2021. Infine, è il settimo laureato dell’Università Meiji e il precedente era stato Buyuzan, promosso nel maggio 2000.

Il 26enne Tokihayate invece è il primo rikishi della Tokitsukaze-beya promosso a Juryo da quando l’attuale Shisho lo ha ereditato. Il precedente della palestra Tokitsukaze era stato Oyanagi (in seguito Yutakayama), promosso nel novembre 2016. È l’ottavo neopromosso dalla prefettura di Miyagi dopo la seconda guerra mondiale. Il più recente è stato Gojoro, promosso nel luglio 1995. Infine, è l’undicesimo rikishi ex studente dell’Università di Agricoltura di Tokyo a raggiungere questo obiettivo, ancora una volta dopo Oyanagi. Tra i rientranti in Juryo invece troviamo Chiyosakae, con la sua ultima apparizione così in alto a gennaio di quest’anno.

Curioso il caso di Tochimusashi: è la seconda volta nella storia che un neopromosso Juryo vincitore del titolo, scende in Makushita senza essere riuscito a raggiungere la divisione Makuuchi. Il 24enne giapponese infatti al suo debutto da Juryo 14 era riuscito a primeggiare col record di 11-4 nel settembre scorso, ma da lì in poi non ha brillato e ora si ritrova in terza divisione. Il primo fu Hidenohana nel torneo del settembre 1988.

Chiudiamo con il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’. Tochinoshin ha ottenuto solo 5 vittorie a Osaka e da J2 adesso si ritrova J5; tutto sommato gli poteva andare peggio e il suo passato da lottatore di punta della sua generazione probabilmente avrà attutito la caduta. Sale invece di 6 posizioni Ochiai. Il 19enne talentuosissimo allievo di Hakuho in appena due tornei da professionista ha stupito tutti col suo sumo efficace e piacevole, e adesso dovrà farsi valere come Juryo 8.


Il prossimo Torneo di Sumo avrà luogo a Tokyo dal 14 al 28 Maggio 2023. Se non vuoi perderti nessuna notizia o risultato seguilo con noi sui nostri sempre aggiornatissimi social:

Rivivi il torneo di Osaka con le foto di Italianozeki [GALLERIA]

Italianozeki grazie ai finanziamenti dei sostenitori Patreon è potuto andare al Torneo di Osaka 2023 nelle giornate 1, 7 e 15. Posso assicurarvi che è stata un’esperienza unica. Chi ci segue su Telegram ha ricevuto alcune foto e video in diretta. Ora abbiamo deciso di costruire una galleria finale con tutte le migliori foto scattate durante le tre giornate al Torneo così potete assaporare l’atmosfera che ho percepito quando ero in arena, a pochi passi dal dohyo.

Ne abbiamo parlato un po’ anche in questo post:
ITALIANOZEKI AL TORNEO DI OSAKA 2023

DOHYO-IRI

Prima che comincino le divisioni Juryo e Makuuchi hanno luogo i rispettivi dohyo-iri (entrata sul dohyo) di tutti i lottatori. Lo scopo è quello di presentarli al pubblico e di effettuare un rituale purificatore. Senza dubbio uno dei momenti più esaltanti della giornata perché si ha l’occasione di vedere tutti i propri beniamini.

LANCIO DEL SALE

Un altro aspetto interessante dei rituali di Juryo e Makuuchi è il lancio del sale, rituale con lo scopo di purificare il dohyo prima dell’incontro. Ogni lottatore lo fa a proprio modo: chi si concentra, chi si batte le mani sul petto, chi lancia molto o poco sale. Quell’attimo identifica la strategia e il modo di affrontare il torneo di ogni singolo lottatore.

SPAZIO AI BANNER

Gli incontri coi rikishi più popolari sono sponsorizzati da varie aziende che pubblicizzano il proprio nome con dei banner. Il ricavato va un po’ all’Associazione Sumo e un po’ al lottatore vincitore (in ogni busta bianca ci sono circa 30.000 Yen).

VARI RIKISHI

Un po’ di foto dei lottatori più popolari dello scorso torneo.

FACCIA A FACCIA

Molti affermano che il momento più importante di ogni incontro è poco prima che la lotta cominci, quando i due lottatori si guardano in segno di sfida, quando la loro concentrazione raggiunge il picco massimo e sono pronti a dare tutto per la vittoria che potrebbe decidere il loro futuro. Penso che sia questo il momento più interessante per scattare le foto e immortalare quell’attimo pieno di tensione emotiva.

SCENE DI LOTTA

Onestamente preferisco godermi gli incontri senza fare foto o altro ma per alcuni match mi ero ripromesso di portare a casa alcuni scatti.

GYOJI, YOBIDASHI E OYAKATA

Non sono solo i lottatori i personaggi che popolano l’arena: i giudici a bordo dohyo e gli oyakata sono ex lottatori la cui popolarità non è mai scesa. Poi abbiamo i gyoji con i loto abiti sgargianti e gli yobidashi con la loro voce suadente.

A SPASSO ATTORNO AL DOHYO

In televisione si vedono poco i momenti morti, quelli senza azione, gli attimi in cui un lottatore entra e si siede, prende posto o si sistema il mawashi. Sono queste immagini che fanno capire l’importanza di assistere alle giornate dal vivo, ci si rende conto di quanto questi rikishi siano in realtà umani, come noi (ma un po’ più forti).

PREMIAZIONE

Alcuni scatti delle premiazioni.

UNO SGUARDO AL PUBBLICO

In arena si ventolano gli asciugamanini col nome del lottatore preferito. In questo modo si può capire chi siano i lottatori più amati: Endo, Ura, Wakatakage e poi, anche se non capisco, Shodai.

SALUTI FINALI

Prima che cominci il Makuuchi il Direttore Generale Hakkaku è salito sul dohyo insieme ai lottatori del San’yaku per i saluti finali durante l’ultimo giorno del torneo. Ha ringraziato i fan che hanno continuato a tifare nonostante l’assenza di Yokozuna e Ozeki e tutti insieme si sono inchinati verso le quattro direzioni dell’arena.

A fine giornata Satonofuji ci ha deliziato con lo Yumitori-shiki che sancisce la fine dei combattimenti (anche se poi nel senshuraku ha avuto luogo lo spareggio fra Daieisho e Kiribayama).

Il Brasile nel sumo pt.2: Kaisei fa la storia

Avevamo raccontato in questo articolo la storia dei primi lottatori di origini brasiliana ad approdare nel mondo del sumo, con la tradizione iniziata da Tatsunishiki, addirittura nel 1967. Con il passare degli anni, oltre ad aumentare il numero, è aumentato anche il livello dei rikishi che compirono la traversata oceanica dal Brasile verso il Giappone, e nei primi anni ’90 arrivarono i primi sekitori, capaci di raggiungere la divisione Jūryō. Il vero salto di qualità però c’è stato negli anni successivi, e in questa seconda parte della storia vorremmo parlarvi proprio di Kaisei Ichirō, unico lottatore capace di issarsi fino alla posizione di sekiwake e ritiratosi nel settembre 2022.

LEGGI ANCHE Le quattro ondate della Mongolia alla conquista del sumo

LEGGI ANCHE Shishi dall’Ucraina, cuor di leone

LEGGI ANCHE Come la tradizionale Georgia ha sfondato nel sumo

Prima di lui però, cronologicamente, abbiamo altri tre rikishi. Uno è Kotonomori Takamori 琴乃盛 隆盛, attivo solamente per quattro tornei, nel 1999, dove ha sempre fatto registrare un saldo positivo di vittorie. Ma evidentemente questo non è stato sufficiente a convincerlo a proseguire una carriera in questo sport: da jonidan 69 infatti non ha preso parte al torneo di gennaio 2000, annunciando il suo ritiro e lasciando la Sadogatake-beya per tornare in patria.

Decisamente più fruttuosa invece è stata la carriera di Takaazuma Katsushige e Kaishin Kikuzo, entrambi esordienti nel 2004.

Takaazuma Katsushige 孝東 克重 nato a Guarulhos, Sao Paulo nel 1981, iniziò a prendere dimestichezza con il sumo nell’Accademia di Sao Paulo assieme ad altri brasiliani di origini giapponesi e, come si legge in questo articolo tratto dal blog sumobrasileiro, si fece notare “per la grande forza fisica, il piacere nell’allenarsi; per il carisma; e le sue doti esplosive nella corsa” fino a ricevere una convocazione dalla palestra Tamanoi, destinazione in passato del folto gruppo di rikishi brasiliani degli anni ’90. Christiano Luis de Souza, questo il suo nome di battesimo, esordì nel torneo di maggio 2004 assieme agli estoni Baruto and Kitaoji, facendo registrare un dignitosissimo 6-1 replicato per altri due basho. Dopo cinque kachi-koshi consecutivi tuttavia è arrivato il primo infortunio a tenerlo fermo per un torneo, impedendogli di lottare nella divisione Makushita. Purtroppo riuscì a tornare a quel livello solamente dopo oltre due anni, nel novembre 2007, dovendo gestire nel frattempo ulteriori infortuni. La più alta classifica Takaazuma l’ha raggiunta nel marzo 2008 come makushita 24, ma un netto 1-6 non gli ha permesso di fare il salto ulteriore, e dopo il torneo di settembre di quell’anno è arrivato il suo ritiro, annunciato a sorpresa a 27 anni.

Takaazuma Katsushige [fonte]

Troppi infortuni hanno minato la sua carriera da lottatore ma non il suo spirito di brasiliano in giappone, e ancora adesso Takaazuma risiede a Tokyo. Le ultime notizie lo danno come gestore di un furgone paninoteca, Polpetta Rotisserie Chicken (qui la pagina Facebook), sposato con una giapponese e padre di tre figli. Nel 2015 poi ha dato prova di grande umanità aiutando a riparare i danni dopo la grave inondazione a Jōsō, Ibaraki, zona dove risiede. Grazie alla sua competenza in giapponese, portoghese, inglese, cinese e spagnolo, è stato in grado di aiutare altri stranieri ripristinando proprietà danneggiate, facendo traduzioni e lavori di riparazione [fonte].

Sempre nel 2004, ma nel torneo di gennaio, ha fatto il suo esordio nel sumo Kaishin Kikuzo  魁心 菊三. Nato a Para nel 1986, ha sùbito mostrato una propensione verso questo sport vincendo un torneo amatoriale in Brasile; e le sue discendenze giapponesi gli hanno permesso, tramite uno zio, di entrare in contatto con Tomozuna Oyakata (ex-sekiwake Kaiki). Con il ritiro dello statunitense Sentoryū Henri, si è aperto un posto per un lottatore straniero nella palestra Tomozuna, prontamente preso da Kaishin. 

Purtroppo l’andamento della sua carriera non si discosta troppo da quello del suo connazionale Takaazuma, con l’unica differenza che è durata qualche anno in più. Anche Kaishin (inizialmente con lo shikona Kainohama 魁ノ浜) ha iniziato con una serie di kachi-koshi, tanto da arrivare a giocarsi ai play-off il titolo jonidan nel gennaio 2005. La sua salita nel banzuke è stata inframezzata da svariati infortuni e nel maggio 2010, con un fisico da 185 cm e 160.8 kg, ha fatto il suo esordio in Makushita, la terza divisione. È riuscito in questo traguardo in altre due occasioni senza però mai produrre un record positivo di vittorie, e finendo per ritirarsi dopo il torneo di gennaio 2012 terminato con il quinto make-koshi consecutivo e il declassamento in Jonidan dopo quattro anni. 

Kaisei, Pele e Kaishin (circa 2011) [fonte]

Kashin, come Takaazuma, prediligeva uno stile di lotta più incentrato sulle prese al mawashi piuttosto che spinte dirette, ottenendo la maggior parte delle sue vittorie per yorikiri. Chiusa la carriera nel sumo con un best ranking da makushita 49, Kaishin è passato alla ristorazione lavorando come cameriere nel ristorante del suo ex compagno di palestra Kaishoryu. La sua storia è direttamente connessa con quella di Kaisei Ichirō – il vero protagonista di questo articolo – perché Kaishin prendendo la cittadinanza giapponese quando era ancora un rikishi, ha permesso alla sua palestra di reclutare altri lottatori stranieri e la scelta ricadde sul promettente Kaisei.

Wakaazuma col suo connazionale Kaisei

Ricardo Sugano è nato a San Paolo il 18 dicembre 1986 e da ragazzino non mostrava affatto un interesse verso il calcio, preferendo piuttosto sport da contatto come il judo. A 16 anni, considerando la sua notevole stazza, gli venne suggerito di partecipare ai campionati amatoriali brasiliani di sumo, dove vinse la competizione nella categoria senza limiti di peso. Questo risultato lo spinse a continuare gli allenamenti sotto la supervisione di Wakaazuma (ex jūryō di cui avevamo raccontato la storia in questo articolo) e ad approfondire la conoscenza di questa disciplina, ma il modo più efficace per farlo era andare direttamente alla fonte, cioè il Giappone. Le conoscenze di Wakaazuma, ritiratosi nel 2003, gli permisero di entrare in contatto con la Tomozuna-beya – la stessa di Kaishin – e venne accolto come lottatore nel 2006.

La presenza del suo connazionale nella palestra agevolò molto l’adattamento di Ricardo in un paese straniero, mentre per quel che riguarda la dieta non fu un problema visto che suo nonno, di nazionalità giapponese, già gli preparava piatti giapponesi quando vivevano in Brasile. E proprio per onorare Ichirō, il suo defunto nonno, Ricardo prese il nome di Kaisei Ichirō 魁聖 一郎.

Dopo un primo torneo nel settembre 2006 in maezumo, Kaisei a 19 anni ottenne in quello successivo un record di 6-1, con un fisico da 193 cm e 146 kg. Le buone prestazioni si ripeternono nei tornei successivi e nonostante qualche make-koshi, approdò stabilmente in makushita nel giro di due anni. Anche qui non sono mancati gli alti e bassi e per poco non ci scappò anche il titolo. Nel settembre 2009, col rango di Ms46, ottenne sette vittorie su altrettanti incontri e si giocò tutto in un play-off con il georgiano Ms10 Gagamaru che vinse il torneo. Successivamente a Kaisei gli ci vollero tre 5-2 consecutivi per uscire finalmente dal purgatorio del sumo, e fare il suo ingresso tra i sekitori (cioè i lottatori che ricevono uno stipendio mensile). L’esordio in Jūryō (quarto del suo paese a raggiungere questo traguardo) avvenne nel luglio 2010 e per i successivi 12 anni non è più sceso, diventando non solo il lottatore brasiliano di maggior successo ma anche il più longevo.

A novembre 2010, al terzo torneo in questa categoria, vinse il titolo Jūryō – il primo e unico della sua carriera – con il record di 11-4 seguito da un play-off a tre con Tochinowaka and Toyohibiki, battuti entrambi da Kaisei. Nel torneo successivo, un record di 8-7 da J1 gli fu sufficiente per entrare in Makuuchi, la massima divisione.

Il debutto nella Serie A del sumo fu scoppiettante: il 24enne Kaisei vinse infatti i primi 9 incontri come maegashira 16, risultato che non si vedeva dai tempi di Sadanoumi nel 1980, mantenendo un testa a testa con lo Yokozuna Hakuho. Ad infliggergli la prima sconfitta, nel decimo giorno, fu il georgiano Tochinoshin, impedendogli di avvicinarsi al record di Taiho che nel 1960 al debutto in Makuuchi arrivo a 11-0. In ogni caso, Kaisei terminò il Natsu Basho con un dignitosissimo 10-5, tanto da meritarsi il premio per lo Spirito Combattivo, e l’onore di ricoprire il ruolo di tsuyuharai per la cerimonia di ingresso dello Yokozuna Hakuhō, nonché portatore della bandiera durante le parate. “Ero nervoso ma Hakuho mi ha detto che ho fatto un buon lavoro. Sono rimasto accovacciato molto più a lungo di quanto mi aspettassi. È stato difficile. Ma lo Yokozuna è sembrato soddisfatto”, disse Kaisei all’epoca.

Kaisei è portabandiera di Hakuho dopo aver ottenuto un ottimo record di 10-5 al suo debutto in makuuchi (Maggio 2011)

Tuttavia le pressioni esterne tipiche di questo sport iniziarono a manifestarsi già al torneo successivo, quando il suo compagno di palestra, il veterano Ozeki Kaiō, annunciò il ritiro, rendendo quindi Kaisei il rikishi dalla classifica più alta nella sua heya. Il brasiliano non reagì bene, e quattro make-koshi consecutivi lo riportarono in Jūryō. La permanenza il seconda divisione durò appena un torneo e nei tornei successivi le sue qualità vennero premiate con un secondo Kantō-shō (a fine carriera saranno tre).

Negli anni successivi si alternarono record positivi a record negativi, certificando comunque il suo status da lottatore di massima divisione. L’apice in termini di classifica venne toccato nel 2016 quando a maggio entro in san’yaku per la prima volta (diventando il primo della sua palestra a riuscirci dopo Kaiō), e con un 8-7 venne promosso a Sekiwake due mesi più tardi. Disputò un unico torneo da Sekiwake non riuscendo a centrare il kachi-koshi, sconfitto nell’ultimo giorno dall’allora Ozeki Terunofuji in un match dove entrambi erano 7-7.

Rimasto lontano dai problemi fisici per tutta la sua carriera, il primo infortunio avvenne durante un allenamento con Hakuhō, in preparazione al torneo di marzo 2017. Un problema al ginocchio gli impedì di salire sul dohyo per i primi giorni di torneo, interrompendo una striscia di 739 incontri consecutivi dal suo esordio nel sumo. Questo problema si ripercosse sulle sue prestazioni, tanto da fare un altro breve passaggio, della durata di un torneo, in seconda divisione. La risalità fu rapida, e addirittura nel marzo 2018 da maegashira 6 chiuse con un 12-3, la sua miglior prestazione in assoluto. Sconfitto solamente da Ichinojō, Endō e dallo Yokozuna Kakuryu, Kaisei finì secondo nel torneo (assieme a Takayasu) dietro il vincitore Kakuryu.

Col passare dei mesi aumentarono anche i problemi fisici per il lottatore brasiliano. Prima un infortunio al polpaccio sinistro gli impedì di disputare per intero il torneo di novembre 2018 da Komusibi; poi si susseguirono problemi al tendine del bicipite destro (accusato durante un match contro Ryuden nel maggio 2019) e al braccio destro, che gli costarono l’ennesimo declassamento il seconda divisione. Infine la positività al covid di un suo compagno di palestra lo tenne fuori per tutto il torneo di gennaio 2021 (unica volta in 16 anni di carriera che ha saltato un basho per intero). Tornato in Jūryō per l’ultima volta nel marzo 2022 ha fatto registrare solamente 15 vittorie in tre tornei, e in vista di un suo declassamento in Makushita, Kaisei Ichirō ha annunciato il ritiro nell’agosto 2022.

È grandioso esser arrivato così lontano nel sumo ma allo stesso tempo è un sollievo annunciare il ritiro“. Come detto, l’idea di scendere in terza divisione dopo oltre un decennio non lo stuzzicava affatto. “In molti mi hanno spinto affinché continuassi e ottenessi le 4 vittorie necessarie per risalire tra i sekitori, ed essendo a malapena infortunato, avrei anche potuto farcela. Ma il fatto è che mi sono indebolito in generale, e la forza non è qualcosa che ti può ritornare“.

Nella conferenza tenuta dopo aver annunciato il ritiro, Kaisei ha aggiunto: “Gli ultimi 16 anni sono volati via in un batter d’occhio, e quanto mi sono divertito fino a questi ultimi mesi“. Parlando del suo più bel ricordo come lottatore non ha avuto dubbi: Battere l’ozeki Takayasu nell’ultimo match di giornata, nel torneo di luglio 2018, day 10. Fino a quel momento mi era capitato di disputare qualche match conclusivo di giornata, ma senza mai riuscire a vincere. L’atmosfera era tutt’altra cosa quando filamente ce l’ho fatta; i fan sono stati fantastici quel giorno e non avrei potuto farcela senza”. In vista della sua carriera da allenatore, col nome di Tomozuna Oyakata, ha aggiunto: “Non voglio che i miei allievi pensino solo a migliorare il loro sumo, ma anche all’approccio nella vita quotidiana, e sopratutto come mostrare riconoscenza verso i fan”.

Ottenuta la cittadinanza giapponese nel 2014, Kaisei ha quindi potuto ereditare il titolo di Tomozuna Oyakata, appartenuto precedentemente al suo allenatore e rimasto vacante proprio poco prima del suo ritiro. La palestra a cui è affiliato ora risponde al nome di Ōshima-beya.

Sposatosi nel luglio 2020 con una donna giapponese dopo cinque anni di fidanzamento, adesso Kaisei puoi alternare la vita familiare a quella di allenatore, mantenendo sempre la consapevolezza di aver scritto la storia del sumo per il suo paese. Infatti Kaisei è il primo brasiliano a raggiungere la divisione Makuuchi, il primo brasiliano a raggiungere il San’yaku e il primo brasiliano a ottenere il riconoscimento di oyakata, traguardi di cui il suo paese deve essere orgoglioso.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro, perché se è vero che al momento non ci sono lottatori brasiliani nel banzuke, ce n’è uno le cui origini rimandano al pease sudamerico. Si tratta di Lucas Kazuo Iima, 23 anni, ex giocatore di rugby alla Nagoya University of Economics. Con il nome di Agora, questo rikishi con 184 cm per 147 kg è una delle otto reclute introdotte nel sumo professionistico a dicembre 2022; e a gennaio di quest’anno ha fatto il suo esordio nel mae-zumo, vincendo l’ultimo incontro dopo quattro sconfitte. Appartenente alla Ajigawa-beya (che conta appena due lottatori), Agora disputerà il torneo di marzo col ranking di Jonokuchi 15 il terzultimo posto in assoluto del banzuke. La strada verso la cima è lunga e ardua, tuttavia non dovrà scoraggiarsi perché come abbiamo appena visto, c’è chi l’ha già percorsa prima di lui e ciò dev’essere fonte d’ispirazione.

Banzuke marzo 2023: Tochinoshin esce dal Makuuchi, Asanoyama ci arriva a un passo. Takayasu up-and-down

Puntuale come un bullet train da Tokyo a Osaka, alle 22 ore italiana di domenica è stato pubblicato il banzuke che farà fede per il torneo di marzo. Come sempre c’erano tanti punti interrogativi per svariati lottatori, e non sono mancate scelte che potrebbero far discutere.

Per quanto riguarda i primi quattro posti, tutto è rimasto prevedibilmente uguale: con Yokozuna Terunofuji, Ozeki Takakeisho, e i due Sekiwake Wakatakakage (per il settimo torneo consecutivo, sempre con un record positivo) e Hoshoryu. Questi ultimi due sono stati i soli Sekiwake ad ottenere il kachi-koshi, e di conseguenza sia Takayasu che Shodai sono scesi in classifica. Il rikishi di origine filippina purtroppo, avendo vinto solamente un incontro a gennaio a causa dei problemi fisici, si ritrova Maegashira 7 (anche se ormai sembra abituato a questi alti e bassi), mentre Shodai esce dal San’yaku per la prima volta da gennaio 2020 e sarà Maegashira 1.

Per il prossimo torneo i Sekiwake saranno tre e il terzo posto è occupato da Kiribayama. Il 26enne della Mongolia raggiunge per la prima volta in carriera questo traguardo ed è l’undicesimo del suo paese, e il ventunesimo proveniente da un paese straniero.

Anche tra i Komusubi sono due i lottatori che hanno mantenuto la posizione: Wakamotoharu e Kotonowaka, entrambi autori di un buonissimo torneo a genaio. Forse ci si poteva aspettare una promozione per il più anziano dei fratelli Waka, ma quello scorso era appena il suo primo torneo tra i San’yaku e, giunti così in prossimità della vetta del banzuke, non è così insolito fargliele sudare le promozioni.
A fargli compagnia ci saranno Daieisho e Tobizaru che tornano subito ad occupare la posizione lasciata a fine 2022.

Le cadute più rovinose – oltre al già citato Takayasu – sono quelle di Meisei (che da Komusubi scende a Maegashira 4 dopo il 5-10 di gennaio), Nishikifuji (da M4 a M10, a causa del sul 4-11), e Chiyoshoma (da M10 a M16, per via del suo 5-11). Il balzo più grande invece è quello si Kotoshoho, uno dei rikishi che ha impressionato di più lo scorso torneo, tanto da finire secondo in classifica. Il 23enne giapponese guadagna 8 posizioni nel banzuke e torna ad essere Maegashira 5 per la prima volta da novembre 2020. Bene anche Onosho (+4) che sarà Maegashira 4.

Azumaryu a 35 anni centra il kachi-koshi nella massima divisione per la prima volta in nove tentativi, e all’Haru Basho sarà Maegashora 11. Ovviamente mai stato così in alto prima.

A salutare la divisione Makuuchi invece sono J2 Tochinoshin, J4 Chiyomaru e J3 Ichinojo (più Okunoumi che si è ritirato). Il georgiano Tochinoshin, fermato lo scorso torneo da un infortunio dopo cinque giorni, è alla prima apparizione in Juryo da settembre 2014, e si tratta del settimo Ozeki a scendere così in basso. Prima di lui c’erano stati Daiju, Miyabiyama, Baruto, Terunofuji, Kotoshogiku e Asanoyama.

Il lottatore della Mongolia Ichinojo invece torna ad assaggiare la divisione Juryo per la prima volta da luglio 2020.

Questi ex campioni Makuuchi arricciscono non di poco il parterre dei partecipanti in seconda divisione, e con loro ci saranno altri due rikishi capaci in passato di alzare la coppa dell’Imperatore. L’ex Ozeki Asanoyama, Juryo 1 e sempre più scalpitante per tornare al livello che gli compete, e Tokushoryu, J14 e fanalino di coda di una seconda divisione che promette spettacolo più del solito.

A fare il grande passo, da Juryo a Makuuchi, sono M13 Daishoho, e i debuttanti M14 Kinbozan, M14 Bushozan e M15 Hokuseiho. Quest’ultimo è il primo rikishi della Miyagino-beya a riuscirci da quando Hakuho è entrato in servizio come allenatore, e il secondo da Enho nel maggio 2019.

Kinbozan invece è il primo rikishi proveniente dal Kazakistan a raggiungere la massima divisione del sumo, nonché la 52esima persona proveniente da un paese straniero.

Debutteranno invece nella divisione Juryo: Ochiai (appena al suo secondo torneo in assoluto nel sumo), e Tamanosho (che invece sul groppone nel ha 68 di basho); insieme al rientrante Tomokaze che non era sekitori da novembre 2019.

Chiudiamo con un accenno alla terza divisione. Alla posizione di Makushita 1 troviamo Terutsuyoshi (ex Maegashira 3), ancora alla ricerca della sua condizione fisica migliore (ha ottenuto un solo make-koshi negli ultimi 5 tornei).


Seguici sui nostri social per essere sempre aggiornato sulle notizie riguardanti il mondo del sumo. Saremo in arena durante il Torneo di Osaka 2023 per portarvi notizie freschissime!

News Recap: Chiyotairyu inaugura il ristorante, Shohozan pronto a fare altrettanto. Asanoyama si allena in compagnia

In attesa dell’uscita del Banzuke prevista per lunedì 27 febbraio, che decreterà il rango dei rikishi in vista del torneo di Osaka, vediamo come di consueto quali sono le notizie principali nel mondo del sumo degli ultimi giorni.

Partiamo dalla ristorazione perché sono ben due i locali innaugurati a Tokyo ad offrire l’esperienza del chanko-nabe in una conrnice a dir poco particolare. Il primo ristorante è quello gestito da Chiyotairyū, ex Komusubi ritiratosi a dicembre, il quale ha preferito buttarsi sul mercato della carne e, come conferma il nome del suo locale “Meat Land”, è proprio questa la specialità della casa.

L’altro luogo di sicuro grande interesse per gli appassionati di sumo è il Chanko Chiyonofuji, nuovissimo ristorante sorto all’interno dell’ex Kokonoe-beya, palestra dello storico Yokozuna Chiyonofuji venuto a mancare nel 2016. Tra un piatto e l’altro, sarà possibile ammirare vari cimeli di uno dei lottatori più celebri della storia.

Chi non vede l’ora di aggiungersi presto alla lista di ex-rikishi ristoratori è Shohozan, ritiratosi a giugno 2022 che ha effettuato il suo Danpatsu-shiki, la cerimonia del taglio di capelli, in versione molto più sobria rispetto al recente evento di Hakuho, ma non per questo meno toccante.

Se parlare di cibo vi ha fatto venire fame, è meglio allontanare il pensiero con gli allenamenti e a darsi da fare in questi giorni è stato Asanoyama, recatosi prima alla Naruto-beya per allenarsi con J3 Oshoma, e poi ricevendo nella sua palestra tra gli altri Wakatakakage, Wakamotoharu e Kiribayama.

Chi invece si muovo ancora con cautela è lo Yokozuna Terunofuji. “Le mie ginocchia al momento stanno bene” ha fatto sapere nei giorni scorsi, ma resta un’incognita la sua partecipazione all’Haru Basho.

Si sono rivolti ai giornalisti per qualche domanda anche Kotonowaka e Ura, due che a Osaka ci saranno eccome.

News Recap: anche Kakuryu si prepara al taglio di capelli, Terunofuji non cambia obiettivi

Sono passate due settimane dal termine del torneo di gennaio, vinto con gran merito dall’Ozeki Takakeishō, ed è quindi normale che le celebrazioni non siano ancora terminate. In particolare ad Ashiya, città natale di Takakeishō che conta 95.000 abitanti. I luogi principali della città sono stati decorati con poster e striscioni di incitamento e congratulazioni verso il loro idolo di casa, con la speranza che il rikishi possa regalare loro altri motivi di gioia.

Vi riportiamo qui anche la traduzione dell’intervista concessa da Takakeishō al momento della cerimonia di premiazione.

Tra i vari riconoscimenti ci sono stati ovviamente anche i consueti premi, che in questo torneo sono stati: il premio Kantō-shō (spirito combattivo) a Kotoshoho, e il premio Ginō-shō (tecnica) a Kiribayama. Di seguito le varie motivazioni dietro queste scelte e gli esclusi.

Non bisogna comunque guardare solo ai piani alti della piramide del banzuke, perché qualche gradino più in basso si scalpita per salire, e dal prossimo torneo tra i sekitori ci saranno volti particolarmente interessante da tenere d’occhio.

A suscitare maggior interesse è certamente il 19enne Ochiai, che approda nella divisione Juryo dopo appena un torneo nel sumo professionistico, rischiando di riscivere completamente i record di precocità di questo sport. Ne sarà orgoglioso il suo capo palestra Myiagino oyakata, noto a tutti fino a pochi giorni fa col nome di Hakuho. “Che felicità – ha commentato l’ex Yokozuna. Ochiai è molto modesto e un assiduo studente, inoltre è una persona molto buona. Vorrei che diventasse un lottatore popolare, al suo passaggio tutti batteranno le mani per lui”.

Parlando di Hakuho Sho, la principale notizia che ha tenuto banco in questi giorni, è stata la cerimoia del Danpatsu-shiki avvenuta il 28 gennaio (qui potete leggere la sua ultima intervista prima del taglio dei capelli). Un evento commovente a cui hanno preso parte per rendergli omaggio quasi tutti i volti noti del mondo del sumo e non solo.

Chi invece si sta preparando in questo periodo al suo evento cerimoniale del talgio dello chonmage è Kakuryu, l’ultimo Yokozuna dell’era Heisei. Il suo Danpatsu-shiki avverrà a giugno 2023 e l’ex lottatore della Mongolia non vede l’ora. “Mancano quattro mesi. Passeranno in un baleno. Spero vengano in tanti a vedermi, sarà una fine dignitosa per la mia carriera. Per il mio ultimo dohyo-iri farò molti shiko così da avere una posizione stabile”.

Restando in tema Yokozuna, ha parlato alla stampa anche l’attuale rikishi numero 1 del mondo: Terunofuji, il quale anche lui, rendendo onore alla carica che ricopre, sta iniziando ad esser sempre meno banale. “Io sono uno a cui piacciono le sfide – ha ammesso con franchezza. Anche ora molte persone mi dicono che tornare sia impossibile. Uso queste parole come spinta a fare del mio meglio.

Ricordiamo che l’attuale Yokozuna è reduce da due operazioni alle ginocchia, ma questo non gli impedisce di continuare a darsi da fare per lo sport che ama. Il lottatore della Mongolia ha ribadito il suo obiettivo primario (“arrivare alla doppia cifre di tornei vinti”) e soprattutto ha sottolineato la sua priorità tra il benessere quotidiano e la voglia di lottare: “Se penso al futuro dovrei ritirarmi adesso”. Cosa che non ha affatto intenzione di fare.

Neanche il diretto interessato può darci conferma su una sua eventuale partecipazione al torneo di marzo (in programma ad Osaka, dove italianozeki sarà presente per il secondo anno consecutivo sul posto), mentre chi siamo sicuri ci sarà e avrà non pochi motivi per fare bene, è Kyribayama. Il rikishi della Mongolia ha ottenuto 11 vittorie al rango di Komusubi, un risultati di grande prestigio che fanno ripartire le voci di una possibile promozione a Ozeki.

Chiudiamo questa rassegna con una notizia legata alle palestre: dopo 62 anni la Ikazuchi-beya torna ad esistere, e lo fa ‘sopprimendo’ la Irumagawa-beya, cessata di esistere con il raggiungimento dell’età di pensionamento da parte del proprio oyakata.

News Recap: Kisenosato sorride, Isegahama un po’ meno. Chi si aggiudica l’Izutsu-beya?

La stagione 2022 ce la siamo messa definitivamente alle spalle e, dopo aver riassaporato qui alcuni dei match più spettacolari degli ultimi dodici mesi, è tempo di prepararsi per il nuovo basho in programma da domenica 8 gennaio. La più grande novità? Il ritorno da Sekitori di Asanoyama, con tanto di mawashi bianco.

Uno dei favoriti per l’Hatsu Basho 2023 è senza dubbio Hōshōryu 豊昇龍, lo scorso torneo lungamente lizza tra i vincitori salvo poi sciogliersi nel finale. Questa sua ancora inesperienza nel gestire la pressione è ampiamente ricompensata da un grande spirito combattivo e un vasto bagaglio tecnico, così vasto da esser lui il rikishi col maggior numero di kimarite differenti usate nell’ultimo anno. Chissà se questa varietà potrà tradursi presto in una Coppa dell’Imperatore.

Sul grande spirito combattivo di Hōshōryu, ne ha parlato anche lo Yokozuna Hakuhō 白鵬 in una lunga ed interessante intervista a NHK, paragonando la grinta del 22enne mongolo a quella dello zio Asashōryū 朝青龍. Questa ed altre dichiarazioni più o meno audaci le trovate a questo link. Al momento però Hakuhō sarà sicuramente impegnato ad organizzare il suo danpatsu-shiki, il cerimoniale taglio di capelli che sancisce simbolicamente il ritiro di un lottatore, in programma il 28 gennaio a Tokyo. E mentre lui si occupa di inviti e banchetti, nella sua heya sono tutti presi a preparare l’ultima corda bianca che indosserà Hakuhō.

Anche alla Oshiogawa-beya ci sono stati giorni movimentati di lavori collettivi, ma molto più banalmente si è deciso di rivare il dohyō giusto qualche giorno prima di natale.

Più che dohyō invece, alla Izutsu-beya c’è da ristabilire un po’ di ordine a livello gestionale, dato che quello che fino ad ora svolgeva il ruolo di oyakata (il capo palestra) non aveva i titoli per farlo e ha deciso di abdicare per un più tranquilla carriera televisiva. Alla finestra restano Shimanoumi e Kakuryu.

La fine dell’anno non ha portato con sé la fine di scandali nel mondo del sumo, anzi si è chiuso proprio col botto: cioé con le dimissioni di Isegahama oyakata (ex Yokozuna Asahifuji) dall’incarico di Direttore dell’Associazione Sumo Giappone, la seconda carica più alta della gerarchia. Questo è arrivato a seguito delle accuse di “negligenza nella supervisione dei propri allievi”, che si è maniefstata in forme di violenza e abusi tra gli allievi della sua palestra

Chi invece può permettersi di sorridere eccome è l’ex Yokozuna Kisenosato, adesso a capo della Nishonoseki-beya. Il suo è stato il primo capodanno in questa nuova veste e non poteva festeggiarlo in maniera migliore.

Chiudiamo la carrellata di news riproponendovi una interessante intervista ai fratelli Waka, tradotta e publbicata integralmente sulla pagina Facebook di italianozeki.

Hakuho: “Solo chi è destinato a diventare Yokozuna ci riesce. Il prossimo? Asanoyama”

Ad oltre un anno dal ritiro avvenuto nel settembre 2021, Hakuhō 白鵬nei giorni scorsi è stato intervistato da Hiro Morita, giornalista di NHK World Japan. L’ex lottatore della Mongolia è apparso molto rilassato, fornendo tanti spunti di riflessione che solo una persona della sua esperienza può dare, e, seppur gli mancano i giorni in cui combatteva sul dohyō, non ha nascosto di trovarsi molto a suo agio in veste di Miyagino Oyakata, come 13° allenatore della palestra Miyagino.

Rispondendo alle domande di Morita – commentatore inglese del sumo per il canale NHK nonché volto principale del canale YouTube ufficiale della federazione, Sumo Primetime – Hakuhō ha iniziato così la sua valutazione sulla stagione 2022 di sumo: “È straordinario vedere sei campioni differenti per ciascun torneo; inoltre tre lottatori Maegashira hanno vinto il titolo consecutivamente e non era mai successo. Sono davvero stupito. Io sono sempre stato molto motivato nell’infrangere record, quindi mi piace vedere persone che ne stabiliscono di nuovi”. E tra tutti i tornei ce n’è uno che spicca particolarmente secondo lui. “A novembre c’è stato il play-off a tre per la prima volta dal 1994 e il 3° Maegashira vittorioso consecutivamente; per queste ragioni è stato il più memorabile per me. Io non ero molto bravo nei play-off quindi sono contento di non averne mai preso parte in uno con tre rikishi”.

“Potranno anche esser chiamati Maegashira ma hanno dimostrato di essere dei vincenti: Ichinojo aveva già lottato con me per la vittoria del Yusho (nel 2014 e nel 2019, ndt), Tamawashi aveva già vinto la Coppa dell’Imperatore un paio di anni fa, Abi era già stato in corsa in precedenza e finalmente ce l’ha fatta”. […] “Il Coronavirus ha reso difficile per i rikishi rimanere in forma e questo ha reso difficile per i primi della classe vincere più titoli”.

Sullo Yokozuna Terunofuji 

“Quando ero giovane sono stato il solo Yokozuna per un po ‘di tempo e sicuramente c’era pressione, ma me ne sbarazzavo allenandomi duramente ogni giorno. Terunofuji sta lottando con gli infortuni ma continua a vincere tornei; mi ricorda un po’ me stesso negli ultimi anni. Si è operato ad entrambe le ginocchia e per questo era assente al torneo di Novembre, e io sono un po’ preoccupato per le sue condizioni andando avanti col tempo”.

Su chi ha fatto più progressi

Uno dei rikishi ad aver ottenuto il kachi-koshi (maggioranza di vittorie) in tutti i sei tornei, vincendo inoltre il maggior numero di incontri nella stagione 2022, è Wakatakakage, uno di quelli ad esser migliorati maggiormente secondo Hakuhō. “Wakatakakage è il primo nome che viene in mente; a marzo ha vinto il suo primo torneo. Il suo otsuke (presa con l’avambraccio) è un’arma solida. Successivamente è diventato più variegato, lottando anche alla cintura dell’avversario. Espandere il repertorio offensivo è vitale se vuole salire ancora in classifica; sviluppare il suo sumo preservando le sue vecchie armi è notevole”. Ma non è solamente un discorso di tecnica, bensì anche di fisico: “Credo che si renderà conto quanto più facile sia vincere se riuscisse a mettere sù 10 o 20 chili in più”.

Lo Yokozuna più vincente della storia ha anche parole di elogio per Hōshōryu. “Lui fa molto affidamento ai lanci ma mi piace il suo atteggiamento di non arrendersi mai. Ha un grandissimo spirito combattivo e deve migliorare nella forza mentale. Il suo spirito combattivo è forte tanto quanto quello di suo zio (Asashoryu), anche se pure lui deve mettere su qualche chilo. Certe volte è troppo impetuoso e perde a causa dei suoi errori“.

Cosa c’è dietro le scarse prestazioni degli Ozeki?

“Carenza di allenamento, punto. In passato si allenavano duramente con noi per diventare ozeki, ma senza più questi allenamenti, i loro avversari hanno raggiunto il loro livello. Io credo si siano troppo concentrati sul proteggere il loro status; quando ciò accade diventi troppo difensivo e inefficace. Loro devono ricordarsi come sono arrivati lì e mantenere quello spirito combattivo. La loro incapacità di restare aggressivi fisicamente e mentalmente gli ha impedito di realizzare i loro obiettivi”. 

Most Valuable Rikishi

Prendendo spunto dalla NBA dove è celebre il titolo di MVP, Mosta Valuable Palyer, Morita chiede ad Hakuhō chi possa fregiarsi del premio di MVR della stagione 2022. “Kotonowaka ha fatto grandi progressi, Ichinojo ha vinto il suo primo Yusho, ma il mio MVR è Takayasuha spiegato il capopalestra naturalizzato giapponese. “Ha lottato per il titolo in tre occasioni e ha disputato due play-off. Io credo davvero che sia il più forte tra i rikishi in attività: ha sia una buona presa che una buona spinta, la sua parte bassa del corpo è pesante e stabile, il ché lo rende difficile da battere. Secondo la mia analisi, per vincere un torneo dev’esserci qualcosa che gli manca nella sua preparazione per competere in un torneo. Potrebbe trattarsi di qualcosa mentale, o problemi fisici, o allenamento insufficiente. Il titolo non arriva se c’è un qualcosina che manca. La ragione può essere rintracciata più avanti, alla fine del torneo. Ma anche darsi troppo da fare non è detto che funzioni. Yokozuna e Ozeki risiedeono nel mezzo tra il non essere troppo aggressivi e non essere troppo difensivi. È un mondo sconosciuto alla maggior parte dei rikishi”.

Il primo candidato a raggiungere il rank di Yokozuna?

Asanoyama. Tra i rikishi contro cui ho lottato, lui è quello spicca per il suo corpo e la sua potenza. Forse secondo solo a Takayasu. Lo stile di Asanoyama è più o meno completo, il ché lo rende complicato da battere; inoltre oggi è molto più duro mentalmente. Vuole far vedere quanto vale. Superare le avversità lo ha aiutato a diventare una persona più forte. Con la sua forza e la sua  continuità, ce lo vedo come prossimo Yokozuna”.

Differenza tra essere Ozeki e Yokozuna

“Io sono stato Ozeki solo per sette tornei, e spesso sentivo i precedenti Yokozuna dire che ci sono delle cose che apprendi solamente quando diventi uno Yokozuna, ma io ero troppo giovane e ritenevo fosse solamente la differenza di un posto in classifica. Solo quando lo sono diventato ho appreso che essere Yokozuna richiede una forza mentale speciale. Io credo sempre che un forte Sekitori possa diventare Ozeki, non esisteva il rango di Yokozuna nei vecchi tempi. Io ritengo che solo chi è destinato a diventare Yokozuna ci riesce“.

Il tempo in cui dominava il dohyō però è sempre più alle spalle, e ora dirige gli allenamenti con lo stesso zelo e professionalita con cui ha affrontato la carriera da lottatore.“Io voglio tirar su dei rikishi fedeli e dignitosi in quanto esseri umaniquesto il suo obiettivo. “Ho molte speranze in Hokuseihō. Tenetelo d’occhio, potrebbe vincere il titolo in massima divisione”. E se ce lo dice uno che c’è riuscito 45 volte, non possiamo che dargli retta.